Fratelli d’Italia, il Partito che si è dimenticato di se stesso

Un Congresso che è stato lezione di democrazia. Ma poi è morto lì. Come un gigantesco paravento dietro al quale nascondere Fratelli d'Italia.

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Il Congresso Provinciale di Fratelli d’Italia a Latina si è svolto di fretta e furia a fine 2023. Tutto rapido, tutto inevitabile. Tanto di fretta che sono partiti capovolti: prima il Congresso provinciale e quelli locali? Si vedrà. Logica vorrebbe che avvenisse il contrario: i Congressi di Circolo rinnovano i loro gruppi dirigenti ed indicano i loro delegati al Provinciale. Ma in un mondo nel quale nessuno tiene più i Congressi, anzi li vive con fastidio, bisogna accontentarsi.

Enrico Tiero

Definito l’assetto del Partito, le anime (la parola correnti non si può usare) sono tre: i tieristi seguaci di Enrico Tiero che hanno quasi metà degli iscritti, poi gli ex An di varia fattura, a cui si sommano  i procaciniani, il gruppo di Nicola Procaccini che più del consenso della base conta un ruolo in alto. I tre gruppi hanno quasi tutto, il resto  resta e quelli di Nicola Calandrini che sono come i repubblicani al tempo della DC: qualcosa ci tocca

Tutto questo con la piccola dimenticanza che Nicola Calandrini dovrebbe nominare sette membri della Direzione Politica ma … Se ne e’ dimenticato, ancora non nomina alcuno e la Direzione della fretta si fa lentezza nella prassi. Non si è mai riunito.

Nicola Calandrini

Eppure ci sono in gioco le Provinciali e poi le Europee. Non solo, le cose a Latina con la Matilde Celentano come sindaco non vanno proprio benissimo, la tecnostruttura arranca e il Partito è non pervenuto.

Il Partito collettivo è impantanato in un sistema autocefalo sul modello delle chiese ortodosse con riti lunghissimi fatti apposta per allungare la distanza dei credenti da Dio. Ma non c’è Fede. E nessuno dice nulla come se la cosa fosse inevitabile un Partito che non c’è.