La nomina del presidente del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Frosinone diventa una questione delicata per il sindaco Mastrangeli. La controversia sorge sul metodo: imposta dall'alto. Il che provoca tensioni. Soprattutto in qui gruppi come FdI e Forza Italia che alle Provinciali non hanno eletto per l'assenza di una strategia del sindaco
Sulla nomina del presidente del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune, la maggioranza del sindaco Riccardo Mastrangeli rischia veramente di “ballare”. Parecchio. Vediamo come.
La nomina dell’attuale collegio dei revisori del Comune di Frosinone per il triennio 2020-2023 è avvenuta con la delibera di Consiglio Comunale n°60 del 30 ottobre 2020. Con quell’atto, sono stati nominati revisori dell’Ente i signori Roberto Fratangeli (presidente del Collegio), Roberto Polsinelli (primo designato per la nomina a Componente) ed Eugenio Colacicco (secondo designato per la nomina a Componente). La norma prevede che il collegio rimanga in carica per tre anni ed ora il Comune di Frosinone deve provvedere ad una nuova nomina per il triennio 2024-2026.
L’atto di nomina sarà inserito in uno dei punti all’Ordine del Giorno del prossimo Consiglio comunale. Ecco perchè l’altro giorno, c’è già stata una riunione di preconsiglio convocata dal sindaco Mastrangeli: per la verità molto poco partecipata. Ma comunque una riunione estremamente delicata e potenzialmente esplosiva, proprio per i contenuti.
Come si sceglie
Le modalità di scelta dei membri del Collegio dei Revisori sono definite dall’articolo 16, comma 25 e comma 25-bis del Decreto Legge 13 agosto 2011 n°138 come modificato nel 2019. Ha previsto che i revisori dei conti degli Enti Locali siano scelti mediante estrazione da un elenco nel quale possono essere inseriti a livello regionale, dal Registro dei Revisori Legali di cui al D. Lgs. n. 39/2010, nonché tra gli iscritti all’ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
Il Decreto del Ministero dell’Interno n. 23 del 15 febbraio 2012 ha istituito l’elenco dei Revisori degli Enti Locali. Ed ha definito all’articolo 5 le modalità della procedura di estrazione a sorte. Come avviene? Niente ragazzino bendato come nelle feste di paese, niente sacerdotesse della dea Tyche come nei tempi andati: oggi si fa tutto tramite sistema informatico, presso la sede della Prefettura. Il comma 5 del medesimo articolo stabilisce che dell’esito del procedimento di estrazione venga redatto apposito verbale e data comunicazione all’ente locale interessato, affinché provveda, con delibera di Consiglio, a nominare quale organo di revisione economico-finanziaria, i soggetti estratti. Naturalmente va prima verificata la loro compatibilità.
In pratica e per essere chiari. Due componenti del Collegio vengono estratti a sorte dalla Prefettura di Frosinone tra coloro che, avendone i requisiti per esercitare il ruolo di revisore, sono inseriti in un apposito elenco.
Dove sta il problema
Fin qui nessun problema per la maggioranza Mastrangeli. Il problema viene immediatamente dopo. Allorquando la norma all’articolo 57-ter comma 25-bis del Decreto Legge n. 124/2019 convertito in Legge n. 157/2019 prevede, nei casi di composizione collegiale dell’organo di revisione economico-finanziario (è il caso di Frosinone) che il Consiglio comunale elegga, a maggioranza assoluta, il componente del Collegio con funzioni di Presidente. Deve essere scelto tra i soggetti validamente inseriti nella fascia 3 dell’elenco di cui sopra;
Il Presidente del Collegio, insieme agli altri 2 membri estratti a sorte dalla Prefettura, viene scelto discrezionalmente dal Consiglio Comunale, a maggioranza assoluta. In pratica è una nomina politica. Non a caso il Comune di Frosinone il 5 ottobre 2023 ha pubblicato sul proprio sito internet l’Avviso Pubblico per la nomina del componente dell’organo di revisione con funzioni di Presidente, a firma del Dirigente Settore Finanze e Personale del Comune il dottor Giovanni Sannino.
Praticamente una manifestazione di interesse rivolta a revisori contabili e commercialisti ad essere nominati dal Consiglio Comunale del capoluogo, per tre anni, quale presidente del collegio dei revisori dei conti del comune di Frosinone .
Il problema politico per Mastrangeli sta nel fatto che nella riunione di preconsiglio è stato fatto veicolare il nome del professionista che dovrebbe essere nominato dal Consiglio quale Presidente del collegio. Apriti cielo.
Apriti cielo
Il tema del contendere, l’ennesimo nella maggioranza, non sta ovviamente sul nome del professionista. È persona stimata e competente, al pari di tutti gli altri che hanno risposto all’avviso del Comune. Ma sul metodo di individuazione della persona: manifestamente calato dall’alto. Alcuni dei presenti alla riunione ironizzano, “nemmeno da Mastrangeli“, senza alcuna concertazione con gli altri partiti e gruppi consiliari.
In pratica, sarebbe stato detto ai presenti “il nome da votare è tizio“, fine delle trasmissioni. La cosa evidentemente non è andata giù, in primo luogo a Fratelli d’Italia, che sta cominciando seriamente a stancarsi di fare sempre la guardia pretoriana del sindaco, ricevendone però solo calci sui denti. Come si è espresso uno dei Consiglieri con il suo Capogruppo.
Questo sarebbe il secondo calcio politico nel giro di pochi giorni assestato al Partito della presidente Meloni a Frosinone, dopo la fallita elezione di Sergio Crescenzi alla Provincia. Un’elezione fallita per la totale mancanza di una strategia unitaria del centrodestra. Sergio Crescenzi è ancora urtato. Tanto quanto il suo collega di Forza Italia Maurizio Scaccia che non è diventato consigliere provinciale per molto meno: a lui sarebbe bastato il voto ponderato di un solo consigliere comunale d’un paese sotti i tremila abitanti.
Lo scrutinio segreto
La circostanza è stata maldigerita, anzi non digerita affatto, anche da altri consiglieri di altri gruppi di maggioranza.
Ora, poiché la votazione del presidente avverrà a scrutinio segreto, “ogni Consigliere dovrà indicare sull’apposita scheda un solo nominativo e che sarà nominata/o colei/ui che avrà ottenuto la maggioranza assoluta di voti”
Non è peregrino ipotizzare che, in sede di votazione, ci possa essere qualche sorpresina per il sindaco Mastrangeli, rispetto al nome già individuato a tavolino. O che si possa consumare qualche vendetta politica, da parte di qualcuno.
Per Mastrangeli, come per Eduardo De Filippo, gli esami non finiscono mai. E quello per l’elezione del Presidente del Collegio dei Revisori del Comune, rischia di essere senza appello ulteriore.