Perché c’è stata la rottura con Ferretti. Ed il sindaco può stare tranquillo (di F. Ducato)

Cosa c'è dietro la rottura tra il consigliere Ferretti ed il Gruppo nel quale si è candidato. Quali sono le manovre che potrebbero avvenire. E quali le strade sbarrate che le rendono impossibili. Almeno per ora.

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Prove tecniche di passaggio in maggioranza. Che però appare molto più difficile di quanto sembri. E che rischia di tradursi in un ulteriore favore, involontario certo, alla giunta Natalia. 
Ci sarebbe questo, e non altro, dietro la tempesta scatenatasi in una parte della minoranza del comune di Anagni. Quella che fa riferimento, tanto per capirci, al campo del centrodestra. E che ha avuto fino ad ora come riferimento Anagni terra nostra, la coalizione che aveva espresso come candidato a sindaco Daniele Tasca alle ultime comunali.

La tempesta è stata scatenata ieri da una nota, pubblicata dal giornale on line Anagnia.com. Poche righe per dire che, di fatto, il consigliere Gianluigi Ferretti non fa più parte della lista Idea Anagni; una delle liste che componevano la coalizione Anagni terra nostra, appunto. Ma perché Ferretti viene messo da parte? Perché le sue dichiarazioni sono “frutto di autonome posizioni non scaturite da confronto politico e non concordate con il Direttivo del Movimento“. Ed anche l’esperienza di Anagni terra nostra, a questo punto, è da considerarsi “chiusa”.

Logica vuole dunque che si vadano a guardare le ultime dichiarazioni di Ferretti. Quelle che, stando alla nota ufficiale, avrebbero creato il disagio degenerato in un’aperta sconfessione del consigliere.

Un rapido giro consente di capire che si tratta di parole di aperta critica nei confronti della maggioranza cittadina. Ferretti, assieme agli altri colleghi della minoranza, da qualche giorno spara a pallettoni contro la maggioranza del sindaco Daniele Natalia. Partendo dai ritardi sulla nomina del nuovo assessore ai Lavori Pubblici. Per arrivare a stigmatizzare un governo cittadino fatto di “vuoto politico assoluto”.

Insomma; Ferretti fa (sembra) la sua parte. Critica (anche aspramente) la maggioranza. Perché dunque quello che va bene se lo fa qualsiasi consigliere di opposizione non va più bene se lo fa Ferretti?

Qui si entra nel campo del dietro le quinte rispetto alle dichiarazioni ufficiali. E la sostanza è più o meno questa: al direttivo di Idea Anagni, anzi ad alcuni dei suoi elementi da sempre legati al centrodestra, interessa entrare in maggioranza. Per farlo c’è bisogno di spazio. Che potrebbe essere dato dalle voci di dimissioni dal consiglio di Daniele Tasca. A quel punto potrebbero entrare elementi disposti a passare in maggioranza.

Ed in quel caso sarebbe pronto, in breve, il rimpasto che consentirebbe ad Idea Anagni di entrare, con un tecnico, anche in giunta.

Per fare questo c’è bisogno di criticare e delegittimare chi si ostina a mettersi di traverso. Ed ecco il perché dell’aperta sconfessione di Ferretti e Tasca.

Resta da capire quanto questo progetto possa realizzarsi. Stando alle indiscrezioni, sembra molto difficile. Se non impossibile. Perché né Tasca né Ferretti hanno alcuna intenzione di togliere il disturbo: lasciare l’Aula consiliare per cedere lo scranno a qualcun altro, non gli passa nemmeno per l’anticamera del cervello. E allora?

L’unica cosa certa è che da tutto questo l’opposizione, intesa come gruppo coeso in grado di creare difficoltà al sindaco, esce fuori ancora più indebolita.

E che Natalia, come dimostrano le ultime fibrillazioni sulla scelta del nuovo assessore, deve guardarsi più dai suoi alleati che dai suoi avversari.