Il Bilancio di previsione e lo sguardo sui debiti

Come sta la situazione dei debiti nel Bilancio di previsione approvato dalla Giunta. Cosa preoccupa la Corte dei Conti. E pure l'assessore

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Il Bilancio di Previsione 2023-2025 del Comune di Frosinone è stato approvato dalla Giunta con la delibera n° DGC / 235 / 2023. Non c’era fretta: la Conferenza Stato -Città ha dato il via libera al differimento al 31 luglio dei bilanci di previsione 2023-2025 per Comuni ed Enti locali. La decisione è arrivata su richiesta congiunta di Anci (Associazione dei Comuni d’Italia) e Upi (Unione delle Province): è stata accolta per andare incontro alle esigenze dei Comuni alluvionati dell’Emilia-Romagna e delle amministrazioni coinvolte nella tornata elettorale. Una tornata che, per le Isole maggiori, è ancora in corso.

Il documento programmatico del Comune di Frosinone tiene ancora inevitabilmente conto del Piano di Rientro Decennale del debito. E soprattutto dei recenti rilievi della Corte dei Conti in merito ad alcuni debiti fuori bilancio, che gravano sulla capacità di programmare il futuro del Comune. (Leggi qui: La Corte dei Conti vuole altri chiarimenti da Frosinone).

Stringiamo la cinghia

Adriano Piacentini e Riccardo Mastrangeli

Circostanze evidenziate nelle premesse del documento contabile. Nel corpo della delibera infatti è scritto che viene “preso atto del contenuto programmatico della nota 3822 del 20/01/2023 dirigente del Settore Gestione Risorse”. E cosa c’è scritto in quella nota indirizzata ai dirigenti dell’ente? “Gli ricorda che hanno “l’obbligo di una sensibile riduzione delle spese correnti a fronte di entrate in diminuzione e da riduzioni sensibili della disponibilità di cassa”. Non siamo al ‘Bambole non c’è una lira ma ad una rinfrescata sulla situazione dei conti comunali “che impongono misure adeguate in termini della riduzione della spesa, al fine di ricondurre le disponibilità presso la tesoreria in situazione positiva“.

La delibera fotografa la situazione. Ed evidenzia che pesa sui conti la stangata sull’energia: “il bilancio di previsione 2023 – 2025 è ancora interessato dalle recenti criticità finanziarie causate prevalentemente dai consistenti aumenti dei costi dell’energia”. Il che ha avuto riflessi su buona parte dei costi dei beni e dei servizi.

Non basta. C’è stato “l’incremento dell’indice Istat all’11,6%, nonché l’aumento dei tassi di interesse che eleva l’onere dei mutui contratti a tasso variabile”. Risparmi sul personale non se ne potranno fare: “tenuto anche conto degli aumenti del recente contratto collettivo e dello stanziamento delle somme per l’indennità una tantum prevista dalla legge di bilancio”.

Lo Stato ha chiuso ancora i rubinetti. Il Comune nei prossimi cinque anni si è impegnato “ad una riduzione delle spese di correnti per acquisto di beni e prestazioni di servizi in misura almeno pari al 10%”. Inoltre ci saranno meno trasferimenti: “si prevede una riduzione del 25% delle spese per trasferimenti a carico del Comune“.

Il Fondo rischi contenzioso

Una parte importante e rilevante del Bilancio di previsione 2023-2025 è quella inerente il contenzioso legale. L’amministrazione del sindaco Riccardo Mastrangeli ha stimato i rischi ai quali è esposto il Capoluogo davanti ai giudici. L’avvocatura ritiene che:

Il rischio di contenzioso certo, con rischio di soccombenza certo, sia stimabile in 7,05 milioni di euro;

il rischio di contenzioso probabile, con rischio di soccombenza probabile vada calcolato in 2,54 milioni di euro.

Invece il contenzioso possibile, con rischio di soccombenza possibile è di 643mila euro.

Il debito Delta Lavori

Il presidente di Delta Lavori Alberto La Rocca © IchnusaPapers

Il primo contenzioso da mettere in sicurezza è quello con la Delta Lavori di Sora che si è occupata dei lavori di ampliamento della Monti Lepini.

La Corte dei Conti dice che la copertura del contenzioso, in attesa della sentenza definitiva che dica se c’è da pagare e quanto, deve essere “inglobata nel risultato di amministrazione, utilizzando il fondo rischi”.

Nel caso concreto, il Comune ha ricevuto a dicembre 2022 notizia dei debiti fuori Bilancio che derivano da sentenze della Delta Lavori Spa per 5,01 milioni di euro. Ne ha preso atto ed ha accantonato nel fondo rischi 4,06 milioni. Perché non ha contabilizzato tutto? Perché aspetta “di conoscere la parte dei lavori oggetto di mutuo”. C’è stato un confronto con Cassa Depositi e Prestiti su 896,80 mila euro “con necessità di operare quale differenza a copertura nel bilancio di previsione 2023-2025”.

Leggendo il Bilancio si rileva che il Comune ha avuto un confronto con Delta Lavori per definire un piano di dilazione del pagamento. Il 10 maggio c’è stata la risposta ed ora il Comune deve verificare gli impatti di quella eventuale dilazione sui bilanci 2024 e 2025. Come verrà dilazionato il debito? La proposta Delta lavori prevede nel 2023 2,5 milioni di euro, nel 2024 904mila euro, nel 2025 959mila euro, nel 2026 1 milione di euro e pochi spicci. Per un totale di 5,386 milioni di euro, dei quali 376mila euro sono per interessi.

Il debito Sangalli

 La parte rimanente dei debiti certi censiti nell’anno 2023 sono invece pari 2.04 milioni da inserire nel bilancio di previsione 2023-2025.

Nel caso del contenzioso con la Sangalli. Nasce da una serie di servizi in più rispetto a quelli previsti dall’appalto. Il sindaco Michele Marini non volle pagarli, non riconoscendo quegli importi ed altrettanto fece il sindaco Nicola Ottaviani.

 Il pagamento degli importi previsti è compatibile con la cassa libera, ossia al netto della cassa vincolata. Cosa significa? Che l’eventuale pagamento non genererà interessi passivi che poi il Comune dovrebbe accollarsi. E questo “anche nell’ipotesi pessimistica di non accettazione, in sede di appello, della sospensione del pagamento”. Una sospensione che è stata richiesta sia per la Delta Lavori Spa, sia per l’impresa Sangalli Giancarlo & Company.

Quanto serve insomma? L’impatto della liquidità necessaria al pagamento di tutti i debiti fuori bilancio certi è pari ad euro 6,15 milioni cui si aggiunge il mutuo per 897mila euro. Il tutto senza considerare eventuali sospensioni di pagamento del giudice civile di secondo grado, che lascerebbero respirare le casse.

Tra le passività potenziali c’è l’importo relativo alla parcella di un avvocato pari a circa 800mila euro. Sono stati accantonati nel consuntivo 2022 già 400mila euro e la restante metà viene accantonata nel bilancio di previsione 2023-2025.

La visione di Adriano

Adriano Piacentini

Questi, in estrema sintesi, i contenuti “sensibili” del Bilancio di previsione 2023-2025 approvato dalla Giunta, sui quali il Consiglio Comunale dovrà esprimersi nelle prossime settimane. Come giudica la situazione l’assessore Adriano Piacentini? La ricostruzione inviata nelle ore scorse dalla Corte dei Conti è riepilogativa di tutto l’iter decennale del piano: sulla sua chiusura “unica attenzione è quella del contenzioso che, per effetto delle sentenze intervenute è precipitato nell’anno 2022 e 2023”.

Si, ma c’è da preoccuparsi? “La ricognizione del contenzioso è stata approvata dalla Giunta comunale il 24 maggio scorso, prima dell’informativa della Corte dei Conti. La relativa copertura finanziaria è stata comunque assicurata dal bilancio di previsione approvato sempre dalla Giunta in attesa del prossimo Consiglio comunale”. I debiti da sentenze esecutive sono di particolare entità e questo ha preoccupato la Corte: “Ma in primis ha preoccupato l’amministrazione. Posso dire che soluzioni applicate hanno richiesto sacrifici ma sono attualmente sostenibili anche in termini di cassa libera”.

Superfluo dire che il documento verrà approvato, resta solo da capire quale sarà l’atteggiamento “politico” in aula da parte dell’opposizione. Non tanto sulla programmazione, quanto sui debiti fuori bilancio e sul contenzioso, reale o solo potenziale. Che ancora pesa, eccome,  sulle casse del Comune.