La sfida del Forum: “Hub energetico del Mediterraneo”

I quattro giorni di Blue Forum. Con un ruolo sempre più strategico del Mediterraneo. Il nodo dell'hub energetico. Lo stato di salute del Porto di Gaeta. La visione del Mare Sostenibile

Antonella Iafrate

Se è scritto chiaro si capisce

Dobbiamo diventare l’hub energetico dell’Europa nel Mediterraneo“: è una sfida ambiziosa quella che lancia il presidente di Assonautica Giovanni Acampora. Lo fa dal palcoscenico del 3° Summit Nazionale sull’Economia del Mare, che ha riunito a Gaeta tutti gli stakeholder della Blue Economy. Difficile tenere il palco dopo due giornate nelle quali hanno dato il loro contributo una trentina di esponenti del Governo e del Parlamento italiano tra Ministri, Sottosegretari, Presidenti di Commissione, deputati e senatori. 

Acampora invece centra il bersaglio: dopo due giorni di politica sposta l’attenzione su economia ed investimenti. Sono stati loro il tema centrale delle due giornate conclusive del Summit nazionale sull’economia del mare.

Ruolo strategico

C’è un ruolo potenzialmente strategico per l’Italia: emerge con chiarezza dai dibattiti del Summit. Un ruolo che può essere raggiunto attraverso quello che Acampora definisce l’approccio partecipativo adottato dal Ministro per le Politiche del Mare Nello Musumeci. Acampora ha ribadito la necessità di mantenere il focus sulla Blue Economy e sul ruolo dell’Italia come hub energetico nel Mediterraneo, evidenziando il potenziale di crescita e sviluppo del Paese in questo ambito.

Il tema della sicurezza delle infrastrutture critiche, come i gasdotti, è stato invece al centro dell’intervento di Massimiliano Lauretti, Capo del 3° Reparto dello Stato Maggiore della Marina Militare. Lauretti ha evidenziato l’importanza vitale di queste infrastrutture per l’approvvigionamento energetico e le comunicazioni digitali, sottolineando la necessità di garantire la protezione e la sicurezza delle rotte marittime.

Ma non è l’unica priorità da mettere in agenda. Ne è certa Fausta Bergamotto, sottosegretario alle Imprese e al Made in Italy. Ha evidenziato il valore economico e strategico del mare per l’Italia, sottolineando il ruolo chiave del Paese nel perseguire gli obiettivi del Green Deal europeo e nell’innovazione tecnologica legata alla Blue Economy. Ha sottolineato allora l’importanza di promuovere sia le filiere tradizionali legate al mare che le tecnologie innovative per sfruttare al meglio le risorse marine.

In collegamento, il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo evidenzia che “anche il fisco deve prestare una grande attenzione, lavorando compatibilmente con le risorse finanziarie al tema centrale della nautica”.

La mappa dei Porti

Lo stato di salute dei Porti del Mar Tirreno Centro-Settentrionale è stato spiegato da Pino Musolino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale. La pandemia è alle spalle ed il primo settore a riprendersi è stato quello crocieristico. Musolino ribadisce il ruolo di leadership dell’Italia nella crocieristica e nello shipping, sottolineando l’importanza di valorizzare le eccellenze del Paese e di garantire continuità nella realizzazione delle grandi opere strategiche. Cioè? Porti e cantieristica nautica.

Non è un passaggio di poco conto. Fino a pochi anni fa l’Italia era il centro dell’Europa nautica. Poi è cominciata una campagna con cui colpire il settore degli yacht, aumentando in maniera considerevole le tasse. Con un effetto concreto: invece di mettere le mani ai portafogli i proprietari hanno spostato le imbarcazioni sull’altro lato della costa. Il rimessaggio ora si fa sulle coste croate, greche, albanesi.

Anche Musolino chiede una politica attenta alle conseguenze delle sue scelte. Pone l’accento sull’importanza delle semplificazioni legislative e degli investimenti nel settore della nautica da diporto per promuovere la transizione verso soluzioni più sostenibili. “Il porto di Gaeta – ha evidenziato Musolino – ha fatto risultati pazzeschi sotto il profilo delle merci e portato nuovi traffici, per esempio i container”. E le crociere? Mancano ancora le strutture, i turisti vanno a Civitavecchia e Fiumicino, lì la musica è diversa.

Musolino invita a non farne un dramma. perché “ogni porto ha i suoi punti di forza e di criticità. Quello di Gaeta è un porto che si sta espandendo, che sta funzionando molto bene dopo qualche anno di sofferenza. Ora si sta proiettando in una gestione moderna, matura e adeguata“.

Il Mare Sostenibile

Giovanni Acampora

Rodolfo Giampieri, presidente di Assoporti, ha espresso ottimismo riguardo al futuro del Mediterraneo e dell’Italia come nodo centrale delle rotte commerciali e turistiche della regione. Ha evidenziato l’importanza del turismo nautico e della diversificazione delle attività portuali per garantire la crescita e la competitività del settore marittimo italiano.

Un tema sul quale non ha dubbi il presidente di Assonautica Italia e presidente della Camera di Commercio di Frosinone e Latina, Giovanni Acampora. Ha sostenuto che “a Gaeta, nel borgo dell’Economia del Mare, abbiamo raccolto la sfida dell’Europa di passare dalla Crescita Blu a un’Economia del Mare sostenibile, per la quale serve una mobilitazione di risorse senza precedenti per mettere le imprese italiane in condizione di affrontare le necessarie transizioni in materia di energia, ambiente e digitalizzazione”.

Sarà materia per il IV summit, nel 2025.