Il Capoluogo ciociaro investe nel settore 14,23 euro che sono molti di più della media nazionale ferma a soli 4 euro e 85
Arretrati. Come pochi. La provincia di Frosinone è arrivata tardi alla digitalizzazione. E non per sue carenze. Ma per un ritardo del sistema Paese. Quando l’allora procuratore della Repubblica di Cassino Orazio Savia andò a sbattere i pugni sul tavolo del Ministero, a distanza d’un paio di mesi gli arrivarono 5 computer per l’intera Procura. Ma non le stampanti e gli tolsero un Dirigente generale.
La nostra burocrazia è sempre stata borbonica, bizantina, papalina: il massimo della lungaggine, il minimo della snellezza. Perché in questo modo sono tanti a poterci mettere le mani. E ad avere un ruolo, sentirsi importanti. Cosa del tutto diversa dal modello prussiano fatto di agilità ed efficacia. Non è un caso che quel modello, quel modo di pensare e di organizzare le cose, faccia parte del Nord dell’Europa e non di casa nostra.
Quanto spendono i comuni italiani per il digitale
L’informatica è elemento essenziale della burocrazia. Ed avere dei sistemi informatici aggiornati e funzionali consente un migliore funzionamento degli uffici degli enti e una maggiore capillarità dei servizi. Aspetti importanti anche nei comuni che iscrivono a bilancio delle uscite per questi aspetti specifici.
Ma quanto spendono i Comuni italiani per avere un’infrastruttura informatica adeguata? Ce lo dice Openpolis, con un interessante ricerca pubblicata oggi che ha analizzato le spese dei comuni, per statistica e sistemi informativi, relative al 2021. I bilanci dei Comuni, infatti, hanno specifica missione di spesa.
All’interno della prima missione di spesa è inclusa una voce che comprende due componenti principali. La prima è quella relativa ai sistemi informatici. Comprende attività di supporto ai servizi informatici dell’ente sia per quel che riguarda l’infrastruttura tecnologica (i dispositivi utilizzati). Sia l’ambiente applicativo (di fatto il sistema operativo) ed i programmi utilizzati. Inoltre, sono inclusi anche tutti gli importi relativi all’erogazione di servizi sul web, il sistema informativo dell’ente e la gestione dei documenti informatici come la firma digitale e la posta elettronica certificata.
Poco meno di 5 euro a persona
L’altra componente è invece legata a tutte quelle funzioni che le pubbliche amministrazioni devono compiere nella programmazione statistica locale e nazionale. Si comprendono tutte le attività di produzione e divulgazione statistica, compresi i censimenti, i controlli e le valutazioni, la consulenza e la formazione statistica per gli uffici e la promozione di studi specifici.
Mediamente i comuni italiani per tutte queste attività spendono 4,85 euro a persona. Tra le città metropolitane, quelle con più di 200 mila abitanti, sono tre grandi città del nord quelle che registrano le uscite maggiori per la produzione statistica e la manutenzione della struttura informatica. Sono Venezia (59,34 euro a persona), Bologna (43,03) e Torino (39,60). Spendono invece di meno Verona (11,46), Bari (10) e Napoli (5,11).
Mentre in valore assoluto, quindi tra tutti i Comuni italiani, l’amministrazione che spende di più per questa voce di spesa è Malgesso in provincia di Varese, con 406,9 euro a persona. Seguono Santo Stefano di Sessanio (L’Aquila, 288,02). Poi Argentera (Cuneo, 259,87) e Villa Santa Lucia degli Abruzzi (251,18). Vi è da dire però, che sono tutti comuni che, stando ai dati Istat del censimento 2021, sono molto piccoli, andando dai 1.215 abitanti di Malgesso, ai 78 di Argentera.
La situazione nel Lazio, Frosinone spende più di tutti
Frosinone è il Comune che spende di più nella Regione Lazio per la digitalizzazione. Il Capoluogo ciociaro, infatti, fa registrare una spesa pro capite, per statistica e sistemi informativi, pari a € 14.23. E una Spesa assoluta pari a € 623.644.72
Segue Roma con una spesa pro capite di € 12.49. Poi Rieti con € 6.22. ed ancora Latina con € 5.61. Infine, Viterbo con una spesa procapite di appena € 5.19. Come è agevole constatare, il Comune Capoluogo ciociaro consegue un risultato, ben al di sopra della spesa media nazionale che è pari a € 4.85 a persona. Inoltre, Frosinone si afferma per una spesa addirittura superiore alla Capitale e con importi quasi 3 volte superiori a quelli degli agli altri capoluoghi del Lazio.
La resa pratica e la “tana” ai violenti del calcio
Si partiva da un dato non confortante. Al quale ha messo mano da un anno un assessore che ha la specifica delega alla transizione digitale. La rete di telecamere che ha permesso di stanare in meno d’una settimana chi ha avuto comportamenti criminali durante la partita in casa contro il Napoli è frutto d’un progetto di quell’assessorato. I click day per consegnare in fretta la nuova carta d’identità elettronica viene altrettanto da lì.
Merito anche delle opportunità offerte dalle risorse del Pnrr. In particolare per la Migrazione al cloud, per l’implementazione di servizi pubblici digitali, l’accelerazione per l’identità digitale (Spid / Cie), nonché il rafforzamento del sistema di pagamento pagoPA-App IO.