Lotta al clima impazzito, dieci milioni per Anbi

L'assessore regionale Righini annuncia la delibera che destina dieci milioni di euro per combattere gli allagamenti. Anbi Lazio curerà la pulizia di fossi e canali. La parola d'ordine è sinergia. La tattica dei 'progetti pronti' : appena c'è un finanziamento si apre in maniera rapida il cantiere

La promessa era stata fatta un paio di mesi fa. Ad Anagni nella sede del Consorzio di Bonifica: lì l’organizzazione che si occupa di assicurare l’acqua agli agricoltori e combattere i cambiamenti climatici aveva fatto una serie di richieste. Le aveva consegnate all’assessore regionale Giancarlo Righini, il titolare della delega all’Agricoltura nella giunta di centrodestra guidata da Francesco Rocca.

I fatti sono arrivati in un’altra sede, sempre di Anbi Lazio. È quella storica di Fiumicino con i suoi impianti del 1884 che funzionano alla perfezione insieme a quelli di nuova generazione. Sono loro che salvaguardano il perimetro della zona di Focene ed assicurano la salvaguardia idraulica dell’abitato e soprattutto dell’aeroporto di Fiumicino.

Da lì oggi l’assessore Giancarlo Righini ha rivendicato l’approvazione avvenuta in questi giorni della delibera relativa alla legge regionale che dispone dieci milioni di euro per la pulizia dei fossi, dei canali e per la tenuta degli impianti. Se le strade non si allagano, se l’acqua non arriva fino ai portoni delle case, se gli aerei decollano ed atterrano da Fiumicino è anche per la regolarità di quei lavori.

Parola d’ordine: sinergia

Giancarlo Righini visita gli impianti

Per la difesa del suolo non si può più scherzare. I temporali delle settimane scorse lo hanno ricordato anche a chi fino ad allora aveva negato i cambiamenti del clima. Invece stiamo diventando sempre più tropicali: piove poco e quando piove l’acqua viene giù tutta insieme. Le aree interne della capitale lo hanno scoperto a proprie spese.

Lo sa bene Anbi Lazio che ha il proprio mirino puntato su questo tema e su quello dell’irrigazione. E che su comprensori come quello romano è stata attiva sino a qualche giorno fa: la prevenzione degli allagamenti era stata avviata a febbraio con largo anticipo sul passato. E dove è stata fatta ha funzionato. Il cambio di passo è cominciato qualche anno fa con la riforma legislativa prima e con il nuovo ruolo di Anbi Lazio subito dopo. Fino a quel momento apriva e chiudeva i rubinetti dell’irrigazione, da quel momento in poi ha dovuto affrontare il clima e le sue mutazioni. Prevenendo le conseguenze.

Non è casuale che insieme all’assessore Righini nelle ore scorse sia stato presente presso la sede dell’Anbi Lazio ed abbia relazionato, il segretario dell‘Autorità di Bacino. Che cos’è? Il territorio italiano conta diversi bacini idrografici, ciascuno di loro ha un’ Autorità cui compete la pianificazione e la programmazione per il governo unitario di quel territorio del bacino idrografico. Per fare un esempio: se ognuno facesse come gli pare, a monte di Isola del Liri potrebbero decidere di fare opere che come conseguenza prosciugano la cascata per la quale la città è famosa. E se anche a qualcuno passasse in mente lo impedirebbe l’Autorità di Bacino non autorizzando quegli interventi.

La mappatura dei rischi

Con il nuovo Segretario, il professor Marco Casini è stato ha avviato un nuovo modello di lavoro. In sinergia. Appunto con la Regione ed i Consorzi per rispondere alle opportunità dei vari Ministeri dopo aver mappato aree di rischio e zone di sviluppo e tutela . Obiettivo: presentare progetti esecutivi per l’irrigazione e contro la siccità che i vari Ministeri possono finanziare. Oggi infatti i Consorzi di Bonifica del Lazio hanno progetti pronti, esecutivi. E se un ministero ha i fondi non c’è nemmeno bisogno di studiare le carte: si può andare direttamente in gara ed affidare i cantieri.

È questo modello di lavoro, una battaglia vinta da Anbi Lazio: nel passato invece una volta stanziate le somme iniziava l’iter per la scelta del progettista e l’avvio degli studi. In questo modo le vecchie misure sul Piano di sviluppo rurale, quelle sui Por oppure quelle dei Fondi Comunitari, non si sono perse. Sono state riprese, attualizzate ed in alcuni casi già riscosse dai Consorzi.

Chi c’era e chi no

La delibera annunciata dall’assessore Righini conferma i criteri di ripartizione del contributo regionale a favore dei Consorzi di Bonifica anche per l’esercizio finanziario 2024. Dieci milioni per le attività di gestione e manutenzione delle opere, degli impianti e delle attività legate alla difesa del suolo. Da parte sua Anbi Lazio si impegna a continuare la collaborazione sinergica con la Regione Lazio per affrontare al meglio le sfide legate alla sicurezza idraulica e per garantire la protezione dei territori, cittadini, imprese e delle aziende consorziate.

Alla riunione hanno preso parte, insieme alla presidente Sonia Ricci ed al direttore Andrea Renna, i presidenti dei Consorzi Niccolò Sacchetti (Lazio Nord), Lino Conti (Lazio Sud Ovest) e Gianluca Pezzotti (Etruria meridionale) ed i direttori Natalino Corbo (Lazio Sud Ovest), Vincenzo Gregori (Etruria meridionale), Aurelio Tagliaboschi (Consorzi di Anagni e Sora), Remo Marandola (Consorzio Valle del Liri).

Il sindaco di Fiumicino Mario Baccini è stato trattenuto da un altro impegno ma in una nota ha dato atto dell’impegno al Consorzio di Bonifica Litorale Nord di Roma, competente per il suo Comune, per la sinergia instaurata con il Presidente Niccolò Sacchetti. Una collaborazione che si sta orientando verso nuove progettualità, mirate non solo alla difesa del territorio, ma anche al miglioramento delle aree irrigue nella zona di Maccarese. In rampa di lancio ora progetti per il riuso ricordati e portati come esempio. Ma anche le attività di ripristino ed ampliamento degli impianti.