INDISCRETISSIMO – Ecco il patto segreto tra Scalia e De Angelis (e com’è finito)

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Il senatore Francesco Scalia? Non avete capito niente se pensate che possa essere interessato a vincere l’imbarazzante scontro politico che è in atto a Frosinone ma è comune a molte altre federazioni in Italia. Che gli importa a Scalia di governare il partito a Frosinone? L’importante è come sta piazzato qui a Roma“. L’ufficio è nel piano nobile del palazzo che ospitava l’antico Collegio Nazareno, in Via Sant’Andrea delle Fratte a Roma, sede nazionale del Partito Democratico . A parlare è uno che nel Pd conta parecchio, non si vede spesso in tv perché “conta di più chi manovra dalle retrovie”. Vuole sapere una cosa: “Come avete fatto a sapere dell’incontro a tre fra Scalia, De Angelis ed il reggente del Partito?” Lo domanda tra il seccato ed il divertito, si riferisce alla rubrica Indiscretissimo del 30 luglio scorso. Roba che doveva restare segreta. Che è uscita dal palazzo.

La fonte è coperta e tutelata. Il blog è serio. Solo dopo un’ora d’interrogatorio è chiaro a tutti che si può parlare con reciproche garanzie.

La politica, vista da Roma ha un’altra prospettiva. “Ragazzi – dice l’uomo del Nazareno – a Frosinone dovete capire che le liste le facciamo qui a Roma, i capolista li decidiamo non in questa stanza ma qualche porta più in là. Se capite questo allora capirete che a Frosinone stanno facendo una battaglia inutile“. Il messaggio è più chiaro quando l’uomo del Nazzareno fa nomi e numeri: “Scalia ha eletto, insieme a Moscardelli,  Nicola Danti al parlamento europeo rispondendo ad una precisa richiesta di Luca Lotti, che per voi in Ciociaria è un nome come un altro, qui dentro Lotti è uno che pesa. E pesa parecchio, Maremma e se pesa“.

Per chi abita in Ciociaria allora aggiungiamo che Lotti è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha la delicatissima delega all’Editoria (con annessi cordoni della borsa per giornali e tv) ed è potentissimo segretario del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica “che è il posto – pontifica l’uomo del Nazzareno – dove si decide dove si trovano i soldi per fare le opere in questo Paese“.

I 25mila voti messi in campo tra Scalia e Moscardelli hanno avuto il loro peso a Roma “Adesso avete capito perché Guerini (Lorenzo Guerini, formalmente n°2 del Pd ma vero reggente del Partito da quando Renzi è a Palazzo Chigi, n.d.a.) in pieno scontro per le candidature alla Provincia, è venuto a Frosinone schierandosi al fianco di quello con i capelli bianchi (Antonio Pompeo, n.d.a.) nonostante non avesse il simbolo di partito appeso alle spalle: Scalia aveva messo all’incasso la cambiale“.

Si parlava di candidature. “Dovete capire che la lista è fatta da 5 nomi: tre uscenti, uno in quota De Angelis, 3 del nord della Provincia“. Chiari a questo punto i messaggi a Maria Spilabotte: o si fa trovare una collocazione dal Pd nazionale in un altro collegio, o si candida a sindaco di Frosinone. Altrimenti come fa De Angelis ad entrare nella partita?

L’uomo del Nazzareno si lascia sfuggire la rivelazione: “E’ stato Scalia a portare il De Angelis qui perché volevano sancire la pace davanti a Guerini. E Lorenzo gli ha proposto: per noi Scalia è il capolista, Maria è in quota De Angelis ma se esce lei ti infili tu”. La geografia politica Romana è molto complicata ed in movimento continuo: “De Angelis è classificato in quota Zingaretti e qui lo Zinga se possono impallinarlo se lo ‘nculano de corsa come ha fatto subito subito Matteo quando se l’è trovato di fronte alla conferenza Stato – Regioni. Bettini? ormai si è avvicinato all’orbita di Orfini e quindi gli uomini di Zingaretti lì non possono andarci a bussare. Zingaretti può parlare al massimo con Lotti ma non con Renzi. Scalia sta nell’onda giusta, quella che conta”.

Le cifre, su Frosinone, però sembrano dare ragione all’abilità strategica di Francesco De Angelis, uscito vincente dagli scontri per l’Asi ed il Cosilam.  Un’operazione della quale a Roma sono al corrente: “Chi ha sfasciato tutto è quel presidente della Camera di Commercio – dice l’uomo del Nazareno – c’era l’accordo per un altro nome alla presidenza dell’Asi, Scalia lo avrebbe votato e doveva essere il primo segnale di distensione. Poi il presidente della Camera di Commercio ha, giustamente dal suo punto di vista, sparigliato le carte e proposto il nome di De Angelis alla presidenza. A noi il De Angelis ci stava pure bene ma poi non puoi dare il vice a quello della camera di Commercio, perché noi volevamo un accordo che rimettesse la politica al centro e invece così è sembrata una baruffa chiozzotta. Ora De Angelis si è legato mani e piedi ed ha dovuto replicare anche al consorzio di giù a Cassino. Non lo so come ne esce“.

 

Il congresso, lo imporrete a Frosinone? “Oh Maremma, qui non si impone più nulla, che ognuno poi se ne va per i fatti suoi. E poi gli frega ceppa a Scalia del congresso, anche se sta in minoranza a Frosinone è qui che si decide. E qui sta bene: oh, guardate” e tira fuori la lettera con cui si annuncia Scalia che è stato scelto per fare il presidente della Bilaterale Italia – Europa Sud Orientale, datata il giorno prima.

Da Roma, le prospettive sono diverse.