Lupi arrabbiati: «La guerra al Pd parte da Frosinone»

«L’esperienza con il Partito Democratico è finita. Restiamo leali al Governo Gentiloni. Ed accettiamo la sfida dello sbarramento al 5%. Proprio per questo, poco fa ho ricevuto l’incarico di avviare un’iniziativa per aggregare una vasta area al centro, un grande soggetto moderato, liberale e popolare»: la dichiarazione di guerra di Alternativa Popolare a Matteo Renzi parte da Frosinone. E’ il capogruppo alla Camera dei Deputati Maurizio Lupi ad annunciare la decisione appena ufficializzata dal leader Angelino Alfano.

Lo fa con Alfredo Pallone al suo fianco. E’ l’uomo della Direzione Nazionale che prima di tutti aveva previsto le mosse del segretario Pd. E per questo non aveva avuto un solo attimo di esitazione nel momento di scegliere da che parte stare alle elezioni comunali di Frosinone. Con il centrodestra di Ottaviani e non con il centrosinistra di Cristofari.

Proprio da Frosinone, Lupi dà il via al nuovo corso. Punterà sugli ex Udc, sugli ex Scelta Civica, su tutta quell’area rimasta senza una casa politica a causa della polarizzazione Berlusconi – Renzi.

Spiega Lupi: «La politica è una questione di coerenza e correttezza. E pure di leatà. Noi siamo stati leali. Siamo stati ripagati molto male. Ma abbiamo un obbligo morale con l’Italia ed è con gli italiani che abbiamo il dovere di essere leali».

Il capogruppo conferma che Alternativa Popolare accetterà la sfida dello sbarramento che chiude le porte del Parlamento a chi ha meno del 5%. «Non faremo ostruzionismo sulla legge elettorale. Aggregeremo una serie di forze con le quali daremo vita ad un grande soggetto centrista. Ma sia chiaro che consideriamo conclusa la nostra collaborazione col Pd».

Con la rottura tra Pd e Alternativa Popolare, gli alfaniani si smarcano dal “fardello” di aver sostenuto un governo di centrosinistra. Come se nulla fosse, avviano l’edificazione del nuovo soggetto politico di Centro. Con l’obiettivo di. Supetrareb lo sbarramento ed essere strategici per costruire la maggioranza dopo le prossime elezioni.

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