Italicum darà il Paese al M5S ma i politici si beccano come capponi

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Come i capponi di Renzo raccontanti da Alessandro Manzoni ne I Promessi Sposi: legati, a testa in giù, destinati a finire nella cucina dell’avvocato Azzeccagarbugli per essere piumati dalla domestica che li avrebbe fatti in casseruola, invece di preoccuparsi del loro futuro presero a beccarsi tra loro, disturbati dallo scuotere del braccio che li teneva. Così sta accadendo ai politici della provincia di Frosinone. Legati al loro inguaribile ottimismo, non si sono accorti di essere ormai a testa in giù ed in viaggio verso qualche cucina. E si beccano tra loro.

A far riaprire gli occhi a tutti dovrebbe essere invece il sondaggio politico diffuso nelle ore scorse dai Tg di La7. Rivelano i notiziari diretti da Enrico Mentana che se si fosse andati a votare il primo luglio scorso per rinnovare il Parlamento italiano, utilizzando come sistema di calcolo il nuovo Italicum voluto fortemente da Matteo Renzi, avremmo avuto questa situazione:
il Centrodestra unito registra un +2,1% arrivando a totalizzare un 29,4%; il Partito Democratico al 30,2%; il Movimento 5 Stelle al suo massimo storico con un 30,7%.

In queste condizioni, nessuno raggiungerebbe il premio di maggioranza e allora ci sarebbe un ballottaggio tra i primi due Partiti più votati. E anche ipotizzando un calo, o come primo o come secondo Partito, il M5S comunque sarebbe in corsa. Si andrebbe ad un corpo a corpo tra M5s contro Pd o M5S contro Centrodestra unito.

Il sondaggio di La7 ha chiesto anche come avrebbero votato gli elettori in caso di ballottaggio. E la proiezione ha detto che:

– Movimento 5 Stelle – Partito Democratico finirebbe 54% a 45% cioè dieci punti di distacco.
– Movimento 5 Stelle – Forza Italia finirebbe 56% – 44%
– Partito Democratico – Forza Italia finirebbe 51% – 49%

L’Italicum spazzerà buona parte della attuale classe parlamentare, consegnando il Paese al Movimento 5 Stelle. Cambiare la norma, a questo punto verrebbe vista come una truffa ai danni del Movimento grillino, tanto più se quei ritocchi al testo arrivassero da centrosinistra e centrodestra uniti.

Il Paese andrebbe nelle mani di un Movimento che seleziona i suoi candidati affidandosi ad una cinquantina di clic su Internet non controllati da alcun organismo indipendente; nel Lazio il quotidiano Il Tempo ha riferito nelle ore scorse che hanno imparato subito ad assumere in segreteria, a nostre spese, amici e parenti come fanno tutti gli altri; in provincia di Frosinone, dove le dimensioni sono ancora sufficienti per dire ‘ci conosciamo tutti’ il M5S non ha sfondato tranne il risultato di Sora che è frutto di un Meet up organizzatissimo e ben strutturato.

Eppure, legittimamente, gli elettori consegnerebbero in totale libertà il Paese a ciò che in questo momento rappresenta l’unica alternativa credibile ad un sistema dei Partiti che è al punto più basso della sua credibilità.

Invece di concentrarsi sulla collocazione del sindaco di Isola del Liri o sugli strepiti che salgono nel centrodestra da Alatri, i politici dovrebbero concentrarsi su questi dati.