Il modello Berlinguer: serve un Pd di lotta e di governo

La scissione di Renzi, la solita scorciatoia per tornare a guidare il Paese e tutto il resto: il principale partito della sinistra italiana non può sfuggire all’alleanza con i Cinque Stelle, ma non può permettersi il lusso di accantonare Piazza Grande. Ecco perché Nicola Zingaretti ha una strada obbligata.

Ma davvero, adesso che Matteo Renzi è andato via, Pierluigi Bersani, Massimo D’Alema e Roberto Speranza torneranno nel Partito Democratico? Non è affatto sicuro. Anzi. Bersani se l’è cavata con la solita battuta: “Ma ancora credete a Renzi?”.

D’Alema ha sviluppato un’analisi di alta scuola, perfino autocritica, secondo la quale è stato un errore fare il Pd. Nel senso che due partiti diversi, uno di stampo cattolico (La Margherita) e uno di matrice socialista (i Ds) avrebbero potuto contrastare meglio l’avanzata delle Destre.

Matteo Renzi e Nicola Zingaretti © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Ma adesso che Renzi è andato via, l’attuale segretario del Pd, Nicola Zingaretti, si trova a dover gestire una fase nuova e completamente diversa, rispetto al passato. I fatti sono questi: il Pd è andato al Governo senza passare per le elezioni, come spesso gli accade negli ultimi anni. E proprio l’esperienza degli ultimi anni dimostra che quando succede questo, poi il Partito perde voti. L’operazione di Matteo Renzi non è ostile, ma obiettivamente potrebbe creare dei problemi ad un governo nato proprio per allontanare l’appuntamento con le urne. Per non correre il rischio cioè di consegnare l’Italia a Matteo Salvini.

Nicola Zingaretti non può non procedere lungo la strada di un’alleanza con i Cinque Stelle in vista delle regionali, ma al tempo stesso deve evitare di schiacciarsi troppo a sinistra. Bersani dice che c’è bisogno di una Cosa nuova, ma il presidente della Regione Lazio tutto può permettersi meno che un altro terremoto interno.

Una delle tappe di Piazza Grande, la lunga marcia di Nicola Zingaretti verso la Segreteria Pd

Lo schema valido resta quello di Piazza Grande. Per attuarlo però c’è bisogno di un percorso che deve continuare in tutta Italia. Non sarà semplice, ma il Pd deve governare e al tempo stesso creare le condizioni per ricominciare a vincere. Prima alle regionali, poi alle comunali, quindi alle politiche. Altrimenti sarà “condannato” a seguire gli umori delle varie correnti, ma a perdere popolo. C’è bisogno di un partito di lotta e di governo. Come il Pci di Enrico Berlinguer.