Il Natale americano dei patrioti del comune di Latina

Il Natale dichiarato e quello poi che va in piazza. Per nulla patriottico, nei simboli e addirittura nelle musiche.

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Meglio giocare con le parole e con le contraddizioni che vedi in chi pensa di non averne, anzi si sente tutto d’un pezzo. A Latina “comandano” i patrioti, definizione loro. Dicono che sono i difensori dell’ italico orgoglio, gli piace sentirsi eredi di Cesare (non Bruni il consigliere comunale ma l’imperatore romano), cattolici tutti d’un pezzo, identitari.

Poi hanno fatto un bellissimo albero di Natale che proprio italico non è anzi è ma ereticamente protestante. Ma mica c’è male: anche il Papa di Roma fa l’albero ma con accanto un bellissimo, questo si, italico presepe.

Qui a Latina il presepe lo hanno dimenticato, gli è passato di mente San Francesco.

Il Babbo consumista

Ma non basta mica. Proiettano sui muri della città carine immagini natalizie. Ma di Babbo Natale: invenzione della Coca Cola prodotto dei perfidi americani.

A Priverno il sindaco “comunista” manda scene della vita di Gesù tratte dai dipinti di Giotto nella cappella degli Scrovegni. Scelte certo ma un poco a quel che viene piuttosto che a quel che voglio. E finisce con il concerto di Natale per altro seguitissimo (la piazza era piena): un successo del Big Soul Mama gruppo di Latina. È vero, bravi pure, ma nelle nostre chiese si cantano i canti gregoriano non il gospel dei metodisti americani.

Diciamo patrioti che hanno una idea vaga di Patria, di tradizioni e stanno più nelle confusioni di questo tempo baro. Hanno – è vero – invitato Biagio Sparagna con i suoi canti, questi si italiani, ma non il Comune e al Nicolosi.

Questo è questo tempo americano ma che si crede tanto italiano. Intanto mi faccio una italica Coca Cola per mantenere la mia purezza culturale del made in Italy… A dite che made in Italy non sia italiano? E’ inglese, ma se ci abbiamo un ministero che si chiama così, ed è ministero di patrioti.

Che confusione, io resto del mio e la patria resta Mazzini, Garibaldi e Cavour .