Quelli che l’Italia non può tenere in panchina nella partita decisiva

Enrico Letta, Carlo Cottarelli e Mario Monti farebbero molto comodo in questo momento delicato. Intanto Romano Prodi si rivolge al Partito Democratico e la butta lì: «Mario Draghi non è un disperato alla ricerca di un mestiere». Il fondatore dell’Ulivo parla a Zingaretti.

«Questa è una crisi di tale dimensione che la discussione che stiamo facendo in Italia sul Mes è una discussione che tocca solo un piccolo punto di questa vicenda: ci vorrà per superare questa crisi molto di più delle cifre del Mes». Lo ha detto Enrico Letta a Stasera Italia su Rete4.

Enrico Letta è uno che studia moltissimo sia gli scenari economici che quelli di politica europea. Molto apprezzato in tutte le capitali del vecchio Continente. Ex presidente del Consiglio, è una delle opzioni per Palazzo Chigi qualora Giuseppe Conte dovesse “saltare”.

Enrico Letta Foto © Imagoeconomica / Alessia Mastropietro

Ha continuato Letta: «Unica condizione è che servano per la sanità, allora le risorse del Mes le si usino per ripensare il nostro sistema sanitario e ammodernarlo per le nuove esigenze di una società cambiata. E’ un’occasione unica per rendere il Paese più solido e la società più protetta». Il ragionamento è: l’unica cosa che viene chiesta è che quei fondi vengano impiegati per la sanità. Non per altro. Sinceramente non sembra una condizione inaccettabile.

Ma in questo momento grande attenzione anche alle parole di Romano Prodi, sempre in anticipo sugli scenari politici del Paese. Il fondatore dell’Ulivo l’ha buttata lì, apparentemente senza troppa importanza. Ha detto: «Mario Draghi mica è un disperato alla ricerca di un mestiere, non accetterebbe mai senza una sicurezza politica alle spalle. Mario Draghi può impegnarsi se può mettersi al servizio del Paese e con le garanzie che il suo compito potrà essere messo in atto. A me personalmente farebbe molto piacere».

Mario Draghi

Già, Mario Draghi non è un disperato alla ricerca di un mestiere. Il Professore di Bologna vuole dire: è una risorsa del Paese, dovrebbero chiamarlo di corsa. Cosa stanno aspettando?

Si tratta di un messaggio inviato soprattutto al Partito Democratico e al suo segretario Nicola Zingaretti. La priorità è salvare l’Italia, con questo Governo monopolizzato dai Cinque Stelle è impossibile.

Nel frattempo, in un’intervista a La Nazione, il professor Carlo Cottarelli ha spiegato: «Ridurre la burocrazia, ad esempio, sarebbe un passo avanti essenziale per far ripartire gli investimenti pubblici che io vedo al centro, in questa fase, della ripresa dell’attività economica. Quando torneremo al lavoro ci sarà la necessità, da parte dello Stato, di dare una spinta alla domanda aggregata. E qui ci sono due teorie. Una è quella dell’helicopter money, cioè soldi distribuiti a elicottero. Magari servirà anche questa ma puntare tutto su questo credo sia sbagliato».

Romano Prodi, Enrico Letta, Carlo Cottarelli. E naturalmente Mario Draghi. Ci sarebbe anche Mario Monti. Siamo sicuri che l’Italia possa tenerli tutti in panchina nella partita decisiva?