Nicola Zingaretti vuole fare l’americano

Il tweet immediato con il quale il segretario del Pd ha salutato la vittoria di Biden dimostra che ha colto la portata di una tappa storica. Gli inquilini della Casa Bianca hanno sempre condizionato le politiche europee. In Italia l’obiettivo di una coalizione progressista si avvicina. Conte e i Cinque Stelle scavalcati.

La Cnn non aveva ancora finito di annunciare la vittoria di Biden quando Nicola Zingaretti ha twittato a favore del nuovo inquilino della Casa Bianca. Scrivendo che si apre una nuova stagione di speranza non soltanto per l’America ma anche per l’Europa e per tutto il mondo. Una mossa da segretario. Non soltanto del Pd. Da segretario politico. Per due motivi.

Joe Biden

Il primo è che le presidenze Usa influenzano l’Europa: la vittoria di Trump ha favorito quella di Boris Johnson in Inghilterra, ma pure quelle di Matteo Salvini e dei Cinque Stelle in Italia. Per non parlare dei governi sovranisti dell’Est europeo. Quando negli Usa vinse Bill Clinton, il vento “democratico” soffiò fortissimo nelle cancellerie dei Governi del vecchio Continente.

Il secondo motivo è che Zingaretti con il suo tweet ha riposizionato l’intera politica estera italiana. Infatti sia il premier Giuseppe Conte che il capo politico dei Cinque Stelle e ministro degli esteri Luigi Di Maio tifavano per Trump. Nicola Zingaretti li ha anticipati e anche spiazzati.

Una coalizione progressista

Il segretario nazionale del Partito Democratico sa perfettamente che adesso cambia tutto. La strada in realtà è già segnata: una grande coalizione progressista che si opponga a quella di destra-centro monopolizzata da Salvini e Meloni.

Giuseppe Conte

Se i Cinque Stelle vorranno far parte di questo schieramento devono affrettarsi. Il trumpismo non è finito, ma è evidente che adesso sarà più complicato cavalcare certi temi.

Il segretario del Pd guarda soprattutto alle elezioni del 2023, quando la pandemia sarà stata sconfitta ma ci sarà da fare i conti con le macerie economiche, sanitarie e perfino politiche che avrà lasciato. L’alternativa tra progressisti e sovranisti sarà inevitabile.

La vittoria di Biden negli Usa dimostra che le due coalizioni sono entrambe forti, ma che il vento è cambiato perché fino a qualche mese fa era difficile immaginare una sconfitta di Donald Trump.

Nicola Zingaretti ha anticipato i tempo cogliendo l’attimo. E’ lui il capo di una futura coalizione progressista in Italia. Magari da candidato premier.