La Regione boccia gli Egato, il Tar dice “Aspettate”

Il presidente del Tar Lazio con un suo atto sospende un atto del governatore Francesco Rocca e della sua Giunta. Congela la situazione degli Egato. E convoca la Camera di Consiglio ad agosto per valutare. Le 34 pagine di Scalia

Il decreto ha resistito nemmeno un paio d’ore. I giudici del Tribunale Amministrativo lo hanno bloccato appena la Regione Lazio l’ha pubblicato sul suo Bollettino Ufficiale. Hanno imposto lo stop al provvedimento con cui si avvia la soppressione de facto dell’Egato di Frosinone.

Il Tar del Lazio ha fissato al prossimo 2 agosto la riunione della Camera di Consiglio in cui esaminare il ricorso presentato dal professor Francesco Scalia. Fino a quel momento gli effetti del decreto sono sospesi “con ordinanza cautelare monocratica. Traduzione: il presidente del Tar Lazio con un suo atto sospende un atto del governatore Francesco Rocca e della sua Giunta.

La contesa

(Foto: Regione Lazio Press Service)

Il professor Scalia ha impugnato il decreto 333 del 28 giugno scorso dalla Giunta Regionale del Lazio, pubblicato appena questa mattina sul Burl. È il decreto quello con cui viene annullata la convocazione dei sindaci ciociari avvenuta a dicembre 2022. Quell’assemblea si era tenuta nel palazzo della Provincia di Frosinone ed aveva varato L’Egato, l’ente incaricato di organizzare la raccolta dei rifiuti in maniera centralizzata sul territorio provinciale. In quella stessa assemblea era stato eletto presidente il consigliere regionale Mauro Buschini che subito dopo si era dimesso dalla Pisana.

Ma la Regione, con il decreto pubblicato questa mattina ed impugnato dal professor Scalia per conto dell’Egato, ritiene che ci sia un errore nella tabella con cui le quote della società vengono ripartite tra i Comuni in base a popolazione e quantità di rifiuti prodotta.

Nel ricorso presentato nell’interesse di Egato, Scalia fa notare che non c’è alcun errore: semplicemente, alcuni Comuni hanno scelto di unirsi per avere un peso maggiore mettendo insieme le loro quote; ed in ogni caso, la Provincia di Frosinone, al momento di convocarli, ha chiamato i Comuni singolarmente. Nel ricorso si evidenzia che Egato aveva già cominciato a svolgere le sue funzioni, sulla base della norma nazionale che ne prevede l’istituzione, mettendo anche a punto un progetto che unisce vari Comuni tutti oltre il 30% di raccolta differenziata. Ed ottenendo anche un finanziamento dal Pnrr.

Il ricorso

Francesco Scalia (Foto © Paolo Cerroni / Imagoeconomica)

Il ricorso del professor Scalia si articola su 34 pagine. Chiede l’annullamento di cinque atti regionali. Che messi insieme si traducono nella soppressione dell’Egato di Frosinone. Viene evidenziato che nessun errore c’è negli atti che hanno portato alla nascita di Egato. Ma la nuova Giunta Regionale ha deciso l’annullamento d’ufficio “intendendo come scelta politica, azzerare il sistema delle Autorità d’Ambito”.

Non è un’autotutela, cioè la correzione di un errore? È una scelta politica? E chi lo dice? Nel ricorso si legge che a dirlo sono “Le dichiarazioni rese alla stampa da suoi membri e secondo quanto dichiarato a verbale dall’Assessore al Ciclo dei Rifiuti. Lo ha fatto durante la seduta delle Commissioni Bilancio e Rifiuti”.

Scalia poi richiama l’attenzione dei giudici amministrativi sui numeri. L’Assemblea si è regolarmente tenuta, con la presenza di 86 Sindaci su 91 (il 94,51%), rappresentanti l’89,64% della popolazione e la quota del 92,08. L’Assemblea ha, quindi, eletto Presidente dell’Ente d’Ambito Mauro Buschini, con il voto favorevole di 63 Comuni, sugli 86 presenti, l’astensione di 22 Comuni e un solo voto contrario. I 63 Comuni che hanno votato a favore sono rappresentativi del 61,7% delle quote, mentre gli 86 Comuni presenti rappresentano il 92,08 delle quote”.

I motivi in Diritto

Foto Sara Minelli © Imagoeconomica

Scalia contesta la “violazione e falsa applicazione dell’art. 21-nonies della Legge n.241/1990. Eccesso di potere per violazione del principio di proporzionalità e illogicità manifesta. Violazione del principio generale di economicità e conservazione dei valori giuridici e del buon andamento dell’agire amministrativo. Difetto e contraddittorietà della motivazione, travisamento dei fatti ed erroneità del presupposto”. Traduzione: stando al ricorso hanno adottato un provvedimento senza logica, che anche se avesse un fondamento non tiene conto che nella pratica nulla va a cambiare; che conveniva economicamente lasciare tutto come sta.

Perché? Spiega il professor Scalia che anche a voler ammettere che c’è un errore nella tabella impugnata, la Regione non considera che tale errore non ha influito sulla costituzione, convocazione e svolgimento dell’Assemblea dell’Egato di Frosinone. E chi lo dice che non ha influito? Lo attesta l’ingegner Andrea Bernieri, professore ordinario dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale. Il docente ha esaminato il calcolo dei voti fatto a dicembre e la nuova formula proposta ora dalla regione: la differenza è dello 0,03.

Gli Egato non si possono sopprimere

Fabrizio Ghera – Foto: © Imagoeconomica, Silvia Lore’

Tra i vari punti contestati dal ricorso c’è poi l’eccesso di potere per sviamento. Che significa? Scalia mette in chiaro che l’annullamento dell’Egato di Frosinone è parte di una visione politica dell’attuale governo regionale di centrodestra. Cosa che è stata dichiarata in maniera ufficiale: “Di ciò si ha evidenza nelle dichiarazioni rese dall’Assessore al Ciclo dei Rifiuti, Ghera, il quale, nel corso della seduta delle Commissioni Consiliari che hanno reso parere favorevole sulla proposta di annullamento, ha motivato la stessa affermando che

«la maggioranza intende, ovviamente, produrre modificazioni sia al piano rifiuti che agli Egato, per due motivi: perché sono soluzioni che non funzionano e perché si tratta di scelte che non abbiamo condiviso nella passata legislatura»”.

L’avvocato sottolinea come ci sia chiara evidenza di tutto questo nella circostanza che con il provvedimento impugnato viene annullata la costituzione di tutte le Assemblee degli Egato. Ma per superare gli Egato è necessaria una nuova legge regionale che vada a superare la precedente legge regionale con cui sono stati istituito. E forse non basta: perché così il lazio si metterebbe in contrasto con la legge nazionale che disponeva la costituzione degli Egato addirittura entro sei mesi dall’entrata in vigore del Codice in materia.

Il Tar ha ritenuto che ci sia materia su cui riflettere. Ha congelato tutto. E convocato la Camera di Consiglio.