Perché il Pd non può ignorare il Movimento Cinque Stelle

L’apertura di Carlo Calenda tenta il segretario Enrico Letta, ma la realtà dei fatti è che l’alleanza con i pentastellati rimane indispensabile per il maggior partito della sinistra italiana. Il laboratorio vero si vedrà alle politiche e alle regionali, ma nei Comuni (come Frosinone) qualche segnale arriva già.

Ha promesso di arrivare al 20% ed ha lanciato un invito vero a collaborare sia a Forza Italia che al Partito Democratico. E intanto a livello nazionale ha già siglato un patto federativo con +Europa. Carlo Calenda non vuole ricreare il Centro, anzi probabilmente neppure ci crede: guarda ad un’alleanza di stampo europeo.

Intanto però per la presidenza della Regione Lazio ha già detto che lui intende appoggiare l’assessore alla sanità Alessio D’Amato, qualora quest’ultimo dovesse decidere di concorrere.

Foto: Andrea Panegrossi / Imagoeconomica

Bisognerà pure vedere cosa succederà nelle diverse province.  In Ciociaria il centrodestra, pur litigioso e spesso conflittuale, va avanti in maniera unitaria quando di tratta di votare per i Comuni: lo ha fatto ad Alatri ma pure a Sora. Lo farà a Frosinone. Alla fine però sarà una questione anche di classi dirigenti sul territorio. Nel senso che dipenderà pure dalle scelte che faranno, per esempio, il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone e il senatore e segretario del Partito Democratico Bruno Astorre. Ma non certamente alle amministrative, bensì alle politiche e alle regionali.

Questione di scelte

Un polo riformista con Forza Italia, Italia Viva e Azione potrebbe sicuramente rappresentare un interlocutore per il Pd, ma il percorso rimane accidentato e in salita. Perché non si stanno facendo i conti con il Movimento Cinque Stelle.

Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, è uno che conosce benissimo il mondo pentastellato. Qualche giorno fa ha detto che si sta ricreando la situazione di “tutti contro i Cinque Stelle” e questo alla fine potrebbe favorire il Movimento di Beppe Grillo in chiave elettorale.

Carlo Calenda e Alessandra Sardellitti

Non sono più i tempi del 32%, ma anche una percentuale tra il 15 e il 18% sarebbe fondamentale. Perché porrebbe i Cinque Stelle in una condizione di forza nei confronti del Pd. Giuseppe Conte ha già detto ad Enrico Letta che dovrà scegliere tra lui e Carlo Calenda. Una situazione che verrà riproposta dappertutto, anche nelle province e nei Comuni.

Lo stiamo vedendo pure a Frosinone, perché il Pd non può ignorare la posizione dei Cinque Stelle.