L’uno-due di Forza Italia per difendere gli imprenditori e attaccare il Governo

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Tajani: «Nessuna riduzione della pressione fiscale e nessun segnale alle imprese». Fazzone: «Assurda la norma dell’infortunio sul lavoro per Covid».

L’uno-due di Forza Italia è arrivato nel giro di pochi secondi. Prima il vicepresidente (degli “azzurri” e del Ppe) Antonio Tajani, che su Facebook ha scritto: «Abbiamo visto che in Italia durante queste giornate si è parlato di molti soldi, ma alle promesse non corrispondevano i soldi. Il decreto Cura Italia prevedeva investimenti per 25 miliardi di euro ma ai cittadini ne sono arrivati 7. Tante promesse pochi fatti. Inutile che Arcuri dica che è tutto a posto, prendiamo i soldi del Mes per combattere il Covid, rischiamo un’ondata di ritorno. Non c’è riduzione della pressione fiscale. Non ci sono messaggi forti di incoraggiamento per il mondo delle imprese, bisognava fare molto di più. L’agricoltura, il problema non sono le lacrime del ministro Bellanova, rispetto i sentimenti, il problema sono le scelte sbagliate della Bellanova».

Antonio Tajani Foto © Paolo Cerroni / Imagoeconomica

Poi il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone. Che ha affermato: «Purtroppo devo constatare che l’articolo 42 del decreto “Cura Italia” rischia di far ricadere, sulle spalle degli imprenditori, le responsabilità civili e penali di ogni lavoratore che abbia contratto il Coronavirus. A destare preoccupazione è soprattutto l’effetto dell’art.42 del Cura Italia dove si prevede che l’Inail consideri come infortunio sul lavoro il lavoratore contagiato dal Covid 19. È evidente che così com’è scritto il rischio è che ad essere responsabile per i danni causati dal Coronavirus sia la singola impresa o attività commerciale e artigianale. Ricordiamoci che quando un infortunio è grave o mortale scatta la responsabilità penale per il datore di lavoro e per l’azienda».

Aggiunge: «Si tratta di una norma vergognosa che va immediatamente cambiata. Non posso consentire che vengano commesse nefandezze nei confronti degli imprenditori del nostro Paese, già alle prese con tante problematiche legate alla ripartenza delle attività. Sono consapevole del fatto che la tutela della salute debba essere sempre messa al primo posto ma non possiamo condannare per decreto le imprese a pagare anche l’imprevedibile».

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Per queste ragioni Claudio Fazzone annuncia un emendamento. E che sosterrà tutti gli altri emendamenti presentati anche da altre forze politiche che andranno a rimuovere questa norma. È quella che sta fermando molte micro imprese ed attività commerciali: centinaia di ristoratori non se la sentono di mettersi sulle spalle il rischio di un processo e di un risarcimento ad un cameriere che ha contratto il Covid non necessariamente sul lavoro; la stessa cosa tra i negozianti per le loro commesse; stesso ragionamento viene fatto in tanti laboratori e piccole fabbriche,

Il segnale politico è che Forza Italia si schiera dalla parte degli imprenditori. Non è una banalità. Infatti, nei primi mesi del governo Gialloverde la Lega sostenne il concetto della disintermediazione, cioè del saltare le rappresentanze per andare a discutere direttamente con le imprese. Un approccio che fece infuriare Confindustria e segnò a lungo i rapporti con il Governo Conte 1. Una chiara presa di difesa come quella fatta da Antonio Tajani e Claudio Fazzone è un segnale preciso fatto nel momento cruciale del dibattito politico. Facendo capire che Forza Italia è all’opposizione di questo Governo. E che può tornare ad essere l’interlocutore privilegiato del mondo imprenditoriale. Per ora. E per dopo.