Frosinone, tu vuo’ fa’ l’americano. Grosso riabbraccia Novakovich

L’attaccante statunitense ha finalmente superato i postumi dell’intervento chirurgico ed a Reggio Calabria ha debuttato. Per il tecnico giallazzurro un’arma in più da schierare: il giocatore la stagione scorsa è stato il miglior realizzatore con 11 reti. Andrija è al terzo anno in Ciociaria ed ha collezionato 73 presenze con 16 reti e 14 assist. In estate è finito nel mirino della Stella Rossa di Belgrado

Alessandro Salines

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Da Reggio Calabria a Reggio Calabria, attraversando un’estate tormentata tra un intervento chirurgico, un recupero lungo e le immancabili sirene del calciomercato che possono far girare la testa. Andrija Novakovich è ripartito da dove aveva finito la stagione scorsa. Il “Granillo” evidentemente è nel suo destino. Il 10 maggio aveva chiuso il campionato nella sfida in casa della Reggina, trascinando il Frosinone alla vittoria con una bella tripletta. Oltre 4 mesi dopo è tornato a giocare una partita vera in quello stesso stadio.

Una manciata di minuti che lo ha restituito al Frosinone e al suo tecnico Fabio Grosso che ora potrà contare su un’altra freccia per il suo arco. Un ritorno importante quello dell’attaccante statunitense, autore la stagione scorsa di 11 reti. E i tifosi già preparano il coro che gli hanno dedicato: “L’americano lalalala, L’americano lalalala, L’americano lalalala”.  Novakovich, infatti, è entrato ben presto nel cuore dei sostenitori che ne apprezzano la generosità e la determinazione oltre che le indubbie qualità. Anche nei momenti difficili l’americano è sempre stato applaudito ed è diventato un punto di riferimento. 

LA SAGGEZZA DI GROSSO

Fabio Grosso e Stefano Morrone

Il tecnico giallazzurro ha aspettato il centravanti con pazienza senza forzare i tempi per accelerare il recupero. Una scelta intelligente perché la fretta è una brutta consigliera e sugli infortuni non si scherza. Ma alla vigilia della sfida di Reggio Calabria aveva fatto intendere che per Novakovich era forse arrivano il momento dell’esordio stagionale.

L’ho visto molto meglio e ci darà sicuramente una mano nelle partite che verranno”, aveva risposto Grosso ad una domanda di un cronista sulle possibilità del centravanti di giocare almeno uno spezzone. “Novakovich sta migliorando perché ovviamente gli allenamenti permettono sempre di crescere. Cerchiamo di mettere tutti nelle migliori condizioni per essere protagonisti in campo”, aveva sottolineato sempre l’allenatore canarino in un’altra occasione.

Andrija è entrato al 72’ al posto Ciano, mostrando una discreta tenuta atletica. E’ stato anche ammonito: segnale chiaro che non ha perso quell’agonismo di cui non ha mai fatto difetto. In precedenza è andato in panchina nelle partite contro Perugia, Como e Brescia. Grosso insomma ha voluto gestire il suo rientro in maniera graduale. Prima di rimetterlo in campo ha voluto fargli respirare a pieno polmoni l’aria dello spogliatoio e conoscere bene i tanti compagni nuovi che sono arrivati. (Leggi qui Il riscatto di Ravaglia blinda il Frosinone contro la Reggina).

LA DUTTILITA’ DI NOVAKOVICH

La grinta di Novakovich

Andrija è una prima punta dotato di una struttura fisica importante (è alto 1,92) e di buona tecnica. Malgrado la stazza è un centravanti molto mobile, agile nei movimenti e sa saltare l’uomo. Deve migliorare soprattutto in zona-gol dove talvolta pecca di lucidità.

Dal punto di vista tattico è molto duttile e può giocare anche da secondo attaccante. Nel Frosinone finora ha quasi sempre giostrato da prima punta nel 3-5-2 ma ha anche agito accanto ad un altro centravanti come Parzyszek.

Grosso dovrebbe utilizzarlo al centro del tridente d’attacco. Così è stato a Reggio Calabria sabato scorso. Ha tutte le caratteristiche per disimpegnarsi bene. Con Ciano e Charpentier andrà a formare un pacchetto di attaccanti centrali molto assortito. Ma proprio la duttilità di Novakovich potrebbe indurre il tecnico a cambiare modulo almeno in alcune gare. Si passerebbe quindi al 4-2-3-1 con Novakovich terminale offensivo davanti ad una batteria di trequartisti che potrebbe essere composta da Canotto, Ciano e Garritano.

NOVAKOVICH ED IL FROSINONE

Chievo-Frosinone

Venticinque anni, nato a Muskego nel Wisconsin, origini serbe, Novakovich è sbarcato in Ciociaria due stagioni fa proveniente dal Reading, club inglese di Championship (la nostra Serie B) che lo ha prelevato giovanissimo negli Stati Uniti dal Chicago Magic Psg. In precedenza ha militato in Olanda nel Telstar e nel Fortuna Sittard ed sempre in Inghilterra nel Cheltenham Town.

L’impatto con l’Italia non è stato facile tra scetticismo ed un modello di calcio diverso ma piano piano Andrija si è imposto. E così alla fine è stato tra i protagonisti della scalata del Frosinone che ha sfiorato la Serie A. Per lui 33 presenze, 5 gol (di cui 1 pesantissimo nella semifinale playoff di ritorno col Pordenone) e ben 8 assist.  La stagione passata ottimo avvio con 5 reti e 2 assist in 11 partite. Poi il Covid ed il difficile recupero gli hanno tarpato le ali. Ma alla lunga si è ripreso e con 6 reti ha contribuito alla salvezza dei canarini. In tutto 34 partite, 11 gol e 6 assist. Nel complesso ha vestito la maglia giallazzurra 73 volte con 16 marcature e 14 assist.

Il resto è storia recente. L’intervento chirurgico, il lungo e sofferto recupero e l’offerta proveniente da un club prestigioso come la Stella Rossa di Belgrado, campione di Serbia, partecipante all’Europa League e guidata da Dejan Stankovic. “Novakovich piace alla Stella Rossa, stiamo riflettendo con il ragazzo per capire se vuole andare no meno a Belgrado. Sua madre è serba e gli piacerebbe fare un’esperienza in quel Paese”, confessò in quei giorni dal ritiro di Fiuggi il direttore dell’area tecnica Guido Angelozzi. La trattativa alla fine non è andata in porto e Novakovich è rimasto a Frosinone malgrado il contratto in scadenza a giugno prossimo.

Di sicuro la società troverà una soluzione per non farsi scappare un giocatore di indubbio valore. Intanto Andrija scalda il piede per sentire di nuovo il coroL’americano lalalala, L’americano lalalala, L’americano lalalala”. La gara allo “Stirpe” di sabato col Cittadella potrebbe essere già un’occasione.