Pd, dopo il Congresso è subito guerra

Nessuna tregua. Dopo il Congresso del Pd a Gaeta scatta la richiesta della minoranza di individuare il candidato sindaco attraverso le Primarie. Altrimenti tanti saluti. L'area salita sull'Aventino invece ha impugnato il risultato. E chiede l'annullamento.

Nemmeno il tempo di mandare giù la pinta di birra alla spina con cui il consigliere comunale di Gaeta Emiliano Scinicariello ha festeggiato domenica sera in un pub della città la vittoria al Congresso Pd e l’elezione a Segretario del suo Gianluca Conte.

È partita subito la controffensiva della nuova minoranza interna: quella che sosteneva Giovanni Di Bernardo. Ha chiesto l’insediamento immediato della nuova Direzione politica, “entro questa settimana”. Vuole che venga affrontata subito la questione del candidato sindaco da schierare alle prossime Comunali. Reclamano le Primarie: per mettere in campo il nome dell’ex sindaco Ds Silvio D’Amante, contrapponendolo al candidato di Scinicariello-Conte la professoressa Sabina Mitrano.

La rotta è tracciata

Il Segretario Gianluca Conte

Una parte della rotta politica del Pd di Gaeta è già stata tracciata domenica con il Congresso cittadino. Il Partito è diviso in tre componenti: oltre a quella del Segretario Gianluca Conte e della minoranza di Giovanni Di Bernardo, c’è l’area della Segretaria uscente Nunzia Madonna e del Presidente d’Aula Pina Rosato; non hanno partecipato al Congresso, denunciano irregolarità formali nella convocazione. In realtà c’è una profonda ragione politica: in questi dieci anni hanno sostenuto l’amministrazione del sindaco Cosimino Mitrano, figura di spicco in Forza Italia ed a capo di un progetto civico trasversale. Vogliono proseguire lungo questa rotta, sostenendo Cristian Leccese, l’erede designato dell’amministrazione Mitrano. (Leggi qui Fine delle ambiguità: il Pd volta pagina e candidato).

Una rotta incompatibile con il nuovo corso, incarnato a livello provinciale dal Segretario Omar Sarubbo ed a livello locale dal Segretario Gianluca Conte. Entrambi vogliono che il Pd per la prima volta dalla sua costituzione sia presente sulle schede elettorali di Gaeta, dove finora è apparso con simboli civici per mascherare le divisioni.

Resta da vedere allora con quale candidato sindaco: Emiliano Scinicariello e Gianluca Conte pensano a Sabina Mitrano; Giovanni Di Bernardo pensa a Silvio D’Amante.

Primarie o addio

Giovanni Di Bernardo

Scinicariello ipotizzava un confronto politico con la minoranza interna. Da tenere dopo il Congresso per partire dalle posizioni cristallizzate con il voto. Ma i margini per una sintesi pare che siano molto limitati. Lo si intuisce dal tono ultimativo della richiesta avanzata da Di Bernardo-D’Amante. Dicono che se non si svolgeranno le primarie così come prescrive lo Statuto del Pd “adotteremo le iniziative del caso”. Insomma un pezzo del Pd, anche se di minoranza, è pronto già a farsi da parte.

C’è un ulteriore problema. La professoressa Sabina Mitrano di primarie non vuol sentir parlare. Per nessuna ragione al mondo.

C’è una possibile via per l’accordo. La minoranza interna del Pd ha tracciato un percorso: vuole che il Pd si presenti all’elettorato esponendo il simbolo; ha chiesto alla professoressa di iscriversi al Pd; sottoporsi al voto dell’Assemblea degli iscritti (diversa dalle Primarie che invece sono aperte anche a sostenutori e simpatizzanti) affidando ai 276 tesserati la scelta tra lei, D’Amante ed altri eventuali aspiranti.

Sabina Mitrano ha deciso di tirare dritto. Perché il suo elettorato è trasversale. Finora ha incassato vari endorsement anche dal centrodestra. Il più clamoroso è quello dell’ex assessore urbanistica Pasqualino De Simone. Ha fatto sapere che non sarà in lista ma sosterrà la sua amica Paola Guglietta. E che chiederà di fare voto disgiunto: Guglietta (schierata nel cartello Leccese) come consigliere e Sabina Mitrano come sindaco.

Il Congresso impugnato

Pina Rosato

Ad Emiliano Scinicariello la pinta di birra alla spina di domenica è andata di traverso anche perché è scattata la contromossa della componente Dem di Pina Rosato. La segretaria uscente del Pd di Gaeta Nunzia Madonna ha annunciato di aver contestato l’esito del Congresso e dunque dell’elezione di Conte. Il ricorso è stato inoltrato alla Commissione di Garanzia presso la Federazione provinciale di Latina.

Viene sottolineata la corsa al tesseramento di persone “che per anni non hanno mostrato  alcun interesse, per il solo fine di accaparrarsi il simbolo Pd per la campagna elettorale con la speranza e l’illusione di recuperare qualche punto percentuale”.

Poi vengono denunciate alcune violazioni delle regole sul tesseramento. Addirittura risulterebbe “modificato svariate volte, forse per andare incontro ad esigenze di pochi. Sono variati tempi e modi di presentazione delle liste, che non sono mai  pervenute al segretario di circolo nei tempi richiesti”. 

Chiede la ripetizione del Congresso perché sarebbe stato impedito “ad una parte considerevole dei tesserati, sia essi nuovi che militanti da anni, di esercitare il diritto di voto. Non hanno ricevuto alcuna comunicazione in merito alla data, il luogo e le modalità di svolgimento del congresso di Gaeta. La convocazione del Congresso deve essere eseguita con almeno sette giorni di preavviso. Quasi come fosse un’iniziativa privata e  riservata a pochi”.

L’autobus del Pd

Nunzia Madonna ha condannato quelli che ha definito “gli assalti alla diligenza. Il PD, come ogni altro Partito che si rispetti, non è un autobus sul quale salire e scendere a secondo delle mere esigenze personali e/o politiche del momento”. 

Le due mozioni partecipanti al Congresso replicano in maniera unita. “Sino a prova contraria alle convocazioni avrebbe dovuto provvedere un’autorevole rappresentante di chi ora esterna a torto le sue perplessità. Un esame di coscienza è doveroso da parte di chi è sceso unilateralmente da questo autobus nel 2012, dieci anni fa, ed è salito su quello condotto da Cosimino Mitrano”.