Non solo la Palazzina, in vendita anche due aree ex Itca. E il Politecnico…

Non solo la Palazzina Uffici. In vendita ci sono due aree dei sottoservizi ex Itca. Inoltre, c'è un'area che per il Politecnico di Torino è adatta per ospitare un termovalorizzatore

Non solo la ex Palazzina Uffici: in vendita all’interno dell’area Stellantis ci sono anche le due aree dei sottosistemi ex Itca. Con le nuove tecnologie di produzione sono diventate eccessive: le nuove automobili si fanno in meno spazio, con meno passaggi. Quelle aree inutilizzate rappresentano un costo. Che l’azienda ha deciso di mettere a profitto esattamente come ha fatto con la Palazzina che fino al periodo precedente la pandemia ospitava gli uffici.

La Palazzina Uffici

A manifestare interesse per le aree sono state già due realtà importanti: una si occupa di logistica ed ha in programma un investimento molto importante proprio all’interno dell’area industriale di Cassino. Ha visionato un lotto che si trova nelle immediate adiacenze del casello autostradale: lo ha ritenuto perfetto per le esigenze me servono le infrastrutture di collegamento. Quello all’interno del complesso Stellantis è più distante ma è già infrastrutturato: quasi un ‘chiavi in mano‘. Una decisione in un senso o nell’altro è attesa entro la fine di novembre.

La seconda realtà ad avere iniziato a fiutare l’aria fa riferimento all’operazione che ha messo insieme la filiera dell’indotto Cassinate. È un insieme d’aziende di eccellenza che lavorano molto con il gruppo automobilistico nato a Torino ed ora francese. L’interesse al momento è al livello di buone intenzioni: c’è un progetto industriale che prima deve prendere corpo.

Ma non sono gli unici cambiamenti in atto.

C’è spazio per un termovalorizzatore

Antonio Pompeo

Su una delle aree liberatesi all’interno dello stabilimento ha messo l’attenzione il Politecnico di Torino. Lo ha fatto dopo essere stato incaricato dall’allora presidente della Provincia Antonio Pompeo che aveva chiesto di mappare l’intero territorio ciociaro per individuare le aree idonee ad ospitare la nuova discarica. All’epoca era in via di esaurimento l’impianto Mad in località Ortella a Roccasecca e c’era la necessità di trovare un’alternativa.

Ma Antonio Pompeo quel il 26 maggio 2021 non chiede al Politecnico di individuargli solo l’area idonea ad una potenziale discarica. Chiede anche di definire tutti i terreni idonei. A distanza di un anno e mezzo gli viene consegnato l’elaborato con le “Aree sensibili caratterizzanti il Piano territoriale provinciale generale”.

Si divide in due studi: uno analizza le potenziali aree idonee ad ospitare una discarica. L’altro definisce i siti idonei ad ospitare tutti i tipi di impianto per il trattamento dei rifiuti. L’elaborato Dis cioè quello sulle discariche dice quello che si sa da anni: la Ciociaria non ha molte aree idonee. Questo perché molte di loro sono a ridosso di fiumi o di aree sottoposte a vincoli ambientali o paesaggistici. Le poche aree idonee trent’anni fa si sono assottigliate di molto: per evitare rischi i Comuni le vincolarono o crearono le condizioni per renderle inidonee.

L’elaborato Tim individua una zona classificandola come “Preferenziale”. La zona è all’interno dell’area Stellantis: dentro il recinto dello stabilimento, in una delle aree che con gli anni si è lentamente liberata da capannoni ed officine in quanto diventati non più necessari per via delle nuove tecnologie sempre meno ingombranti.

Le reazioni dei sindacati

Guarda qui le dichiarazioni su A Porte Aperte

Francesco Giangrande è il Segretario della Uil Metalmeccanici del Lazio, profondissimo conoscitore del comparto Automotive e memoria storica del sindacalismo all’interno dello stabilimento; entrò come dipendente nel 1976. (Leggi qui: Come fermammo i terroristi in Fiat. E come non capimmo gli operai).

Sulle operazioni immobiliari in atto nell’area Stellantis di Cassino è stato molto chiaro giovedì sera intervenendo alla trasmissione televisiva A Porte Aperte su Teleuniverso. Ha detto che per lui è un colpo al cuore: sparisce un mondo. «Ma solo per un fattore affettivo. Oggi servono meno spazi e più funzionali. Ciò che bisogna sorvegliare è invece l’area di produzione: lì è in corso una ristrutturazione che ci fa capire quanto siano concreti gli impegni presi da Stellantis. Preoccuparsi oggi è fuori tempo. Semmai era legittimo farlo quando, poco alla volta, quell’edificio si svuotava. Oggi abbiamo una mission precisa per lo stabilimento ed è quella che il Ceo Carlos Tavares è venuto a comunicarci personalmente otto mesi fa: faremo auto del segmento Premium». (Leggi qui: Top e Flop, i protagonisti di venerdì 3 novembre 2023).

Condivide l’analisi il segretario provinciale della Fim-Cisl Mirko Marsella: «La Palazzina Uffici era stata abbandonata già prima che cominciasse la pandemia. Tutto il personale è in locali che sono a contatto con l’area di produzione. La nostra preoccupazione non è per l’operazione immobiliare ma per il nuovo piano che, stando alle indiscrezioni, dovrebbe partire nel 2025. Questo vorrebbe dire che ci attende un 2024 difficile, con gli ammortizzatori sociali in scadenza soprattutto nell’indotto».

Più critica Fiom Cgil. Per Donato Gatti, Segretario della federazione di Frosinone e Latina. Per lui la vendita «Non rappresenta un segnale positivo. Noi chiediamo da tempo di avere certezze che invece non ci vengono date. Certezze sul futuro dello stabilimento di Cassino e su quello dei lavoratori. Ma non siamo stati mai ascoltati».