Dopo l’inter restano onore e matematica (di A. Salines)

Foto: copyright Stefano Cavaliere

Sei partite da giocare ed un distacco di 8 punti dalla zona salvezza. Restano onore e matematica ad un Frosinone che ora si prepara alla sfida del Sardegna Arena. Con l'Inter contraerea disarmata

Alessandro Salines

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La strada della salvezza era già strettissima. Dopo la sconfitta con l’Inter al “Benito Stirpe”, è diventata un vicolo. Cieco? Ancora no. Ma poco ci manca. Con 6 partite da giocare il distacco dal quart’ultimo posto è salito a 8 punti (il Bologna ha pareggiato a Firenze) in attesa della gara dell’Empoli (gioca questa sera a Bergamo), ora a -5.

Certo la gara contro i nerazzurri era a dir poco proibitiva ma in questo momento della stagione e nella situazione dei canarini ogni ko è come una coltellata. E i punti bisogna provare a rastrellarli ovunque. Senza pensare troppo a chi hai davanti. Ed invece il Frosinone incamera la diciannovesima sconfitta (decima tra le mura amiche) che affievolisce se non spegne la fiammella della speranza. 

Restano onore e matematica

L’aritmetica non condanna ancora il Frosinone con 18 punti in ballo. Tuttavia parlare di salvezza oggi sarebbe un insulto all’intelligenza di chiunque. Servirebbe uno sprint pazzesco e le squadre che sono davanti dovrebbero crollare letteralmente. Sembra troppo.

Il Frosinone dovrà comunque finire a testa alta giocando con il piglio mostrato a Firenze o nel secondo tempo di ieri sera. Guai ad alzare bandiera bianca a partire dalla prossima partita in programma a Cagliari sabato pomeriggio.

Alla “Sardegna Arena” per restare vivi

Se il Frosinone vuole restare ancora dentro il campionato deve vincere a Cagliari contro i rossoblu che a quota 37 (ieri pari a Torino) sono quasi salvi.

I giallazzurri in trasferta hanno vinto 4 volte e quindi sanno come si fa. Troveranno un’avversaria rimaneggiata (squalificati il gioiellino Barella, il difensore Pisacane e il terzino Pellegrini) ma molto forte in casa (27 punti sui 37 totali, 7 vittorie, 6 pareggi e 3 sconfitte) e smanioso di mettersi al sicuro definitvamente.

Contrarea disarmata

Un aspetto è stato poco sottolineato dopo la partita persa con l’Inter. Al di là del divario tecnico tra le due contendenti, il Frosinone ha pagato salato l’assenza del centrale Salamon, specialista nei colpi di testa. Non a caso i primi due gol dei nerazzurri che hanno spaccato la partita sono arrivati su due palle alte (zuccata di Nainggolan e rigore di Chibsah su Skriniar dopo un angolo di Perisic).

Tra l’altro si giocava contro la squadra che crossa di più (330 volte), vanta il record di corner (238) e ha segnato ben 11 gol di testa. E il campanello d’allarme già suona in vista del Cagliari, primatista delle reti realizzate grazie al gioco aereo (14 di cui 9 di Pavoletti, miglior realizzatore in serie A con questo fondamentale).

Per il resto i numeri di Frosinone-Inter dicono che la squadra di Spalletti ha vinto soprattutto grazie al palleggio (69% di possesso palla contro il 31% dei ciociari). Le altre statistiche invece non evidenziano un gap così marcato: 10-12 il computo dei tiri totali, 4-6 le conclusioni nello specchio, 3-3 le parate.

Il Frosinone dunque ha tenuto testa all’Inter in virtù soprattutto di una ripresa disputata con grande carattere e generosità. Ma il risultato non premia ed è quello che conta.   

Il futuro è già iniziato

Mentre le speranze-salvezza si riducono al lumicino, il Frosinone guarda avanti. Il sondaggio lanciato dalla società sui 16 anni della gestione-Stirpe è emblematico. Un chiaro segnale che il club giallazzurro non sta con le mani in mano ed è già proiettato ai prossimi impegni.

Il presidente vuole tastare il polso dei tifosi per poi ripartire forte del consenso, delle critiche e dei suggerimenti dei sostenitori che ritiene da sempre i veri proprietari del Frosinone.