La lunga caccia ai grandi elettori

La lunga caccia ai portatori di voti. Lo scontro tra Lega e Forza Italia nei Comuni. In vista delle Europee. Dove gli azzurri puntano ad abbassare la media del Carroccio per chiudere la strada di Bruxelles a Mario Abbruzzese. E continuano a puntare all'assessorato della Lega in Regione Lazio

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Come nella lotta greco – romana: dove i due contendenti non possono perdere d’occhio ogni mossa dell’avversario, devono essere pronti a reagire in un istante a qualunque azione compia, senza farsi ingannare dai gesti che servono proprio per confondere e indurre ad una scelta sbagliata. Chi è più abile vince, chi no finisce al tappeto. Esattamente come sta avvenendo in queste ore tra Forza Italia e Lega nel Lazio.

È in atto una lotta per occupare le nuove posizioni e recuperare il terreno, modificato da due fattori essenziali. Il primo è dato da un Matteo Salvini ancora annebbiato da un leaderismo che gli impedisce di ricordare come non ci siano uomini buoni per tutte le stagioni; avere salvato la Lega ai tempi delle scope, del Trota e dei diamanti è imperituro merito ma questo non lo fa adeguato anche per un tempo in cui occorre la proposta e non la protesta. Anzi: lo rende fuori dal tempo.

Il secondo è dato da un Antonio Tajani abilissimo nel generare una nuova vita per la creatura del suo creatore politico; dando l’impressione che Forza Italia sia finalmente un Partito plurale, scalabile, modificabile. Ed attrente.

Le nuove posizioni

Umberto Fusco (Foto: Paola Onofri © Imagoeconomica)

L’insieme di questi due fattori sta generando spostamenti, creando spazi, portando a nuovi attestamenti. Dallo Stato Maggiore di Forza Italia hanno messo in campo figure espertissime nel genere. Come il senatore Umberto Fusco a Viterbo, il presidente del Consiglio provinciale Gianluca Quadrini a Frosinone.

In termine tecnico si chiama ‘search and rescue‘ individua e porta a bordo. Nella Tuscia se ne sta occupando l’ex parlamentare leghista Umberto Fusco che riorganizzò il Partito in provincia di Frosinone fino a fargli vincere le elezioni a Cassino sostenendo il sindaco Carlo Maria D’Alessandro, eleggendo due Consiglieri ed ottenendo il vicesindaco per Carmelo Palombo. Poi al posto di Fusco vennero altri uomini, altre strategie: l’onorevole Francesco Zicchieri contribuì allo smantellamento di quell’amministrazione. Fusco ora sta con Forza Italia, si è portato buona parte dei suoi fedelissimi amministratori, alle Provinciali di una settimana fa a umiliato la Lega. (Leggi qui: L’ultimo fortino della Lega e le manovre d’assedio).

In Ciociaria, Gianluca Quadrini sta agendo da consumato cacciatore di teste. L’ultima portata a casa nelle ore scorse è quella di Tonino Aversa pezzo pregiatissimo nell’Aula consiliare di Ceccano; Marco Corsi commissario della Lega è sparito dai radar. Aversa (eletto con Corsi ma resosi subito indipendente) si è sinora limitato a farsi vedere in Consiglio comunale. Il suo spostamento in Forza Italia vale più o meno 300 voti: merce pregiatissima in vista delle prossime Europee.

Tutti gli spostamenti

Tonino Aversa e Gianluca Quadrini

Tonino Aversa è solo l’ultimo in ordine di tempo. Con lui, a stretto giro ha aderito l’assessore Angelo Macciomei. Nei giorni scorsi Gianluca Quadrini ha portato a casa gli amministratori Antonio Iaconelli (Atina), Marco Borrelli e Giulio Scarnicchia (Picinisco), Antonio Colantonio (Roccasecca), Nazareno Savelli (Terelle), Loreto Fazio (Gallinaro). Tutta gente dotata di una buona dote di preferenze personali.

Sul fronte leghista non stanno a dormire. C’è il responsabile Organizzazione Pasquale Ciacciarelli. Spostamenti ce ne sono stati: sul carroccio sono saliti Laura Borraccio (consigliere comunale a Cassino), Andrea Persechini (assessore e consigliere a Villa Latina), Gerardo Marullo (consigliere a Roccasecca)

L’aria è tesa. Le elezioni Europee si avvicinano ed il panorama politico è in fermento. Perché Frosinone è un bacino strategico: la Lega ha chiesto all’ex presidente del Consiglio Regionale Mario Abbruzzese di scendere in campo perché alle scorse Regionali ha messo nell’urna oltre 14mila schede con il nome Ciacciarelli. Fanno una enorme differenza. Ma a questo punto sono le percentuali a decidere: un po’ come accaduto per Ciacciarelli a febbraio di due anni fa. Quella volta ha preso il doppio dei voti registrati dal primo dei candidati in provincia di Latina. Che però è entrato in Regione grazie ad uno 0,3% in più. (Leggi qui: Ciacciarelli, il riconteggio dei voti parte. E si ferma subito. E leggi anche Elezioni infinite, torna in ballo il seggio della Lega per Ciacciarelli).

Per questo sono in corso le manovre strategiche, le alleanze tattiche e le candidature cruciali. Che in queste ore stanno definendo i nuovi scenari. Stanno già influenzando anche i numeri dei sondaggi. La media ponderata tra quelli dei giorni scorsi è stata calcolata in queste ore: dice che c’è un distacco di un decimo (se preferite 0,1%) tra Lega e Forza Italia.

Le mosse decisive

Mario Abbruzzese

Si punta all’elettorato tradizionale. E così Antonio Tajani annuncia la candidatura di Letizia Moratti, mentre Matteo Salvini è alle prese con la complessità della candidatura del generale Roberto Vannacci. Cosa c’è di complesso? Da solo vale un paio di punti percentuali ma se viene schierato è pacifico che nel Centro Italia uno tra Mario Abbruzzese e Cinzia Bonfrisco non stacca il biglietto per Bruxelles.

Nel frattempo, Fratelli d’Italia si prepara a schierare la sorella della sorella d’Italia: Arianna Meloni. Nel Pd si affilano i coltelli ed a livello dei territori non è stato mobilitato alcun nome capace di galvanizzare l’elettorato. Mario Abbruzzese ringrazia, la percentuale della Lega farà la differenza. Gianluca Quadrini farà di tutto per abbassargliela: in palio c’è il seggio leghista in Giunta regionale, quello di Pasquale Ciacciarelli.