Qualcuno volò sul nido dell’Eroico (Quadrineide)

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Il colpo di stato si consuma in silenzio. Proprio mentre nessuno se lo aspetta: alle spalle e con l’appoggio d’un manipolo di complici dall’interno. Al termine del raid, l’eroico presidente dell’indomita Comunità Montana di Arce (pervicace alla liquidazione)  Gianluca Quadrini, scopre di non essere più il capogruppo di Forza Italia in seno alla Provincia di Frosinone.

La bandiera del nemico sventola sul suo campo. Le insegne avversarie garriscono sulla porta che immette nel suo ufficio presidenziale. E ignominiosamente annunciano che da oggi, varcando quella soglia, si accede alle stanze del Capogruppo di Forza Italia in Provincia Danilo Magliocchetti.

L’eroico lo ha scoperto al termine del consiglio provinciale svoltosi nella mattinata: quello durante il quale Domenico Alfieri ha detto a Luigi Vacana che non conosce la Provincia ma il presidente d’aula ribatte «si vabbè, però scherzava». E dove il voto ‘con distinguo’ di Rossella Chiusaroli è stato bollato come una rottura nell’opposizione. «Si però lo ha detto Mignanelli e scherzava» assicura il presidente Antonio Pompeo. (leggi qui Scontro in Provincia «Vacana impreparato», Alfieri verso le dimissioni)

Al termine di questo simpatico consiglio provinciale, dove il Bilancio viene approvato tra gli scherzi, qualcuno ha assestato un tiro mancino all’Eroico.

Mentre riportava la sua presidenziale rotondità fino alle auguste stanze, nota che c’è la nuova tabella accanto all’ufficio. Il logo tricolore di Forza Italia, in basso la scritta Anselmo Rotondo (Consigliere Provinciale) che effettivamente bisognava aggiungere. E sopra? La dicitura ‘Danilo Magliocchetti, capogruppo’.

«Chi ha osato?!» ha chiesto l’Eroico: lanciando uno sguardo di fuoco alla giovane assistente Veronica. La quale, sgrana gli occhi come a dire: ‘Ecco, adesso è finita’.

Prima che il presidente – capogruppo Gianluca Quadrini possa lanciarsi in un’invettiva, entra il capogruppo (a sua insaputa) Danilo Magliocchetti. Che la prende ancora peggio del titolare. «Se volevate prendere per il cu.. ci siete riusciti. Di chi è stata l’idea?» lanciando uno sguardo sul suo successore.

Ognuno ha negato. E senza dirlo ha sospettato che fosse stato l’altro.

Se ne sono andati a pranzo con questa convinzione. Non sanno che quel foglietto di carta, posto a provvisoria indicazione, in attesa della definitiva insegna ad imperitura memoria dei presenti in quella stanza, l’aveva stampato frettolosamente l’addetto alla Presidenza Marco Colucci. Prendendo un modulo dello scorso anno.

Rischiando di scatenare uno scontro finale.