L’Aeroporto a Frosinone? Scordatevelo

Il piano dell'Aviazione Civile non cita Frosinone da nessuna parte. Boccia Ciampino. Perché non sarà in grado di assorbire tutto il traffico aereo del futuro. E Frosinone sarebbe una Ciampino più difficile da raggiungere. Dalla Difesa invece considerano il piano di Legambiente: per la produzione di energia green

È stato uno degli ultimi atti di Lorenzo Guerini da ministro della Difesa. Se l’orientamento cambierà con l’arrivo di Guido Crosetto da domani mattina a palazzo Baracchini nessuno lo può sapere. Ma nel momento in cui cala il sipario sull’esecutivo Draghi la difesa non ha alcuna intenzione di trasformare l’aeroporto militare Moscardini in uno scalo per passeggeri o merci; valuta la possibilità di trasformarlo in un’area per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Gli indizi e la conferma

Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica

Gli indizi c’erano già da qualche giorno. Nella stesura finale dello studio dell’Ente Nazionale Aviazione Civile Frosinone non è più citata, a differenza della bozza iniziale.

È un passaggio fondamentale. Perché è lo studio che boccia senza appello l’aeroporto di Ciampino. Cioè quello che per alcuni proprio Frosinone avrebbe dovuto assorbire. In quello stesso piano Frosinone non c’è perché non sarebbe altro che una Ciampino messa più a sud, con gli stessi identici problemi.

Ciampino viene bocciata perché Enac lo considera un aeroporto senza futuro. Non lo ha perché non ha margini di sviluppo. È troppo piccolo, è già saturo, non ha la possibilità di crescere perché ha una città intorno. Proprio questa presenza della città lo limita ad un massimo di 18 voli giornalieri, per tutelare le orecchie ed i polmoni dei residenti.

Il declino è già cominciato: le compagnie hanno scelto altri scali, come evidenzia l’analisi del traffico al 2019 cioè quando i i transiti hanno sfiorato i 6 milioni. Le previsioni al 2035 non individuano un’inversione della tendenza ma calcolano un volume di traffico a 4 milioni con una perdita del 32% sul 2019.

Frosinone sarebbe una Ciampino più scomoda da raggiungere: per i velivoli e per i passeggeri. Per questo Ryanair ha già fatto sapere che a Frosinone non ci atterrerebbe mai: e se non c’è chi è disposto a scendere su quella pista nemmeno c’è bisogno di costruirla.

Sarà scelta politica

Foto: Carlo Dani

Il piano finale di Enac boccia Ciampino, non cita Frosinone da nessuna parte, calcola che sarà necessaria una strategia ‘di travaso per la grande ondata di voli che si prevede nei prossimi anni. Serve un altro scalo: già pronto e con la possibilità di crescita. Il Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino e non Frosinone prenderà parte di questo nuovo traffico: le sue prospettive di crescita al 2035 sono del 28%. Un’altra parte potrebbe atterrare su Roma Urbe, scalo sul quale Enac suggerisce di spostare da subito i voli di Stato alleggerendo Ciampino.

Il Moscardini di Frosinone non è nel piano, lo aveva citato in un’intervista al quotidiano Repubblica il presidente dell’Ente Aviazione Civile Pierluigi Di Palma. ma aveva messo in chiaro che sarebbero stati necessari grandi investimenti per adeguarlo da impianto militare e quindi dotato dello spartano essenziale.

La decisione su Frosinone a questo punto non è tecnica: Enac non l’ha proprio inserita nel suo piano. Potrà solo essere politica. E quindi del nuovo Governo. Perché quello uscente la sua decisione l’ha presa: è un no allo scalo civile. Lo ha rivelato Legambiente.

La lettera del Ministero

Stefano Ceccarelli

A rendere pubblica la lettera sono stati Stefano Ceccarelli presidente del circolo Legambiente “Il Cigno” di Frosinone e Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio. La lettera è stata inviata al Presidente Nazionale di Legambiente Stefano Ciafani ed a firmarla è stato il Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa. È la risposta alla nota inviata da Ciafani al ministro uscente Lorenzo Guerini.

Spiegano Ceccarelli e Scacchi che «il dicastero della Difesa fa chiaramente intendere che non è nei suoi piani una cessione del sito militare né tantomeno una sua trasformazione in scalo aeroportuale civile come recentemente ventilato dal presidente di Enac».

Passa invece il piano proposto dagli ambientalisti: trasformare quell’area in un immenso parco fotovoltaico nel quale produrre energia elettrica dal sole. Il Capo di gabinetto scrive che “l’area di sedime del Moscardini è inserita nei siti destinatari del piano di autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che la Difesa sta portando avanti beneficiando delle semplificazioni autorizzative scaturite dal recente impianto normativo”. La norma che ha reso tutto più semplice è il Decreto 17 del primo marzo scorso.

Il rendering dell’aeroporto convertito

Il Capo di Gabinetto ha inoltre ribadito la ferma volontà della Difesa di realizzare il piano energetico, definito “ambizioso” e tale da “contribuire fattivamente al raggiungimento degli obiettivi nazionali di transizione energetica“.

Ammette Legambiente che i dettagli degli interventi sull’area dell’attuale aeroporto militare di Frosinone non sono ancora definiti. Ma «ci sono oggi tutte le premesse affinché la nostra idea possa concretizzarsi».