La Giunta sconfessa il sindaco. E lui resta al suo posto

Ad Alatri la Giunta sfiducia il sindaco: approvando da sola le variazioni alla Ztl con il suo voto contrario. Ma Maurizio Cianfrocca resta al suo posto. In consiglio clima gelido. Ma accettabile

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

In Veneto avevano sintetizzato tutto con il proverbio pezo el tacón del buso: ad Alatri per dimostrare che ‘la toppa è peggio del buco‘ hanno quasi accoppato un’amministrazione comunale. Il buco è quello degli orari nei quali istituire in centro la Zona a Traffico Limitato: la maggioranza si è divisa per settimane su questo tema. Ora ha trovato una toppa e l’ha portata in Giunta: è stata approvata, con un assessore astenuto ed un voto contrario… quello del sindaco Maurizio Cianfrocca.

Quanto accaduto nell’ultima riunione di giunta è un inedito nel panorama politico provinciale. Nessuno si ricorda un atto deliberativo approvato in giunta con il voto contrario del solo sindaco. Di fatto una sfiducia seppur su un singolo tema. Nelle ore scorse si è svolto il Consiglio Comunale: senza grossi sussulti ma il clima era abbastanza freddo nelle file della maggioranza.

La storia

Che la Ztl sia da sempre argomento di divisione è noto ma il modo in cui la decisione è stata presa ad Alatri è clamoroso. La giunta ha deciso con voto favorevole degli assessori Roberto Addesse e Kristalia Papaevangeliu (Lega), di Giorgio Tagliaferri (FdI) e di Gianni Padovani (Forza Italia), unica assente l’assessore all’Ambiente Erika Santobianchi: hanno votato si alle modifiche radicali sugli orari di chiusura del Centro al traffico.

Dal 4 aprile la Ztl non ci sarà dal lunedì al giovedì mentre dal venerdì alla domenica sarà attiva dalle 23 alle 6 del mattino seguente. Rispetto a prima è un vero stravolgimento per la gioia degli esercenti da sempre contrari agli orari precedenti ed allo stop per l’intera settimana.

Per portare in discussione quel tema si è aperta una crisi nella maggioranza. Con due esponenti della Lega che hanno votato insieme alla minoranza per obbligare l’amministrazione ad esprimersi. (Leggi qui: Cianfrocca vs Pizzuti, verso lo scontro totale).

L’ira di Maurizio Cianfrocca

Maurizio Cianfrocca (Foto © Stefano Strani)

La soluzione trovata metteva d’accordo un po’ tutti. Proprio per questo si è andati verso la giunta senza troppi patemi. Fino a quando il sindaco Maurizio Cianfrocca non si è sentito attaccato: sui social c’è chi gli ha chiesto conto del suo cambio di posizione dal momento che era sempre stato contrario a rivedere gli orari della Ztl. Cambio di opinione? Io rimango convinto della mia: a poche ore dalla Giunta appare questa risposta (nella sostanza) del sindaco ad uno dei messaggi. È il caos.

Lo è perché c’era un intesa. Accolta sostanzialmente all’unanimità. Quello di Maurizio Cianfrocca è apparso come il dietrofront al dietrofront. Si vota o non si vota? Hanno cominciato a domandare gli assessori. S’è votato. In piena libertà di coscienza. Che nella sostanza vede il sindaco con una visione e gli assessori con un’altra diametralmente opposta alla sua.

Un dato è certo: al sindaco non si può rimproverare incoerenza sulla Ztl. Ha sempre sostenuto che stesse bene com’era. Tanto che dopo il passaggio di queste variazioni in Commissione, nelle ore precedenti alla Giunta aveva dichiarato in un post: «Sulla Ztl non indietreggio di un millimetro. Convinto sempre di più dell’efficacia del provvedimento e, nel caso in cui dovessero essere votate proposte di modifica o attuate modifiche in consiglio o in giunta mi esporrò sempre con voto contrario».  E così è stato nella giunta del 25 marzo. Ma il fronte dei favorevoli al cambiamento non è mutato e alla fine i Partiti di centrodestra hanno cambiato tutto. Dopo Pasqua. E politicamente un dato di rottura non da poco.

L’analisi

Maurizio Cianfrocca

Chiaro che quanto accaduto non fa che alimentare le tante fibrillazioni in seno alla maggioranza di centrodestra. Che in questi primi due anni e mezzo si sono avute in continuazione e su vari argomenti. La lista è molto lunga. Ma la domanda è un’altra. Quanto si potrà andare avanti in questa maniera?

Una volta è stata crisi con FdI, un’altra volta con la Lega senza dimenticare le rotture con quei movimenti civici che avevano sostenuto Cianfrocca dalla prima ora come Alatri in Comunità e Patto Civico.

Verissimo il fatto della coerenza: ma la politica non è un gioco a chi è più cocciuto; è l’arte della mediazione. E se non si sa mediare si finisce messi all’angolo come avvenuto nelle ore scorse a Maurizio Cianfrocca. La si può rigirare come si vuole ma la sostanza resta immutata: il sindaco è stato messo in minoranza dalla sua amministrazione.

L’affondo del Pd

Matteo Recchia

I democrat di Alatri, dal Segrerario Alessandro Torre ai consiglieri Fabio Di Fabio e Matteo Recchia, sono andati subito all’attacco. «Una riunione un po’ forzata e convocata ad arte per fare in modo che il punto non venisse discusso nel Consiglio Comunale odierno, dove la maggioranza non avrebbe avuto i numeri per approvare i “desiderata” del sindaco>.

«Peccato che Cianfrocca si sia fatto male i conti: i suoi Assessori, da lui stesso nominati, lo hanno messo alle strette», affondano il colpo. «Non era mai successo che un sindaco, su un tema tanto importante per la vita della nostra città, venisse sfiduciato dai suoi stessi Assessori». 

La Ztl rimodulata, o meglio stravolta, spacca la maggioranza e questa volta a essere sconfitto è stato il sindaco che ha visto il suo parere sconfessato dai suoi assessori. Diciamo così. Alatri sperimenta una democrazia al contrario.