Il fallito assalto con la tetrapiloctomia per mettere in crisi il sindaco (di F. Ducato)

Bastano 20 minuti alla Commissione per esaminare i documenti del Consolidato. Eppure l'opposizione aveva deciso di mettere in crisi il sindaco. Affidandosi alla Tetrapiloctomia.

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Tetrapiloctomia. Ne parla Umberto Eco nel suo capolavoro. Che non è “Il Nome della rosa” ma “Il pendolo di Foucault”. Un’opera geniale, che viaggia tra il giallo ed il romanzo storico, mescolando Templari e studi universitari. Più esattamente, descrizioni di facoltà impossibili. Come, ad esempio l’ Urbanistica tzigana, la Fonetica del film muto, o la Letteratura sumera contemporanea.

Ma la vera chicca è il Dipartimento di Tetrapiloctomia, ovvero, l’arte di spaccare il capello in quattro.

 

Ecco appunto. Spaccare il capello in quattro. Espressione che indica la volontà, da parte di qualcuno, di andare a fondo di un problema, di una vicenda, di una questione particolare.

Uno se lo aspetterebbe, ad esempio, nella politica. Soprattutto in quella amministrativa locale. Dove, di solito, il compito delle opposizioni è quello di mettere alla frusta la maggioranza. Controllare tutto. Chiedere conto di tutto. Insomma, spaccare il capello in quattro. Tetrapiloctomia appunto.

E invece……

 

Premessa per chi si è collegato solo ora. Venerdì si tiene ad Anagni il consiglio comunale dedicato all’approvazione del bilancio consolidato. Uno strumento che in città conoscono bene, perché ha causato, indirettamente, la fine della giunta Bassetta.

Ieri, prima del consiglio, si è tenta la seduta della commissione consiliare relativa. Che doveva, appunto, analizzare le carte del bilancio consolidato, prima che lo stesso arrivasse in aula consiliare.

Una riunione che è stata anticipata da un post vibrante di sdegno di Fernando Fioramonti, consigliere del Movimento 5 Stelle. Che, analizzando i tempi di convocazione della commissione e del consiglio, è arrivato alla conclusione che, poffarbacco, al Comune si fa “tutto di corsa”.

Chiedendosi, retoricamente, “Un argomento così importante come il bilancio consolidato, che portò alla caduta della vecchia amministrazione, può essere discusso così in fretta?”, e “Perché i documenti che non sono pochi, con tutti i riferimenti di legge, li dobbiamo studiare di corsa?”.

Per concludere, rivolgendosi al governo cittadino dall’alto della purezza a 5 stelle “se volete dare un segnale diverso cominciate da queste piccole cose”.

 

Però poi capita che il sito del comune pubblichi il verbale della seduta della commissione. E uno pensa; sarà durata ore. Per dare la possibilità a tutti di svolgere un esame approfondito. I consiglieri (soprattutto d’opposizione) avranno messo alla stanga assessore e tecnici, per conoscere ogni minimo dettaglio, ogni bazzecola, ogni quisquilia.

Soprattutto i 5 stelle, uno pensa, avranno voluto sfruttare al massimo il tempo loro concesso. Ci si immagina una seduta-fiume, magari notturna, per arrivare al consiglio stanchi, ma con il bilancio consolidato analizzato nei minimi dettagli. Perbacco! La maggioranza non ci dà il tempo di farlo, ma noi lo facciamo lo stesso!

E invece no.

 

Nel verbale, nero su bianco, si legge che la Commissione ha iniziato i lavori alle 15.40. E li ha finiti alle 16.

Si, avete letto bene. La Commissione è durata 20 minuti. Durante i quali c’è stato anche il tempo per i saluti di rito del neo presidente Davide Salvati, per la relazione dell’assessore Marino, per le precisazioni dei tecnici, per la richiesta della consigliera Sandra Tagliaboschi di riportare i nominativi in modo corretto. Si presume anche per i saluti finali.

Una capolavoro di approfondimento. Un esempio di minoranza che non dà respiro. Una vera spina nel fianco del sindaco Daniele Natalia. Che già, dicono, si chiede, tremando, come farà la sua maggioranza a resistere a tanta abnegazione, a tanto senso civico, a tanta puntigliosità.

Una vera minoranza tetrapiloctoma.