La campagna elettorale addomesticata dove nessuno affonda il colpo

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Mancano due settimane al voto, ma la campagna elettorale non si è accesa. Come se i candidati avessero timore ad affondare il colpo, come si faceva una volta. Come se non avessero argomenti sul piano politico. Come se non avessero programmi.

Certamente l’era dei comizi e del porta a porta ha ceduto il passo a fecbook, twitter, mail, sms e a tutto il resto. Ma forse non è solo questo. Forse nessuno affonda il colpo perché in realtà la partita è doppia: non soltanto la corsa per vincere le comunali e diventare sindaco, ma pure l’eterno congresso interno che è l’unico momento di confronto in Partiti che assomigliano a dei pollai dove i “galli” in cerca di primato sono sempre troppi.


Prendiamo Cassino. Giuseppe Golini Petrarcone ha il sostegno di Francesco Scalia, Nazzareno Pilozzi, Antonio Pompeo e Marino Fardelli. Se dovesse attaccare frontalmente e duramente Francesco Mosillo, per la proprietà transitiva andrebbe ad attaccare Francesco De Angelis, Mauro Buschini, Simone Costanzo e Sara Battisti. Con conseguenze sul livello provinciale. Il discorso vale pure all’inverso. Però uno la domanda se la fa: Petrarcone e Mosillo vogliono diventare sindaco di Cassino oppure rappresentare dei Grandi Elettori dei leader che concorreranno alle politiche o alle regionali?


Nel centrodestra il Comune “emblematico” è Alatri, dove candidato a sindaco è uno che Forza Italia l’ha fondata: Antonello Iannarilli, parlamentare, assessore e consigliere regionale, presidente della Provincia. Mario Abbruzzese, consigliere regionale del Partito di Berlusconi, fa sostenere dai suoi fedelissimi Enrico Pavia, espressione civica di un centrodestra che ha nei “ribelli” di Fratelli d’Italia l’asse portante. Oltre naturalmente a Forza Italia di Mario Abbruzzese. Quindi, meglio tenere bassi i toni. Però perché neppure un ribelle per eccellenza come Antonello Iannarilli ha il “braccino” nell’affondare il colpo? Nel dire coram populo (casa per casa già lo fa) che in realtà lui ha il simbolo di Forza Italia ma Abbruzzese rema contro? Forse perché ci sono futuri assetti parlamentari-regionali da non mettere a rischio?


La situazione più poliedrica è quella del Nuovo Centrodestra di Alfredo Pallone: alleato di ferro prima dell’area del Pd di Francesco Scalia, ora di quella di Francesco De Angelis, ma il candidato sindaco di riferimento è Ernesto Tersigni, che a Sora ha l’appoggio del Pd ma senza simbolo. L’Ncd però è in maggioranza con Nicola Ottaviani a Frosinone ma non al Consorzio Asi (dove proprio Ottaviani ha organizzato il “trappolone”). A Cassino, però, l’Ncd di Massimiliano Mignanelli (avversario di Pallone) sta con Francesco Mosillo, che a sua volta fa riferimento a De Angelis. Sembra la trama di un film di James Bond. 
Però i candidati sindaco non decollano, non attaccano.

Mancano quindici giorni al voto e a Cassino, sotto traccia, polemiche e “veleni” non mancano. Vuoi vedere che adesso qualcosa succede, vuoi vedere che Petrarcone, dopo la questione dell’acqua, ha intenzione di alzare il tiro pure politicamente? Dicono che i guru della comunicazione gli abbiamo sottoposto un copione per questo ultimo scorcio di consiliatura. Il titolo dovrebbe essere: l’urlo di Peppino terrorizza il Basso Lazio. Ma c’è chi vorrebbe sostituire Basso Lazio con Partito Democratico. A fine mese arriva Luca Lotti, braccio destro di Matteo Renzi. Con i media nazionali tutti a Cassino.