Forza Italia, congresso in autunno per sopravvivere

Silvio Berlusconi annuncia il congresso in autunno. Prevede la crisi di governo ed il ritorno al voto

La rivoluzione di Forza Italia partirà in autunno. Il congresso di rifondazione del Partito si riunirà tra ottobre e novembre: traccerà il nuovo percorso politico, premierà i territori ed i loro protagonisti. Silvio Berlusconi resterà alla guida ma si apre una fase nuova. Tutto deve essere fatto al più presto perché bisogna essere pronti alle prossime elezioni perché «presto ci sarà la crisi ed il ritorno alle urne».

Silvio Berlusconi annuncia il nuovo corso. Lo fa nel corso della riunione del Comitato di Presidenza convocato per analizzare il voto. Non accadeva da anni. Ma forse è già troppo tardi. Il dissenso è radicato. Ne è esempio Giovanni Toti che a stretto giro replica: «Sono grato al presidente ma qui il tema è come evitare il declino. perché Forza Italia sembra un arnese del passato».

Con i fedelissimi

Prima del Comitato di Presidenza Silvio Berlusconi ha riunito a Palazzo Grazioli i capigruppo di Camera e Senato: Maria Stella Gelmini e Annamaria Bernini. Ha pranzato con loro, al tavolo erano presenti anche il numero 2 del Partito e presidente del parlamento Ue Antonio Tajani, la vicepresidente della Camera Mara Carfagna.

Con loro il Cav ha voluto preparare i lavori del pomeriggio. Consapevole che mai come ora Forza Italia rischia di saltare e frantumarsi in nelle pezzi.

Il Partito è diviso tra l’ala del Nord che vorrebbe il dialogo con Matteo Salvini e recuperare il rapporto con la Lega. E l’ala ortodossa che rivendica un ruolo più centrista e moderato, un riferimento politico per tutti quelli che sono di centrodestra ma non estremo come quello incarnato dalla Lega. I pretoriani sono Gianfranco Miccichè e Mara Carfagna, già da tempo hanno chiesto a Silvio Berlusconi « pari dignità politica negli organismi dirigenti».

Non rasserena il clima il 9% raccolto domenica alle Europee. C’è chi ha già le valige pronte. E chi è pronto a farle se non si chiarisce la posizione di un Partito che è alleato con la Lega ma fuori dal Governo.

Lo scontro del giorno prima

È in questo clima di sospetti incrociati che i parlamentari campani mercoledì sera sono stati protagonisti di uno scontro con la senatrice Licia Ronzulli. Allo stesso modo i siciliani ed i calabresi hanno il coltello tra i denti: il loro voto è determinante, sono circa la metà dei voti forzisti registrati domenica scorsa.

Nasce da qui la richiesta di un Congresso nazionale già a luglio. Il Cav nel pomeriggio anticipa tutti e prima che glielo chiedano parla lui di Congresso ma fissando la data all’autunno. È convinto che ora serva una gestione collettiva: pensa ad una squadra incaricata di guidare il Partito in questa fase di transizione.

Una soluzione che ha fatto scattare l’allarme in molti. Perché sembra la classica soluzione del Gattopardo: cambiare tutto in apparenza perché nulla cambi in realtà.

Per facilitare il dibattito, mercoledì sera Mariastella Gelmini ha annunciato le dimissioni da coordinatrice regionale della Lombardia, lasciando vacante un posto strategico.

I sondaggi riservati

Prima della riunione circola un sondaggio. Il Cav vive di quelli. I numeri sono allarmanti. Ce n’è uno, in particolare, che stima Forza Italia al 4% se Berlusconi dovesse farsi da parte.

Sarà la forza della disperazione ma Antonio Tajani tira fuori dal cilindro il progetto di Nicola Ottaviani: L’Altra Italia, con cui allargare i confini del Partito. Un anno fa stava partendo tutta l’organizzazione e poi al momento dell’annuncio il Cerchio Magico ordinò di tirare il freno a mano all’auto in corsa. Fu lì che il sindaco di Frosinone decise di andare via.

Oggi, con un anno di ritardo, Antonio Tajani dice «Siamo diversi dalla Lega, siamo diversi da Fdi, dobbiamo prepararci anche a eventuali elezioni anticipate. Vogliamo essere punto di riferimento dell’Altra Italia».

Silenzio, parla Silvio

Nel pomeriggio, Silvio Berlusconi riunisce il Comitato. E come segno di rinnovamento… conferma tutti.

«Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questa campagna elettorale, i dirigenti, i candidati e gli eletti di Forza Italia, i sostenitori e i miei collaboratori ai quali non posso che rinnovare la mia fiducia, che hanno lavorato in queste settimane con impegno, capacità e spirito di sacrificio».

Analizza il voto, spiega che ancora una volta gli italiani hanno detto con chiarezza che il centrodestra è la maggioranza del Paese, «l’unica maggioranza vera in grado di governare, di portare il Paese fuori dalla crisi nella quale lo ha gettato quest’anno di il governo giallo-verde».

Ma Berlusconi non si nasconde dietro ad un dito. Ammette che le elezioni sono andate male. Che il risultato era atteso ma comunque «al di sotto delle nostre aspettative e della nostra storia». La colpa? Per Berlusconi è stata tutta di una campagna aggressiva nei toni e nei modi «condotta dai competitor del centrodestra».

Ma ha inciso anche la necessità di essere leali con la Lega. Berlusconi ha evidenziato che Forza Italia ha adottato in campagna elettorale «una linea politica condizionata dalla lealtà al programma condiviso col nostro alleato storico, la Lega, che oggi governa con il nostro peggior avversario, cioè i Cinquestelle e da uno scenario che ha visto le due componenti della maggioranza confrontarsi ruvidamente per occupare tutti gli spazi disponibili».

Presto si torna al voto

Silvio Berlusconi è sicuro che le elezioni arriveranno molto presto. «Le notizie di queste ore lasciano intuire che questa situazione avrà presto l’esito che ci auguriamo nell’interesse del Paese, la fine di questo governo dannoso e il ritorno rapido alle urne».

Nel mirino ci sono gli esponenti del Cinque Stelle. «Ora che il Paese si è espresso, e i rapporti di forza sono cambiati, punendo l’insipienza e il dilettantismo dei grillini, vi sono le condizioni -ha ammonito l’ex premier- per realizzare da subito le politiche del centrodestra, dalla flat-tax, quella vera, che riguarda tutti, famiglie e imprese, senza tetti e senza soglie, alla Tav e alle altre grandi infrastrutture da realizzare, oltre alla riforma della giustizia, fino al rimpatrio di 600.000 clandestini che rendono pericolose le nostre strade. Su questo sfidiamo i partiti del centrodestra ad essere coerenti, nell’attesa che il buonsenso prevalga e che si restituisca agli italiani il diritto di scegliere da chi essere governati un diritto che manca dal 2011».

«I numeri delle elezioni europee -ha concluso Berlusconi- dimostrano che l’attuale Parlamento, pur eletto solo da un anno, non è più rappresentativo degli italiani. Continuare con questo governo non eletto significherebbe tradire gli italiani».

In autunno il Congresso

Forza Italia si darà dei quadri dirigenti. terrà un Congresso. «Per farci trovare pronti in vista delle prossime sfide e anche per mettere immediatamente fine a sterili quanto inutili polemiche interne, abbiamo ritenuto di avviare un percorso condiviso di rinnovamento del movimento, che si compirà con lo svolgimento in autunno del congresso nazionale».

Silvio Berlusconi nel corso della riunione del Comitato di presidenza ha dato mandato alla nomina dei membri della commissione preparatrice del congresso.

I dubbi di Toti

Tra i più scettici c’è il governatore della Liguria Giovanni Toti. Ammette il dialogo con Fratelli d’Italia ma nega di voler uscire da Forza Italia. «Io sto cercando di non lasciare Forza Italia, nel senso che io spero che Forza Italia non lasci se stessa». Lo ha detto ad Adnkronos Live. «Il tema – ha proseguito il presidente della Regione Liguria – è che oggi Forza Italia è all’8% mentre la Lega è al 34%: il centrodestra scoppia di salute ma è un po’ come quando a Torino si diceva ‘io e Gianni Agnelli siamo miliardari“.

«Se resto in Forza Italia? Sto cercando di rimanere in Forza Italia per dare il mio contributo. La scissione dell’atomo se mi avesse interessato mi avrebbe portato a studi di fisica all’università… Vorrei semmai aggregare Forza Italia ad altre cose».