Il vescovo “Propongo la Madonna di Canneto patrona della diocesi”

Il Vescovo Gerardo Antonazzo sta ponderando l'idea di proclamare la Madonna di Canneto come patrona della diocesi. La decisione è parte del cammino sinodale avviato da Papa Francesco. Antonazzo ha richiesto al clero diocesano di esprimere il proprio consenso.

La Madonna di Canneto come patrona dell’intera diocesi nata dall’unione di quelle che un tempo erano quattro realtà distinte: Sora, Cassino, Pontecorvo ed Aquino. È l’ipotesi sulla quale sta lavorando il vescovo Gerardo Antonazzo che questa mattina l’ha resa ufficiale inviando una nota al clero diocesano.

È l’appunto periodico che viene mandato nell’ambito del cammino sinodale aperto da Papa Francesco per portare il gregge fino al prossimo Giubileo. Lì il vescovo Gerardo Antonazzo propone meditazioni, spunti di riflessione, consiglia testi biblici da leggere ed indica testi del Concilio per chi volesse approfondire.

IN FONDO ALLA SCHEDA

Il vescovo Gerardo Antonazzo

Ogni scheda periodica si conclude con una serie di inviti al clero per la meditazione su vari aspetti. In fondo a quella spedita nelle ore scorse, come nono ed ultimo punto, il vescovo chiede di esprimere il consenso “circa l’elezione della Vergine Maria, venerata con il titolo di beata Maria Vergine di Canneto, quale patrona e protettrice della diocesi di Sora – Cassino – Aquino – Pontecorvo”. 

È un percorso al quale monsignor Gerardo Antonazzo sta lavorando da tempo. Che aggiunge e non toglie. A Sora c’è una devozione radicata per Santa Restituta, mentre Cassino si divide tra San Benedetto e l’Assunta, invece Pontecorvo venera con particolare devozione San Giovanni Battista, Aquino è la terra della devozione a San Tommaso. Quel territorio che abbraccia tutto il sud della provincia di Frosinone, nato dall’applicazione della rotta tracciata da Paolo VI, non ha ad oggi un santo patrono ne quale tutti si riconoscano. Ma solo perché finora non è stato cercato. È il lavoro avviato dal vescovo Antonazzo.

Quale culto unisce la diocesi? Ha consultato con discrezione nei mesi scorsi un po’ tutti. E tutti gli hanno risposto che da ogni città ed ogni paese della diocesi parte ogni anno una compagnia di pellegrini per raggiungere il Santuario della Madonna Nera ad oltre mille metri di altitudine sui monti di Settefrati, nel pieno del Parco Nazionale d’Abruzzo. Canneto appunto che proprio per questo motivo Papa Francesco ha elevato a Basilica Pontificia Minore.

DECIDE IL POPOLO DI DIO

È una decisione che spetta al popolo di Dio” si limita a commentare il vescovo Gerardo Antonazzo. Ribadendo che “il vescovo si è limitato ad ascoltare, avvertire uno stato d’animo, proporre una risposta che ora deve essere ponderata dal popolo. Il vescovo propone perchè legge e vede”. Ora i parroci ne parleranno ai loro parrocchiani. E se ci sarà un parere favorevole, dal palazzo vescovile partirà una richiesta ufficiale per la Santa Sede.

In caso di una devozione accertata come quella di Canneto ed in presenza di un voto corale, i tempi di Papa Francesco potrebbero essere relativamente brevi. Addirittura per l’estate 2024. Forse già in occasione della festa che porta nella valle migliaia di pellegrini.

La devozione in onore della Madonna di Canneto è radicata in tutta la diocesi. La più antica attestazione documentaria della chiesa di Canneto risale al 1288: è contenuta in un rescritto di papa Niccolò IV con il quale viene confermata la regola di San Benedetto per il monastero di Santa Maria di Canneto. 

La diocesi di Sora – Cassino – Aquino – Pontecorvo è immediatamente soggetta alla Santa Sede ed al censimento del 2020 contava 223.302 battezzati su 229.738 abitanti. Comprende la parte meridionale della provincia di Frosinone (la media e bassa Valle del Liri e tutta la Valle di Comino), la Valle di Roveto nella provincia de L’Aquila e la parte nord della Campania per un totale di 52 comuni in provincia di Frosinone, sette in provincia de L’Aquila e due dell’alto Casertano.