Il Gesù di Zeffirelli e i sepolcri imbiancati della nostra società

L’opera immortale del geniale regista morto ieri ha contribuito a far conoscere il Vangelo in tutto il mondo. Grazie anche agli occhi e alla mimica di Robert Powell. Chissà, qualcuno potrebbe trovare il coraggio di riproporre lo sceneggiato oggi, da un programma trash e un Grande Fratello.

“Dobbiamo essere e riconoscerci debitori nei confronti di Franco Zeffirelli, come Chiesa ma anche come italiani, come credenti, ma anche come laici. Grazie al suo Gesù di Nazareth, larga parte della popolazione dai 30 anni ai 90 ha dato un volto a Gesù e ha conosciuto Cristo, ha conosciuto il Vangelo.

Non so quanti italiani abbiano letto interamente il Vangelo, ma tantissimi italiani conoscono il Vangelo grazie alla grande opera di Zeffirelli: il suo Gesù di Nazareth

Lo ha detto don Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo della Cei, rispondendo alle domande di Luca Collodi (Vatican News).

Franco Zeffirelli, regista, sceneggiatore e scenografo, si è spento all’età di 96 anni nella sua casa di Roma dopo una straordinaria carriera. Ha “firmato” tantissimi altri capolavori, da Giulietta e Romeo alla Traviata. Senza dimenticare “Fratello Sole, sorella Luna”. Ma quel Gesù di Nazareth ha segnato un’epoca, anche grazie al volto di Robert Powell. Difficile che Gesù (che era semita) avesse gli occhi azzurri, ma non è questo il punto. Quello sguardo, quella mimica, quella postura hanno trasmesso al mondo un’immagine di Gesù fedele a quella tratteggiata nei Vangeli. Un Gesù misericordioso ma anche inquieto e capace di cacciare i mercanti dal tempo, lanciando verso di loro una potente maledizione:  “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni d’ossa di morti e d’ogni immondizia.Marci”.

Quanti sepolcri imbiancati ci sono oggi, nelle nostra società moderna? Quanti cercano a tutti i costi soltanto di apparire ma non si confrontano, non si mettono in discussione, non chiedono scusa? Quanti farisei dominano la scena della società moderna? Il Gesù di Nazareth di Zeffirelli diffuse e attualizzò il messaggio del Vangelo, che in tanti ancora oggi non conoscono.

Ma il discorso più bello e significativo del Gesù di Zeffirelli è quello con Nicodemo, uno dei farisei, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui».

Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodemo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?».

Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

Gli replicò Nicodemo: «Come può accadere questo?».

Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo.

E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 

Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. 

il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Nicodemo può rappresentare noi cristiani di oggi. Cristiani, non necessariamente cattolici. “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va”. Il cuore del messaggio di Gesù di Nazareth è proprio questo e ha molto a che fare con una fede consapevole, ragionata, vissuta quotidianamente. Della quale oggi si sono perse le tracce. Ma l’opera di Franco Zeffirelli è lì.

Chissà, tra un Grande Fratello e un cult del trash, qualche rete televisiva potrebbe perfino pensare di riproroporla.