Patto segreto tra Conte e Renzi per sabotare la riforma elettorale Zingaretti-Di Maio

Il Governo e la maggioranza scossi da tante fibrillazioni. Mentre aumentano i colpi bassi. Molto passerà dalla riforma della legge elettorale. Il centrodestra pronto alla spallata se i Cinque Stelle si spaccano.

Secondo il Corriere della Sera ci sarebbe un patto tacito tra il presidente del consiglio Giuseppe Conte e il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Un patto che passa attraverso l’affondamento delle ipotesi di riforma elettorale in seno proporzionale. Il perché è presto detto: un eventuale partito di Conte (in realtà le manovre per la costruzione sono già in atto) sarebbe decisivo per il centrosinistra nella sfida dei collegi di parte maggioritaria. Identico discorso, seppure in scala ridotta per quanto riguarda, Italia Viva di Matteo Renzi.

Entrambi alleati contro invece quello che è l’asse, sulla riforma elettorale, tra il segretario del Pd Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio, vero capo dei Cinque Stelle.

Matteo Renzi Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Secondo Francesco Verderami, cavallo di razza del giornalismo italiano ed editorialista del Corsera, le cose stanno in questo modo: «L’attuale sistema maggioritario gli garantirebbe invece un forte potere contrattuale, perché con i suoi voti potrebbe risultare determinante nella sfida dei collegi con il centro-destra, e quindi potrebbe far pesare il ruolo di “utilità marginale” del suo partito nella trattativa con gli alleati. È a questo bivio che la strada di Renzi ha incrociato quella del premier, ambiguo ogniqualvolta deve sopire le voci su una sua futura lista: per spazzare definitivamente il campo dai boatos basterebbe un richiamo al «patto» che gli ha permesso di trasformarsi da Conte 1 in Conte 2. Se non lo fa, è perché così perderebbe d’incanto il potere contrattuale che gli permette di restare a Palazzo Chigi oggi, e di puntare domani persino al Quirinale».

L’ambizione non manca. Neppure a Renzi. Ma a questo punto si capisce bene per quale motivo il Partito Democratico non appare più intenzionato a sostenere Giuseppe Conte sempre e comunque. In questo gioco di logoramento il Pd è quello che ha più da perdere. Neppure i Cinque Stella stanno messi bene. Sanno che Beppe Grillo vuole sostanzialmente consegnare il Movimento a Giuseppe Conte nell’ambito di un accordo di ferro e stabile con il Pd. Alessandro Di Battista non ci sta, lo stesso Luigi Di Maio ha problemi. Per non parlare della classe dirigente pentastellata.

Giorgia Meloni © Imagoeconomica / Alvaro Padilla

Il centrodestra deve decidere il da farsi. Forza Italia preferirebbe il proporzionale, la Lega il maggioritario. Nel mezzo ci sono i Fratelli d’Italia di una sempre più decisiva Giorgia Meloni. L’obiettivo immediato è far cadere il Governo Conte. Ma con quali voti oltre a quelli della coalizione? I Cinque Stelle potrebbero spaccarsi però.

E nel Pd sta crescendo la fronda contro l’avvocato del popolo.