Frosinone, per ora solo qualche leggera brezza: il maestrale dopo il voto

Come va letto il question time dell'altra sera. Il perché di alcune scelte del sindaco. Che comunque continua a tradire una certa irritazione, soprattutto alle domande di Angelo Pizzutelli. I nodi che restano intrecciati

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Un ora e 50 minuti scarsi di durata. Sedici consiglieri di maggioranza e sette di opposizione presenti al momento dell’appello fatto dal Segretario Generale del Comune di Frosinone Mauro Andreone per la celebrazione del Question time di mercoledì. La seduta dedicata alle interrogazioni rivolte dagli amministratori del capoluogo al Sindaco e agli Assessori.

Giunta presente al completo

Ha aperto la fila delle domande il consigliere di maggioranza nonché capogruppo della Lega Giovanni Bortone. Ha chiesto al sindaco chiarimenti circa l’ipotizzato trasferimento del mercato settimanale dalla attuale sede. Nonché ulteriori spiegazioni sul perché l’Albo Pretorio, quello storico, del Comune non sarebbe aggiornato.

Angelo Pizzutelli

A seguire, ha interrogato la Giunta il capogruppo del Pd nonché consigliere di opposizione Angelo Pizzutelli. Ha chiesto di conoscere lo stato dell’arte circa determinate strade comunali, sia in termini di segnaletica che di viabilità. Pizzutelli non ha perso l’occasione, tra le righe del suo intervento, per ricordare velatamente che l’amministrazione ha perso determinati finanziamenti (campo basket, area mercato). Sul punto il sindaco Riccardo Mastrangeli ha puntualizzato anche in maniera piuttosto secca, supportato dalle spiegazioni della parte tecnica comunale, che la sua amministrazione non ha perso alcun finanziamento. Per lui si tratta di rinunce volontarie: all’ente non conveniva più utilizzare quelle risorse.

È intervenuto quindi l’ex sindaco Domenico Marzi che ha sollecitato l’amministrazione ad affrontare in maniera compiuta il Piano Urbano del Traffico con tutte le eventuali applicazioni connesse. Ivi compresa quella della eventuale individuazione dell’area mercatale .

Question Time? Chi se ne importa

Non è mancata l’interrogazione alla sua maggioranza da parte del Consigliere Anselmo Pizzutelli capogruppo della Civica del Sindaco: tra le varie domande ha chiesto delucidazioni sull’utilizzo di diverse aree di parcheggio. Da rilevare che con il susseguirsi delle interrogazioni, l’aula si è andata lentamente svuotando, con i consiglieri di maggioranza e di opposizione che hanno lasciato i banchi.

Tra quelli rimasti al proprio posto ci sono la consigliera di minoranza Alessandra Mandarelli che ha sollecitato la Giunta ad intervenire per il rifacimento di diversi marciapiedi presenti in città. Da ultimo il Consigliere della lista Marini Andrea Turriziani ha chiesto aggiornamenti sulla scuola Pietrobono.

Al momento della chiusura dei lavori, sono rimasti ai aula appena quattro consiglieri totali tra maggioranza e opposizione, compreso il Presidente d’aula Massimiliano Tagliaferri. Segnale ulteriore dello scarso interesse che il question time suscita tra tutti i protagonisti.

Il significato politico

Riccardo Mastrangeli (Foto © Stefano Strani)

Brevi considerazioni a margine. Il question time di mercoledì non poteva fornire evidentemente ulteriori elementi politici di riflessione, oltre quelli ormai certi. È evidente che tutti sono concentrati sull’imminente elezione Europea. La verifica politico/programmatica che il sindaco ha messo in stand by proprio in proiezione delle Europee, anche come dimostrazione di forza, prima o poi andrà fatta. Inevitabilmente. O comunque andranno verificate e soluzionate (se possibile) alcune circostanze per tanto tempo lasciate a decantare e per questo mai risolte.

Tra le tante, bisogna chiarire una volta per tutte il posizionamento di qualche consigliere “malpancista”. Se totalmente e organicamente in maggioranza, o fuori. Ai margini non serve. A nessuno. Nemmeno a quelli non totalmente in sintonia con il sindaco e rischiano di vedere annacquata la propria attività politica. Comunque importante.

È vero che il question time provoca al sindaco Mastrangeli solo qualche leggerissima orticaria e nulla di problematico, dal punto di vista della tenuta politica. E che con l’istituto della seconda convocazione l’approvazione di tutte le delibere in Aula, fino al termine naturale della consiliatura, è pressoché assicurata. Ma è altrettanto vero che di lotta, (nel question time o sulla stampa), e di Governo, (quando bisogna votare il bilancio) non può reggere all’infinito.

Le domande sullo sfondo

Gianfranco Pizzutelli (Foto © IchnusaPapers)

Resta una domanda sullo sfondo: potrebbe esserci un rimescolamento all’interno della giunta? Mauro Vicano si aspetta di mantenere un seggio in Giunta dopo le dimissioni di Alessandra Sardellitti, sulla base dell’accordo siglato con Mastrangeli nel 2022. Altri invece che quell’accordo non lo volevano, non ne sono stati informati e lo hanno subìto, ritengono che essendosi dimessa (e non cacciata) l’assessore Sardellitti ha praticamente rinunciato per sé stessa e per il suo gruppo.

Così come attende risposta l’avvocato Pasquale Cirillo: transitato in Forza Italia (fuori dall’Aula) ma rimasto al tempo stesso con la lista civica Frosinone Capoluogo (all’interno dell’Aula). Da mesi ha chiesto di avvicendare l’assessore che esprime in giunta ma senza ottenere risposta.

Al tempo stesso, il gruppo formato da Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella e Giovanni Bortone, pur votando a favore del Bilancio continua a rimanere ai margini della maggioranza, con incertezze sulla loro rappresentanza in giunta e sulla condivisione del programma del sindaco.

Impossibile non tenere conto dei segnali di dialogo che continuano ad arrivare da Andrea Turriziani e l’apertura al confronto, su basi diverse, fatta nei giorni scorsi dal fondatore del Polo Civico Gianfranco Pizzutelli.

Il fatto è che la scelta di affrettarsi lentamente verso il rimpasto da parte del sindaco sottintende un sottilissimo gioco politico. Le prossime Europee potrebbero stravolgere i numeri con i quali la sua maggioranza è stata eletta quasi due anni fa. E questo potrebbe rendere meno stabile la posizione di alcuni, meno pressante le rivendicazioni di altri. A quel punto, anche mantenere lo status quo potrebbe rappresentare un vantaggio. Per tutti.