La Celentano, il Pride e il miracolo delle rane di San Lidano

C'è molto da imparare leggendo le storie dei Santi. Come nella leggenda di San Lidano che fece tacere le rane. Ci sarebbe molto da imparare sulla storia del Patrocinio al Pride dato e poi revocato dal Comune di Latina

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

La ragazza baciò il ranocchio e divenne una rana
Ennio Flaiano

Oggi è San Lidano e mi faccio gli auguri da solo. E mentre ripercorro la mia personale storia, la mia amica Filomena Danieli mi ricorda di quella volta che Lidano “fece tacere le rane“.

Sapete, ora non ci sono più: ma le rane erano la cifra dei nostri posti e non stavano mai zitte. Un assillo, un gracidio senza sosta. San Lidano aveva appena completato il convento di Santa Cecilia e voleva fare inni al Signore. Ma le rane volevano ribadire che era terra loro. Lidano si giro verso il piano e ordinò zitte m’po“. Le rane tacquero. E i canti gregoriani a Dio non trovarono ostacoli.

Le rane intorno a Matilde

Ecco, Matilde Celentano ordini a se stessa ed ai suoi fedelissimi di tacere un poco e lasciare il campo al pensiero e non al tifo.

Si è messa, da sola, in una situazione difficile: concedere sull’onda dell’entusiasmo il patrocinio del Comune di Latina al Pride è stata un’intuizione geniale e coraggiosa allo stesso tempo. Soprattutto perché la sindaca Matilde Celentano si era blindata. Mettendo nero su bianco che le il patrocinio lo dava alla manifestazionesecondo le modalità e il programma della locandina protocollata in data 29 maggio, per la manifestazione che si terrà l’8 luglio a Latina”. Non ad altro. In questo modo evitava il bis di quanto accaduto in Regione nei giorni precedenti. (Leggi qui: La polpetta avvelenata sul Gay Pride che Rocca ha ingoiato).

Ci hanno provato anche con lei. Aveva la clausola di salvaguardia: “bimbi, io intendo patrocinare questo, non si cambiano le carte in tavola”. Avrebbe potuto montare un caso su chi prova a barare sostituendo le carte a partita iniziata. E invece è cascata nello stesso errore del governatore Francesco Rocca. Revocare il patrocinio è un danno doppio: perché ci fai la figura di chi l’aveva concesso con troppa facilità. Mantenerlo e ribadire io sono contro gli uteri in affitto ma sono a favore dei diritti delle persone di amarsi senza essere discriminate, sarebbe stata una mossa dirompente.

Il senso della misura

La capacità comunicativa di Tiziano Ferro rispetto al comunello di Latina è come il confronto tra un F35 americano e il modellino a elica del Cr42. Quando vuoi giocare devi avere almeno il senso della portata del gioco e se vuoi strumentalizzare poi non puoi preoccuparti di essere strumentalizzata.

San Lidano sapeva che poteva vincere con le rane perché agiva per conto di Dio, le rane per conto della palude. Ma facendole tacere ha chiesto rispetto che poi ha ridato: perché le rane hanno taciuto per rispetto ma poi hanno cantato per gioia e per sempre.

San Lidano era un santo, ma prima era saggio, conosceva le rane, il Signore e gli uomini di queste terre. Terre che fece cristiane.

Spero che in comune studino e bene i santi c’è da imparare: per le figuracce sanno già fare. E le rane tacquero, facendo bella figura.

A:, da noi sorridendo, chiamiamo le rane “pesci cantanti“…