Piacere Denis e sono qui per unire

Nel dibattito che porterà alle elezioni Comunali di Veroli 2024 irrompe Denis Campoli. Il Consigliere lancia la sua Rete dei Cittadini. Ma sgombra subito il campo: "Siamo qui per allargare ed unire, non per dividere”

Coliche, leggere in alcuni ma molto più pesanti in altri. La vigilia e l’ante vigilia della nascita di “Rete dei Cittadini” ha seminato una strisciante tensione ai piani alti con vista su piazza Mazzoli a Veroli.

Quando il consigliere comunale Denis Campoli nei giorni scorsi ha lanciato l’idea di creare una nuova formazione civica in diversi sono sobbalzati sulla sedia. Coliche e preoccupazioni nascono dallo stesso motivo: il timore di una potenziale operazione politica ostile capace di mandare all’aria i progetti in via di definizione da mesi.

Per questo l’intelligence verolana è stata mobilitata. Ma non ha rilevato tracce di congiure nei radar. Niente strane manovre, neppure nella ricerca più approfondita su cosa nascondesse questa operazione di dar vita ad un nuovo movimento. Che arriva con largo anticipo rispetto alle elezioni amministrative convocate per la primavera prossima per il rinnovo del sindaco e del Consiglio comunale della città Ernica.

Nasciamo per unire

Del resto è lo stesso riccioluto leader di “Rete dei Cittadini” a dipanare ogni sospetto. Lo fa quando nel ristorante Uliveto viene il momento del suo intervento: la sala è piena, ci sono qua e là osservatori molto interessati che poi dovranno riferire. E Denis dice senza mezzi termini “noi nasciamo per unire. L’attuale maggioranza resti civica, si ampli e si unisca sfruttando le potenzialità che offrono le Primarie”. Traduzione: non sono qui per candidarmi come sindaco, non intendo rovinare i piani a nessuno, voglio allargare anziché dividere e secondo me la cosa che ci evita più di ogni altra la divisione alle prossime Comunali sono le Primarie di coializione.

Ad aprire gli interventi era stato il coordinatore del movimento, l’ingegner Silvio Diana. Piglio deciso, sorriso smaliziato illustra i punti salienti dell’azione che questo gruppo vuole mettere insieme. Nei prossimi mesi saranno molte le iniziative, le proposte, i progetti con tre metodi indiscutibili “come si realizza, quali sono gli strumenti e quali esempi abbiamo“. È ingegnere anche fuori dallo studio e lo è anche nella politica.

È lui, l’ingegnere a passare la parola a quello che definisce il “consigliere comunale di riferimento del movimento“: Denis Campoli. Consigliere in carica, un passato nei movimenti giovanili, poi il centrodestra come casa politica prima di diventare un convinto sostenitore del civismo come impegno per la comunità. Veroli e la sua Casamari. Imprenditore, marito della signora Luana e padre di due figli.

Nel solco della maggioranza

Vince subito l’emozione del debutto come riferimento politico di un movimento che tutto vuole essere tranne che politico. Tratteggia subito le caratteristiche e gli obiettivi: “nasciamo nel solco di questa maggioranza che vogliamo unita e compatta“. Sguardo smarrito in chi era convinto che fosse un sabotatore. Campoli prosegue ed argomenta “Si apre una nuova stagione e dunque dobbiamo aprirci, ampliare i confini della coalizione, coinvolgere movimenti associazioni liberi cittadini , entusiasmare”.

Poi passa al prima di passare al ‘chi siamo’. Rete dei Cittadini è “la Veroli che non si arrende, laboriosa e sognatrice. Nasciamo per unire” ribadisce “per questo se occorre a trovare una sintesi si utilizzino le primarie“.

E qui sta il vero punto di svolta ed il segnale politico che Campoli ha voluto lanciare. Smuovere le acque, partire, per unire (sorge la domanda se ci sia qualcuno che vuole dividere), ampliare le forze e soprattutto la sua proposta di può così sintetizzare: coalizione civica e primarie. Un modello che di fatto ha trionfato nella vicina Ferentino. Un applauso scatta quando in sala appare il sindaco Piergianni Fiorletta. Se sia scaramanzia o voglia di seguirne l’esempio lo dirà il seguito.

Il sasso nello stagno

Saranno importanti i prossimi giorni con le reazioni degli altri partner della coalizione, così come del centrodestra o dei Partiti alleati dell’attuale compagine di governo della città. Ma di sicuro il sasso nello stagno lanciato da “Rete dei Cittadininon potrà essere ignorato nei movimenti, per ora riservati e notturni, all’ombra di Prato di Campoli.

Dell’amministrazione, ad ascoltare il movimento coordinato dall’ingegnere Diana (seduto al fianco di un altro dei fondatori, Umberto Stirpe) è stata la delegata alla cultura Francesca Cerquozzi. La consigliera che in questi anni ha legato il suo nome agli eventi culturali in città non ha mancato di rilevare “la linea unitaria alla base del movimento esplicitata da Campoli”. Nnon mancando di ripercorrere velocemente le tappe del lavoro di questi anni, da utilizzare come trampolino di lancio per lo scatto della prossima consiliatura.

Di Cultura come alla base del rilancio e del cambiamento aveva parlato un relatore e ospite d’eccezione come il professor Biagio Cacciola che ha indicato proprio la città di Veroli come modello perché ha fatto della Cultura uno dei filoni della sua crescita economica.

L’attenzione alle imprese

Degli strumenti economici necessari aveva discusso un altro relatore: Enzo Altobelli. Manager esperto di bandi nazionali e regionali, contatti giusti nel mondo della Borsa di Milano, non manca mai agli appuntamenti politici organizzati dall’assessore leghista della Regione Lazio Pasquale Ciacciarelli. Un segnale, la sua presenza. Di attenzione verso i tanti imprenditori presenti, oltre che la voglia di concretezza citata da Diana nella sua introduzione.

Francesca Cerquozzi ha espresso sostegno ma anche voglia di fare una passo avanti, quasi a dire allo stesso movimento che uno spazio di interlocuzione esiste. E soprattutto che bisogna seguirlo insieme. E mai come in questo momento la calma non fu mai cattiva consigliera. Primarie si, con i pontieri al lavoro per trovare una sintesi come via maestra. Anche se, opinione di molti , il fascino di coinvolgere le persone nelle scelte può dare verve a tutta la squadra.

In chiusura il ricordo di Pierluigi Renzi, il caro collega prematuramente scomparso E che di questo progetto era stato l’ideatore. “Sapevamo -ha chiosato Denis Campoliche nell’aria c’era voglia di partecipazione. Ma questa presenza non ce l’aspettavamo“. In 120 ad applaudire. E la rete è già ampia.