La politica senza politica

La polemica nata in Consiglio Comunale che mette a nudo una politica senza politica. Incapace di fare sintesi pensando in grande. Ma limitandosi a ragionamenti di condominio

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

La politica senza politica è la nuova frontiera. Siamo passati da una passione piena di sapori ad una cucina che sa di niente ma è impiattata. Una cucina che non serve a mangiare ma a fare esperienze sensoriali: poi mangi a casa. A Latina un centro di trasferenza per i rifiuti diventa un affare di stato. Unico argomento di chi non ha argomenti: come se una famiglia che vive in una casa fatiscente litiga per dove mettere, o nascondere, la pattumiera.

Il progetto e la polemica

Tutto è avvenuto nel corso del Consiglio comunale di ieri. Durante il quale i vertici di Abc (cioè Azienda dei Beni Comuni, la società in house che gestisce i beni ed i servizi pubblici della città) hanno spiegato all’Aula i progetti da 22 milioni di euro che vorrebbero finanziare attraverso il Pnrr.

Uno dei mezzi di Abc

Tra questi c’è il Centro di Trasferenza: in pratica oggi i rifiuti vengono raccolti porta a porta da mezzi di piccola dimensione. Poi i rifiuti vengono trasferiti su mezzi più grandi per fargli fare il viaggio fino all’impianto in cui vengono lavorati. Quel trasferimento, fino ad oggi è stato fatto in un’area all’aperto: il progetto illustrato in Comune prevede di farlo in un capannone dotato di biofiltri ed un sistema di areazione che evita di far uscire all’esterno i cattivi odori.

Ad innescare la polemica è stata una mozione dell’opposizione di centrodestra. Ha sollevato due questioni. La prima: di metodo, perché lo statuto di Abc prevede che sia il Consiglio comunale a fare scelte strategiche come quella di un progetto da 22 milioni di euro. La seconda: di merito, perché non lontano dall’area sulla Monti Lepini individuata per realizzare il Centro di Trasferenza ci sono strutture ritenute sensibili: l’ex Rossi Sud, negozi, abitazioni; “inoltre, l’area rientra nella Dop del vino del Circeo e c’è quindi anche la tutela di aree agricole”.

L’opposizione fa l’opposizione

L’opposizione a Damiano Coletta fa esattamente quello che avrebbe fatto Coletta all’opposizione… rumore.

Come fa una classe dirigente seria a risolvere il problema dei rifiuti se non sa dove mettere il cestino della carta in Consiglio? In tutto il mondo a nord della Toscana i rifiuti non sono un problema ma un servizio: da noi sono dramma esistenziale.

Coletta ha creato Abc in una logica di gestione del problema non per area vasta, per coerenza industriale, ma per piccolo potere condominiale. Latina non si pensa capitale ma usa la medesima logica di Rocca Massima o di Maenza e non si candida a polo di servizi di area. 

L’ex discarica di Montello da problema industriale si è trasformato un guerra santa e mentre si discute è abbandonata, dimenticata e i Partiti si scontrano su dove non mettere nulla e mai su come fare qualche cosa

Si discute della medesima cosa senza trovare alcuna soluzione in città sempre più sporche.

Il paradosso politico

Ajmone Finestra

In Consiglio comunale la destra ha inveito contro il centro di trasferenza in via Monti Lepini dove è stata la destra con il sindaco Ajmone Finestra ed il manager Roberto Tana a fare il polo di gestione di Latina ambiente (la nonna di Abc). Anzi loro fecero pure una discarica pubblica, l’Ecoambiente, da Latina ambiente.

La politica senza politica è dove si discute in eterno senza avere soluzione. Ed i civici sono l’ultima versione di questo niente profondo.

Nessuno che abbia il coraggio di chiedere un impianto di termovalorizzazione lì dove già c’è una megadiscarica, Borgo Montello. È ciò che avviene dove si agisce con razionalità: basta guardare cosa è accaduto a Sant’Agata Bolognese: via la vecchia discarica, bonifica dell’area, trasformazione nel maxi centro per realizzare il gas metano dai rifiuti urbani. Alla faccia delle guerre tra Russia ed Ucraina. (Leggi qui “Ora vi racconto come il bio metano ha cambiato il mio Comune”).

Ma ci vorrebbe la politica, qui non c’è ed è teatro. La vita sporca: se non sporca è già morta.