Piacentini contro Ciccone, fuochi artificiali in Forza Italia

L’ex coordinatore provinciale replica al nuovo: “Ma quale rancore, il fatto è che lui ora vuole guadagnare punti agli occhi di Abbruzzese e Ciacciarelli “sparando” sul sottoscritto. Ma non glielo consentirò. Domani sarò alla presentazione di Movimento Italia”.

Tommaso Ciccone ha perso un’ottima occasione per tacere”: così Adriano Piacentini, presidente del consiglio comunale di Frosinone ed ex coordinatore provinciale di Forza Italia. La durissima presa di posizione di Tommaso Ciccone, attuale coordinatore provinciale degli “azzurri”, nel corso della trasmissione A Porte Aperte in onda su Teleuniverso, ha lasciato il segno. (leggi qui Ciccone attacca Ottaviani: «Basta con gli eroi che si candidano solo se sono sicuri di vincere»)

La polemica, al veleno, decolla. Adriano Piacentini spiega: “Non si tratta di rancore, non è questo il punto. Ho sempre rispettato Tommaso Ciccone, mi sono battuto per lui e per farlo candidare alla presidenza della Provincia. Non certo perché pensavo ad un “agnello sacrificale”, ma perché credevamo di potercela fare».

Allora da dove sono arrivate le coltellate. «Era chiaro che gli alleati non erano convinti perché veniva considerato espressione dell’area di Mario Abbruzzese. Sia il sottoscritto che Nicola Ottaviani lo abbiamo individuato anche come espressione dell’area nord del Partito. Per riequilibrare la situazione. E se il 31 ottobre scorso ha perso in quel modo (per i franchi tiratori intendo), non può prendersela né con me né con Ottaviani. Ma deve rivolgere lo sguardo altrove. Spiace che abbia dimenticato il sostegno e perfino la solidarietà politica che gli ho sempre espresso, rispettandolo».

In trasmissione Tommaso Ciccone aveva vuotato il sacco. E allora Adriano Piacentini apre il suo. E ricorda l’elenco delle scorrettezze subite nel periodo in cui ha guidato il Partito. «Alcune cose però vanno dette. Intanto il sottoscritto, a differenza di altri, non ha mai organizzato e partecipato a cene carbonare (non nel senso del condimento della celebre pasta) “contro” il coordinatore provinciale. Cosa che più volte è stata fatta ripetutamente quando guidavo Forza Italia. E in alcune di quelle cene c’era anche Tommaso Ciccone. Il partito si rispetta agendo alla luce del sole, con trasparenza e confrontandosi nelle sedi opportune. Se poi adesso Ciccone pensa di “guadagnare punti” agli occhi di Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli “sparando” sul sottoscritto,  allora ha capito male».

Punta il dito sui risultati politici ottenuti ora da Forza Italia. E suggerisce al suo successore di «concentrarsi sul suo ruolo, la partenza come coordinatore provinciale di Forza Italia forse non è stata delle migliori considerando che alle provinciali è finita 2-1 per Fratelli d’Italia. E poi da chi arrivano le critiche? Da un coordinatore provinciale e sindaco che mette in lista una candidata che viene eletta ma subito dopo si dichiara di un altro partito. Non scherziamo. Capisco che Ciccone sia nervoso,  ma questo non lo autorizza a prendersela con chi è stato sempre corretto e rispettoso nei suoi confronti».

Adriano Piacentini ha sempre rappresentato il contrappeso politico all’area Cassinate del Partito, l’elemento di bilanciamento di un peso dato a Cassino da Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli. «Il punto politico è sempre lo stesso: Forza Italia è troppo schiacciata sulle posizioni del cassinate, Frosinone e il nord della provincia restano escluse. E questo non va bene né sul piano elettorale né su quello della gestione politica del partito. Il rancore non fa parte della politica per quello che mi riguarda. Così come le critiche nei confronti del capogruppo Danilo Magliocchetti non hanno nulla di personale. Ho sempre rispettato anche lui. Ma il problema è che Magliocchetti ha scelto ancora una volta di schierarsi dalla parte di una visione cassinocentrica del partito. E questo alla fine penalizza Frosinone».

Sabato sarà a Fiuggi per partecipare alla Convention con cui Nicola Ottaviani lancerà il suo Movimento Italia. È la formula con la quale intendeva rivitalizzare Forza Italia. E che venne respinta però dal cerchio magico intorno ad un Silvio Berlusconi che sulle prime era favorevole. «Parteciperò all’evento di Movimento Italia, che non è un partito politico ma rappresenta un contenitore di area e di idee. Di valenza moderata e civica. L’invito del sindaco Ottaviani, infatti, è stato esteso a tutti i consiglieri di maggioranza del Comune capoluogo. E non solo».

Non va via. Ma i sassolini dalle scarpe li vuole lasciare tutti a Forza Italia.