La banalità del bene che molti non facemmo

Senza ricevuta di ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. In questi stessi giorni, anni fa, tanti rischiarono la loro vita. Per fare una cosa banale: il bene. Ma non tutti ne ebbero la forza o il coraggio

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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In questi giorni le tv stanno inseguendo i racconti che accarezzano di più la pancia della gente. Sono i giorni dell’olocausto, della Shoa. Che ci mettono di fronte alla nostra coscienza: cosa ho fatto per salvare mio fratello, quando sono venuti per portarlo in un campo di concentramento?

Tanti hanno fatto subito: dicendo che è un ebreo e si sono tolti il problema. Tanti altri sono andati oltre, dicendo ‘e che significa che è ebreo?’ e si sono inventati una scusa per dargli un minimo di copertura.

Foto © Patryk_Kosmider / Depositphotos.com

In questi studi per anni è stato protagonista un signore: si chiamava Delfo Faroni, aveva quasi cento anni ma non voleva far sapere che fosse uno scienziato. Gli piaceva far credere che fosse solo un medico. Insieme ad un altro scienziato, quello che fondò l’endocrinologia in Italia, per proteggere gli ebrei, in un ospedale di Roma, fondò il Padiglione X: quando venivano le SS , lui ed il professor Pende gridavano che lì c’erano degli infetti, che avevano una patologia mortale. Le SS non rischiarono. Così ne salvarono tanti.

C’è un signore di Sezze che si chiamava Quirino, detto Cucchiarone: prese i figli di Israele, bambini figli di ebrei che lui prese in casa e li teneva e li sfamava come se fossero figli suoi, che giocavano con i suoi. Li fece suoi. Li nascose tra i suoi figli. 

Quando gli chiedevano in tedesco o in italiano “di chi sono questi bambini?” Rispondeva “i me’, tuchi i me’ “. Sono tutti i miei. E diceva la verità. Perché gli ebrei di Sezze erano setini che pregavano diverso, non setini diversi dai setini: loro aspettavano ancora uno che per gli altri era già venuto.

Il bene è avere il coraggio di dire sono figli miei. Altri non lo hanno fatto. E per 10 lire hanno venduto la pelle di donne e bambini. Scegliete voi.

Senza Ricevuta di Ritorno.

(Foto di copertina © DepositPhotos.com)