Le città con più anziani? Rieti e Frosinone, Latina è la più “young”

Il report di Openpolis sull'indice di vecchiaia di un Paese che non fa più figli. La situazione dettagliata in Ciociaria. Dove ci sono più anziani, dove la popolazione è invecchiata di più, dove ci sono più giovani

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Poche cicogne, molti cateteri: brutale ma efficace. L’Italia è un Paese che sta invecchiando: in maniera progressiva. In ogni regione. Merito della sanità, dell’igiene: hanno allungato le prospettive di vita. Colpa dello scarso numero di bambini: se ne fanno molti meno rispetto al passato. Così il numero degli anziani nel nostro Paese è notevolmente cresciuto rispetto al 2005. E’ di +24% tra i residenti con almeno 65 anni tra 2005 e 2022.

I nonni hanno svolto il ruolo di collante tra le generazioni: facendo da baby sitter per i nipoti che altrimenti non avrebbero avuto un Nido; permettendo ai figli di conciliare la vita lavorativa e quella domestica. Forme di vero e proprio welfare familiare: spesso hanno garantito il sostegno a figli e nipoti nei casi di difficoltà economica. Se nel 2005 i più in difficoltà erano proprio gli anziani (4,5% in povertà assoluta) gli effetti delle successive crisi economiche hanno invertito la situazione. Colpendo in primis le famiglie lavoratrici, specialmente se giovani e in condizioni di lavoro precarie.

I rapporti tra generazioni e la “rivoluzione”

Foto: Sergio Oliverio © Imagoeconomica

L’invecchiamento della popolazione ha cambiato nel tempo anche i rapporti numerici tra le generazioni. Le persone con almeno 65 anni di età erano il 19,5% della popolazione nel 2005. Oggi hanno quasi raggiunto il 24%, e si prevede che nel 2050 potrebbero arrivare al 38% dei residenti in Italia. Quasi il doppio del 2005.

A indicare con ancora più forza questa tendenza è l’indice di vecchiaia, elaborato da uno studio di Openpolis pubblicato in queste ore. Ovvero, il numero anziani di almeno 65 anni ogni 100 giovani di età inferiore a 15 anni. Nel 2022 ha sfiorato il 188%. Un aumento di quasi 50 punti percentuali in meno di 20 anni: nel 2005 il rapporto era al 138%.

L’indice di vecchiaia è calcolato come percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età 0-14 anni. In altri termini misura il numero di anziani presenti nella popolazione ogni 100 giovani. Più è alto il valore, più quella popolazione è anziana. Nel  2020, l’indice di vecchiaia era pari a 179,4. Ovvero quasi 180 persone di almeno 65 anni di età ogni 100 con meno di 15.

La situazione in Italia: variazioni territoriali

Foto: © Mauro Bosi

Questo rapporto risulta fortemente variabile sul territorio nazionale. Tra le regioni, l’indice di vecchiaia in Liguria ha raggiunto la quota di 262,43, Ed ha comunque superato i 200 in Molise, Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Piemonte, Umbria, Toscana, Marche e Basilicata. Ovvero più di 2 ultra-sessantacinquenni per ogni residente fino a 14 anni. Nove le regioni dove già nel 2020 c’erano 2 anziani per ogni minore tra 0 e 14 anni. Mentre il rapporto più contenuto si registra in Campania (135,1), Trentino-Alto Adige (142,4) e Sicilia (159,45).

Del resto, anche a livello locale spiccano per un indice di vecchiaia molto inferiore alla media la città metropolitana di Napoli (121,8), la provincia di Caserta (122). Poi la provincia autonoma di Bolzano (126,9) e la città metropolitana di Catania (140,3). Mentre i valori più alti, superiori a 270, si rilevano nelle province di Biella, Savona e Oristano.

Tra i capoluoghi, Carbonia supera quota 300 (313,7). Poco distante il capoluogo regionale, Cagliari con 295,1, seguita da Ascoli Piceno (275,6) e Oristano (275,2).

Come siamo messi nel Lazio

Nel 2020, i valori più contenuti tra i capoluoghi si sono registrati nelle città di Andria (124,98), Crotone (132,04), Barletta (140,55), Napoli (144,40), Reggio Emilia (149,57), Trani (149,59) e Palermo (149,98). In questi 7 comuni l’indice di vecchiaia è risultato in quell’anno inferiore a quota 150.

La città di Rieti risulta il Capoluogo del Lazio con il più alto indice di vecchiaia, pari a 223,91 nel 2020: era 187,88 nel 2014. Immediatamente dopo la città di Frosinone con un indice di vecchiaia di 198,15 nel 2020: era 170,05 nel 2014. Frosinone registra un aumento nel periodo 2014-2020 di ben 28 punti.

Segue il Capoluogo viterbese, con un indice di vecchiaia di 190,12 nel 2020, era 171,16 nel 2014. La provincia di Roma si attesta al quarto posto, con un indice di vecchiaia di 176,08 nel 2020, era 160,68 nel 2014.

Ultima, quindi risulta la più giovane del Lazio,  la provincia di Latina: con un indice di vecchiaia, molto basso, pari a 155,44 nel 2020, era 129,59 nel 2014.

La mappa della Ciociaria: Isola Liri la “più vecchia”

Ecco l’indice di vecchiaia inoltre delle più grandi città della provincia di Frosinone, con Isola del Liri che riporta un dato particolarmente elevato con 254.

Cassino ha come indice di vecchiaia 173,25 nel 2020. Era 153,23 nel 2014.

Alatri ha come indice di vecchiaia 152,46. Nel 2020, era 126,18 nel 2014.

Sora registra un indice di vecchiaia: 190,62 nel 2020. Era 165,80 nel 2014.

A Ferentino l’indice di vecchiaia è 175,12 nel 2020. Era 137,41 nel 2014. Invece a Pontecorvo l’indice di vecchiaia: 174,07 nel 2020, era 146,32 nel 2014. mentre ad Anagni l’indice di vecchiaia è 170,69 nel 2020; era 142,26 nel 2014.

sola del Liri si gode il suo primato: con un indice di vecchiaia a 254,32 nel 2020. Era 215,57 nel 2014.