Frosinone, repliche o prime visioni?

Non è previsto alcun numero legale per la seduta di consiglio comunale che mercoledì si riunirà per il question time. Non saranno presenti ed assenti a dare indicazioni politiche. Ma altro.

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

La data è segnata sul calendario: mercoledì 7 Febbraio 2024 dalle ore 19.30. Nella sede di Via del Plebiscito è convocato il Consiglio comunale di Frosinone per il question time; le Interrogazioni a risposta immediata e interpellanze da parte dei Consiglieri al sindaco e agli assessori. Sarà quella l’occasione per capire se qualcosa sta cambiando o è già cambiato nella maggioranza di centrodestra che governa la città. Ma anche nell’opposizione.

Con una premessa: senza la necessità di garantire il numero legale (nel question time non è previsto un numero minimo di presenti per ritenere valida la seduta), eventuali assenze significheranno nulla o quasi.

Che tipo di film andrà in sala

Maria Antonietta Mirabella

Sarà comunque interessante verificare se si assisterà ad una nuova proiezione cinematografica, dal punto di vista politico e delle dinamiche d’aula. O se sarà sempre il solito film, già visto e rivisto ad ogni seduta del question time. Cioè a dire: se ad interrogare la propria maggioranza saranno sempre i soliti Anselmo Pizzutelli e Giovanni Bortone, cercando di metterla in difficoltà. Insieme alla loro collega Maria Antonietta Mirabella costituiscono ormai un gruppo consiliare di fatto. Onestà intellettuale impone di sottolineare che a differenza dei primi due, la consigliera Mirabella, oltre a non aver firmato la fiducia al sindaco mesi fa e a non partecipare alle riunioni di maggioranza, non ha compiuto alcuna ulteriore azione o atto politico ostili, degno di memoria e rilievo.

Uno dei nodi è proprio quel gruppo di fatto: evidente e concreto anche se non formalizzato. Quello stesso gruppo che da diversi mesi si vocifera, ma in realtà non accade mai,  possa strutturarsi nelle forme previste dalla Legge e dallo Statuto comunale. E poi potenzialmente chiedere di rivedere gli assetti di Giunta.

Assetti di Giunta che, inevitabilmente, verranno ridisegnati dal sindaco Riccardo Mastrangeli tra qualche giorno, in virtù delle dimissioni dell’ormai ex assessore ai servizi sociali Fabio Tagliaferri per andare ad assumere l’incarico di presidente della ALeS SpA partecipata Ministero della Cultura. A non generare pressioni è la circostanza che si tratti di un avvicendamento del tutto naturale ed interno a Fratelli d’Italia. Non un rimpasto di giunta per crisi politica.

Un viaggio e due servizi?

Giovanni Bortone

Anche se, una volta che il sindaco metterà mano agli assetti dell’esecutivo, quella potrebbe essere l’occasione buona, per sistemare anche tutte le cose ancora “in disordine” in maggioranza. Situazioni che nel lungo periodo potrebbero creare problemi più seri. Oggi solo banali pruriti. Ad esempio togliere qualche scontento dal Consiglio comunale per farlo accomodare in Giunta, togliendolo così al Gruppo di fatto dei malpancisti ufficiali Pizzutelli, Bortone, Mirabella. Il classico due piccioni con una fava: si rafforza il Gruppo degli assessori e si indebolisce il Gruppo dei non allineati.

Non solo per gli scenari prefigurati qui sopra, Fratelli d’Italia in queste ore è alle prese con una profonda riflessione al proprio interno per arrivare ad una nomina assessore con cui rimpiazzare Tagliaferri, che non provochi scontenti e malumori. Quantomeno non troppi. Perché è evidente che, qualsiasi sarà la soluzione adottata dai vertici di FdI provocherà inevitabilmente degli effetti che dovranno essere gestiti dopo con particolare attenzione. E questo vale tanto se si sceglierà una soluzione interna al Gruppo quanto se si dovesse sceglierne una esterna. Perché sono tante in questo momento le aspettative di quelli che in casa FdI pensano di essere indicati assessori o di entrare in Consiglio Comunale.

La ritorsione in Europa

Foto: Mathieu Cugnot © Eu Press Service

Le elezioni Europee di giugno hanno una valenza troppo grande: in tutta l’Italia è in atto un confronto interno ai Partiti che compongono l’alleanza di centrodestra. Molte delle frizioni emerse in queste settimane verranno ‘ammortizzate‘ attraverso i nuovi equilibri che usciranno dal voto. Il che non consente di perdere consensi prima di quella data. Per questo serve una decisione ponderata per la sostituzione di Tagliaferri.

Anche perché quella che banalmente potrebbe essere vista (sbagliando) come la semplice sostituzione di un assessore dimissionario in realtà è l’occasione per dare un senso diverso al seguito della consiliatura. Più sereno, senza i soliti continui distinguo e per questo anche più dinamico.

Chi ha delle carte dal giocare le deve mettere sul tavolo adesso: domani potrebbe non avere più senso. E soprattutto peso e rilevanza. Il sindaco Mastrangeli lo ha capito perfettamente e si prepara ad agire di conseguenza. Ma a questo punto dovrebbero averlo capito anche gli altri: malpancisti ufficiali o scontenti latenti.

In attesa dell’opposizione

Angelo Pizzutelli

Così come dovrebbe averlo capito anche l’opposizione. Che fino ad oggi si è limitata ad essere spettatore non pagante di quello che succede in maggioranza. Senza alcuna possibilità di incidere sulle decisioni amministrative o impensierire Mastrangeli ed il centrodestra. Colpa delle eterne divisioni che da oltre dieci anni minano l’efficacia della minoranza.

Il question time di mercoldì chiarirà se ancora una volta i Consiglieri comunali di opposizione andranno in Aula in ordine sparso, con iniziative individuali. Oppure se metteranno in campo una strategia politica unitaria, condivisa ed efficace. Anche perché se la maggioranza, una volta messo mano alla giunta, si ricompatterà ulteriormente, poi sarà veramente difficile per il centrosinistra “fare opposizione.

Quella che è mancata clamorosamente di fronte ad una maggioranza che, paradossalmente,  se la faceva da sola.