Le parole scolpite lungo le strade del paese (di F. Dumano)

Il Libro di Pietra, antologia di versi scritti dai principali poeti del mondo, scolpiti lungo le strade di Arpino. Nacque da una passeggiata tra il senatore Struffi e lo scrittore Bonaviri

Fausta Dumano

Scrittrice e insegnante detta "Insognata"

Ricordi in bianco e nero… scolpiti sulla pietra. Anzi, sulle pietre. Quelle di Arpino. Sulle quali ci sono parole, ricordi, emozioni… un libro di pietra a dimensione naturale, da sfogliare passeggiando per le sue strade.

Correvano gli Anni 90, io ero già una cittadina migrante, l’università aveva cambiato i miei ritmi. La mia mamma si era trasferita a Frosinone ma Arpino rimaneva nel mio cuore. Ricordi in bianco e nero, tornavo e torno spesso.

Nacque in quel periodo il libro di pietra: così viene chiamata questa singolare antologia di poesie che si snoda in luoghi caratteristici del paese. I versi sono incisi su pietra e l’idea nasce dall’incontro di due menti, lo scrittore Giuseppe Bonaviri ed il senatore Massimo Struffi.

Il Bonaviri, scrittore siciliano, era di casa ad Arpino, tanto che gli fu conferita la cittadinanza onoraria. Di passeggiate con lo Struffi ne ha fatte tante, esperto conoscitore di erbe, fiori, alberi… Conversazioni diventate pagine di narrativa, tanto che lo Struffi è protagonista in tanta letteratura bonaviriana.

L’architetto che ha lavorato al progetto è l’arpinate Maurizio Mastroianni.

Poeti famosi di diverse nazionalità hanno dedicato versi al paese, ai cittadini. I versi hanno un testo bilingue, in italiano e nella lingua del poeta. Ovviamente i poeti venivano in vacanza ad Arpino per trovare l’ispirazione.

Ricordi in bianco e nero, in quel salotto culturale, la piazza Municipio, era possibile quindi incontrare lo Struffi, il Bonaviri ed i poeti che davano vita all’antologia di pietra. Che ha ”sprovincializzato”i confini letterari in molti: anche nel mio caso. Mi ha aperto la curiosità L’Ultima Poesia realizzata a Giulia di Dacia Maraini, situata all’ingresso del Belvedere.

Un’antologia, quella del libro di pietra, che varca i confini internazionali, una poesia senza confini.

Lo so che le giovani generazioni, a cui sembra che il tempo sia fermo, faranno fatica: ma in quel salotto culturale, grazie allo Struffi ed al BOnaviriè stato possibile prendere un caffè con lo svedese  Lars Forsell, un aperitivo con la tunisina Fadhila Chabbi, un latte macchiato con il cinese Ley Shukan, ho conosciuto anche il praghese Vladmir Mikes, tra l’altro traduttore della Divina Commedia, autore dei versi della foto.

Ricordi in bianco e nero, il salotto culturale di Arpino, la sua piazza, è stata un teatro internazionale di poeti contemporanei, tutti legati con un filo al Bonaviri, che resta uno degli scrittori più tradotti nel mondo. Nel libro di pietra anche il bianchissimo vento del Bonaviri.

Il libro di pietra ha portato il nome di Arpino fuori dai confini geografici. Questa antologia poetica dovrebbe diventare un percorso scolastico, una meta per il turismo culturale e andrebbe ampliata con le nuove voci della poesia contemporanea.

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