E Peppino naufraga sul web: nessuno firma la petizione per candidare Petrarcone

La petizione per candidare l'ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone alla Camera a Cassino si rivela un boomerang. La firma meno dello 0,1% degli elettori. Il caos sui manifesti di Zingaretti. E la grande fuga dai volantinaggi

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

La miseria di 189 voti in un giorno e mezzo. Nemmeno sufficienti per diventare consigliere comunale a Piedimonte San Germano. La lunga marcia di Giuseppe Golini Petrarcone verso la candidatura alla Camera dei Deputati, si arena sulle sabbie del web.

Era stato lui, attraverso i suoi sostenitori, a lanciare l’idea della petizione sulla piattaforma Change.org. Con una petizione da indirizzare a Matteo Renzi in persona, in modo da mostrargli la forza elettorale dell’ex sindaco, esibire la massa di preferenze che può mettere in campo, per contrastare l’odiato Mario Abbruzzese.

Nonostante l’appoggio del politico più social di Cassino, il consigliere regionale Marino Fardelli, a quasi 48 ore dal lancio della petizione, Giuseppe Golini Petrarcone non riesce nemmeno ad uscire dal porto. E si arena sotto quota 200 firme.

Una miseria. Che ora deve sperare nessuno prenda e porti all’attenzione di Matteo Renzi. Tanto per togliergli un pensiero sulle candidature a Cassino.

A notare la petizione, nelle ore scorse, era stato Sandro Mariani su L’Inchiesta Quotidiano.

 

SANDRO MARIANI

per L’INCHIESTA QUOTIDIANO

A questo punto manca solo un talent show con l’immancabile televoto e poi si è visto veramente di tutto in Italia per poter ambire ad una candidatura.

Per avere una lista compilata col voto dal pubblico sul modello (sfortunato) di “Campioni” servirà solo del tempo e potrebbe essere la novità delle prossime elezioni, nel frattempo registriamo che quella che chiamano la democrazia diretta della rete è già passata di moda, non convicendo più di tanto visto che molto si avvicina al più banale e meno altisonante conteggio dei like su una pagina Facebook per pesare la forza di un papabile candidato.

A corto di spunti originali fino al quarantasettesimo giorno prima del voto, il Pd di Cassino ha pensato bene di mettere un po’ di pepe in questa competizione elettorale con un uno-due che ha annichilito gli avversari. Peccato che i “colpi” di genio propagandistici e le faide interne non si traducono direttamente in voti altrimenti il Partito Democratico di Cassino farebbe il pienone alla urne.

 

IL MANIFESTO ABORTITO

Il primo tocco da maestro per movimentare questa noiosissima campagna elettorale il Pd lo ha prodotto con il manifesto elettorale della nuova campagna regionale “La forza del fare” di Zingaretti.

Come si suol dire “diamo a Cesare quel che è di Cesare” e quindi qui il Circolo di Cassino ha avuto un ruolo marginale se non fosse per il fatto che le due ragazze che si selfano con il Governatore uscente sono le consigliere comunali Sarah Grieco e Barbara Di Rollo. E fin qui non ci sarebbe nulla di male, peccato che quest’ultima è una delle candidate alla Pisana per il rinnovo del Consiglio regionale del prossimo 4 marzo.

Facile immaginare il putiferio con kili e kili di manifesti rimasti negli scatoloni e non distribuiti in molti dei banchetti attrezzati in provincia per il primo Zingaretti day.

Qualche foto del manifesto – pubblicato in anteprima sulle colonne di questo giornale sul numero di sabato – circolava sui whatsapp dem già dallo scorso venerdì, ma la maggior delle persone non ci aveva dato peso derubricando (inspiegabilmente) l’immagine come un fotomontaggio per fare una goliardata.

Quando è arrivato il materiale del Comitato Zingaretti le risatine hanno lasciato spazio allo stupore prima e alle urla poi.

Massiccio giro di telefonate per pianificare il volantinaggio della domenica per non far esplodere piazzate sul Corso della Repubblica. Fortunatamente i volantini erano due e quindi qualcosa si è potuto dare nelle mani delle persone che si sono avvicinate al banchetto.

Quella paura di una resa dei conti tra gli esponenti del partito sulla strada principale della città in stile western forse sarebbe stata una speranza per dare un po’ di brio ad una giornata che ha visto le assenze in massa di tutte le correnti del partito lasciando l’onere di fare militanza ai coordinatori del Comitato locale per Zingaretti, a qualche volenteroso Giovane Democratico e ai pochi che non hanno logiche correntizie.

 

40 DIRIGENTI, 10 ALL’APPELLO

Molti hanno preso a volo la scusa dell’affaire Di Rollo per spendere in maniera diversa la domenica visto che già nella riunione organizzativa della settimana scorsa degli oltre quaranta componenti del gruppo dirigente se ne erano presentati un quarto, di questi qualcuno aveva storto il naso mentre altri hanno deciso direttamente di non presentarsi all’appuntamento.

La prima uscita politica di Zingaretti si chiude quindi con un risultano non raggiunto: quello di mettere la pace a Piazza Marconi almeno per un mesetto attorno al suo nome.

Le speranze erano poche fin dall’inizio e la trovata di mettere una candidata sul manifesto ha messo una pietra tombale ad ogni ipotesi di pace (anche armata).

Come evidenzia un militante storico della sezione “Questi di Cassino non li riunisce nemmeno il Padre Eterno”, la squisitezza dialettale rende molto più l’idea della situazione.

 

IL NAUFRAGIO DI PEPPINO

Già solo quanto accaduto durante il week end vale il prezzo del biglietto, ma il Pd ha deciso di strafare e nella mattinata di ieri su Facebook è spuntata fuori una petizione su change.org indirizzata diretta al Partito Democratico e al suo segretario nazionale Matteo Renzi per chiedere la “Candidatura di Giuseppe Golini Petrarcone alla Camera dei Deputati Collegio Cassino – Sora”.

Così come per il manifesto si è pensato (e sperato) subito ad uno scherzo soprattutto negli ambienti democrat, ma l’iniziativa è reale e promossa dal segretario cittadino del Pd di Cassino Marino Fardelli.

La richiesta inviata ai vertici del partito è accompagnata da una scarnissima lettera di presentazione in cui si sostiene che “Giuseppe Golini Petrarcone è sempre stato mosso da una grande passione per la politica, tramandata da suo padre e riconosciuta dagli elettori che lo hanno voluto Sindaco di Cassino. Passione pura per la politica, amore e rispetto per il proprio territorio, esperienza, preparazione e affidabilità. Per avere “VOCE” a difesa del territorio, sosteniamo la candidatura di Giuseppe Golini Petrarcone”.

Difficilissimo immaginare che la petizione possa fare breccia nel Pd che si ritrova a fare i conti con un esercito di parlamentari che non verranno riconfermati.

Quindi è facile ipotizzare una grassa risata quando il pacchetto di firme (virtuali) verrà recapitato al destinatario.

Non avanzando alcun dubbio sulla buona fede dell’iniziativa, la petizione potrebbe rivelarsi un clamoroso boomerang per l’ex sindaco di Cassino che nell’arco di diciotto ore ha raccolto la miseria di 150 firme.

Un dato che se fosse pesato politicamente ne testimonierebbe l’assoluta inconsistenza.

La petizione, infatti, può essere firmata veramente da tutti anche dalle persone che non voterebbero il centrosinistra ma stimano il consigliere d’opposizione, minorenni o coloro che non appartengono alla circoscrizione elettorale.

Ma pur prendendo per buona solo la città di Cassino che ha 36mila abitanti, ipotizzando una penetrazione del social network nel 10% della popolazione e prendendo come riferimento il quasi 50% ottenuto alle passate amministrative e ragionando anche per difetto, alla fine solo il 10% del “suo” popolo di Facebook sta sostenendo la candidatura di Petrarcone.

Una percentuale imbarazzante considerando che sta giocando in casa a Cassino e la circoscrizione Cassino-Sora conta circa 200mila elettori, quindi per il momento lo sta sostenendo lo 0,07 degli elettori.

Messa da parte la bizzarria dell’iniziativa staremmo avremmo scritto un articolo completamente diverso con una sollevazione popolare e diecimila firme in poche ore su change.org ma per il momento così non è.

L’ex sindaco di Cassino alla fine potrebbe comunque centrare il suo obiettivo – si registrerebbe anche un più tradizionale viaggio a Firenze per rendere omaggio al Ministro dello sport e braccio destro di Matteo Renzi Luca Lotti per chiedergli di intercedere nel partito per un posticino in lista – ma è difficile immaginare che questa petizione gli possa dare una mano.