Faccia a faccia con il Pd in municipio: cercasi dialogo per rompere l’isolamento

Il sindaco di Formia incontra in municipio il Segretario ed il presidente del Pd cittadino. Nessun allargamento della maggioranza, in vista. Ma occorre un canale di dialogo. Per spezzare l'isolamento politico determinato dalla scelta civica

Nessun allargamento della maggioranza all’orizzonte ma qualche inevitabile curiosità l’ha creato l’incontro che il sindaco civico di Formia, Paola Villa, ha voluto con i nuovi vertici cittadini del Partito Democratico. La professoressa di Scienze Naturali ha ricevuto in Comune il nuovo Segretario ed il nuovo Presidente Dem, i giovanissimi Luca Magliozzi e Gennaro Ciaramella (leggi qui Rivoluzione Pd: segretario giovane e fusione dei tre circoli).

Paola Villa, sindaco di Formia

Si è trattato di un incontro “di natura conoscitiva” del nuovo stato maggiore dei Democrat. Lo ha messo in chiaro la professoressa Villa. Che un tabù, forse, è riuscito a sfatarlo: il sindaco di Formia, a distanza di  15 mesi dalla sua elezione ha capito di aver bisogno più che mai di alcuni riferimenti politici per poter dialogare con la Regione Lazio.

Il passaggio dalla protesta all’amministrazione ha imposto al sindaco di Formia di rivedere la sua filosofia-pensiero sulla politica e sul rapporto con i Partiti tradizionali. In pochi mesi ha vissuto sulla sua pelle le conseguenze di un isolamento, istituzionale e finanziario in cui è finito in breve il Comune di Formia nel momento in cui a guidarlo è stata una maggioranza civica, priva di interlocutori.

Il Pd di Formia, contrariamente a quello di Latina, non entrerà mai nella maggioranza della professoressa Villa. Ma c’è un significato politico a quell’incontro avvenuto in municipio grazie ai buoni uffici del capogruppo di L’Altra città Gerardo Forte: ex Pci, ha militato in tutte le sue evoluzioni sino al Pd, da cui è uscito per abbracciare la nuova stagione civica al comune di Formia. L’incontro, infatti, palesa l’oggettiva debolezza di una forma politica sganciata da tutto il resto del contesto: la Provincia, la Regione, gli enti sovracomunali.

I tempi giusti

L’ex sindaco di Formia, Sandro Bartolomeo

Il sindaco Villa aveva giurato urbi et orbi di non voler più avere a che fare con i Partiti. Non a caso ha atteso che il Pd cittadino si rigenerasse per tentare di allacciare ora una linea di dialogo con gli uffici della Giunta e della presidenza della Regione Lazio. Una rigenerazione non di facciata, che ha permesso di ringiovanire la classe dirigente Dem, superare la divisione in tre circoli cittadini ed arrivando alla fusione.

Se Paola Villa avesse deciso di interloquire con i Sandro Bartolomeo ed i Francesco Carta avrebbe politicamente riabilitato una classe politica rimasta a lungo all’opposizione ma capace, nel 1993, di far eleggere, dopo quasi mezzo secolo, il primo sindaco post comunista di Formia grazie ad una coalizione che all’epoca anticipò di tre anni la nascita dell’Ulivo Prodiano.

Per cultura e formazione Paola Villa – come la gran parte dei componenti della sua coalizione – arriva da questo ambito politico. Ma per accreditarsi come un nuovo prodotto ad un elettorato confuso e disorientato ha dovuto demonizzare sul piano politico il centrosinistra. E naturalmente lo schieramento opposto che poi ha nettamente battuto al ballottaggio.

Ha in qualche modo contribuito a rendere necessaria e non più rinviabile la rigenerazione interna del Pd.

Ma mancava Marciano

L’ex assessore Claudio Marciano

Ora tra il sindaco di Formia ed il Pd le distanze (apparentemente) si sono dimezzate ma gli angoli da limare sono ancora numerosi. Il duo Magliozzi-Ciaramella prima di recarsi in comune ha preventivamente informato  il nuovo consiglio direttivo del Pd.

Ma la sua rappresentanza è stata monca di chi rappresenta poi il Pd, anche se in qualità di indipendente, in consiglio comunale: l’ex assessore Claudio Marciano.

L’interessato la cosa l’ha commentata con un distacco polemico: “Tanto se fossi stato invitato non ci sarei andato – ha commentato Marciano che insegna alle Università di Aosta e Torino – La sindaca  se vuole il nostro confronto deve meritarselo sui problemi della città e dei cittadini. Il suo “prendere e lasciare” personalmente non mi ha mai convinto. Aveva predicato in campagna elettorale la pubblicizzazione del servizio della sosta a pagamento, poi con un’improvvisa piroetta ha confermato la privatizzazione. E’ un anno che le stiamo dicendo di fermarsi e di affidare in servizio in  house alla Formia Rifiuti Zero ma non ha voluto ascoltare nessuno. Che senso ha poi conoscere i nuovi dirigenti del partito?

Il sindaco Paola Villa

Le remore di Marciano sono le stesse di Ciaramella. Che in consiglio c’è stato dal 2013 al 2018. Risalgono all’ultima campagna elettorale. Paola Villa si era dichiarata pronta a guidare uno schieramento progressista con una lista che rappresentasse anche il Pd. Per ragioni rimaste misteriose la professoressa poi declinò la proposta e al Pd rimase in mano il cerino acceso. Il suo schieramento elettorale fu davvero limitato ed in consiglio approdò il suo candidato a sindaco, l’ex assessore Claudio Marciano.

Verso il rimpasto                                                                                              

Intanto nella maggioranza si stanno delineando nuovi ed inattesi equilibri all’insegna della politica dei “vasi comunicanti” che neppure la Dc era capace di applicare tra le sue storiche correnti.

Il Segretario ed il Presidente del Pd di Formia

Il rimpasto di Giunta ma anche il rinnovo delle commissioni consiliari sembrano ormai inevitabili dopo che due consiglieri, Giovanni Costa (con un passato nel Pd) e Daniele Nardella (arriva dalle fila di An), hanno lasciato con armi e bagagli la lista “Formia città in comune” per aderire, insieme alla consigliera proveniente da “Ripartiamo con noi”, Valentina Forcina, ad un’altra formazione civica  della stessa maggioranza.

Si tratta di “Un’altra città” che con questi nuovi tre innesti  ora può disporre di ben sette consiglieri: i nuovi arrivati si affiancano al capogruppo Gerardo Forte e ai consiglieri Emanuela Sansivero, Simone Troisi e Christian Lombardi. Il tutto, a fronte di una rappresentanza nella Giunta che corrisponde al numero…zero.