Il candidato di centrodestra? Scavalcata Forza Italia. Nervi tesi nel Pd

Alla fine si sono stancati di aspettare. Stufi di scrutare l’orizzonte appollaiati su terrazze e rami di quercia per avvistare gli ambasciatori che doveva inviare Mario Abbruzzese (leggi qui il precedente), i consiglieri comunali di opposizione hanno deciso di abbandonare le postazioni rimettere a posto binocoli e cannocchiali. Il conclave con cui scegliere in modo unitario il candidato sindaco di Cassino da opporre a quelli del centrosinistra a questo punto è chiaro che non si riunirà.

Il papa non uscirà da lì. Se vogliono un candidato se lo devono trovare da soli. Allora via alle consultazioni tra i leader dell’opposizione in aula consiliare: senza Forza Italia per ora ma poi si vedrà.

La riunione è andata avanti fino a sera. Intorno allo stesso tavolo si sono seduti l’ex assessore provinciale ed ex presidente della società Aeroporti di FrosinoneGabriele Picano(Noi con Salvini), il già consigliere giuridico dell’allora presidente del Consiglio regionale del Lazio e presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cassino Giuseppe Di Mascio (Noi per Cassino) l’ex presidente del Consiglio Comunale di Cassino nonché consigliere provinciale Massimiliano Mignanelli (Ncd sponda Lorenzin), il capogruppo consiliare Robertino Marsella (Area Popolare per Cassino), il già candidato sindaco sconfitto allo scorso ballottaggio Carmelo Geremia Palombo.

In apparenza è il seguito delle riunioni iniziate il 3 settembre (leggi qui il precedente). Ma questa volta c’è una novità importante: la pregiudiziale contro Forza Italia è stata messa da parte. Perché è chiaro che se si vuole sperare di vincere o arrivare al ballottaggio contro il sindaco uscente Giuseppe Golini Petrarcone o contro il suo sfidante ufficiale Marino Fardelli c’è bisogno anche dei voti forzisti.

A reclamare la conventio ad excludendum finora era stato Gabriele Picano. Che adesso è disposto a lasciarla cadere nel vuoto. Ma vuole sia chiaro che l’iniziativa politica è tutta la sua, di Mignanelli, di Marsella e di Palombo. La seconda decisione strategica presa è stata quella di puntare sulle liste e sui movimenti civici, lasciando in secondo piano i Partiti e prendendo come modello di riferimento il successo elettorale di Roberto Caligiore a Ceccano. Una dottrina che non incontra il pensiero di Mario Abbruzzese: per lui il risultato di Ceccano è stato il risultato di un problema tutto interno al centrosinistra e nulla di più.

In ogni caso, la trattativa – ufficialmente – si è concentrata “sui temi e sul programma“; più realisticamente si è parlato di liste, chi schierare nei vari quartieri in modo da non far sottrarre voti ai candidati l’uno con l’altro ma bilanciando le forze e le preferenze. Il candidato sindaco? Ognuno dei quattro continua ad essere convinto che sarà lui e per questo la discussione sul punto viene rinviata alla fine.

Nelle fine del centrosinistra intanto i nervi sono tesi. In mattinata al Civico 2 si sono visti il segretario del Pd cittadino Stefano Mosillo il presidente del circolo Mauro Lillo e l’imprenditore Salvatore Fontana . Chi ha assistito alla scena (di cui allega testimonianza fotografica assicura che uno dei protagonisti abbia risposto urlando agli altri due “Non ho i numeri per convocare l’assemblea“… Normali discussioni pre elettorali.