Romano Prodi

Tutte le strade portano a Roma. E i big si giocano il futuro

Posta in palio altissima soprattutto per Enrico Letta (Pd) e Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia). Ma si giocano moltissimo anche Giuseppe Conte e Virginia Raggi (Cinque Stelle). Attenzione però anche agli effetti sulle posizioni di Claudio Durigon (Lega) e Antonio Tajani (Forza Italia).

Prodi chiama, Tajani risponde. Quella pazza idea del Centro

Il Professore e fondatore dell’Ulivo interviene sul futuro dell’Europa: “O la finiamo con le approvazioni all’unanimità o saremo sempre destinati ad essere i servi degli altri”. Il coordinatore nazionale di Forza Italia: “Più poteri al parlamento significa poter esercitare un vero controllo sulla Commissione e sul Consiglio da parte dei cittadini”. Può essere una piattaforma.

“Mi manda Romano (Prodi)”. Il bivio di Enrico Letta

In una lunga intervista al Corriere della Sera il Professore paragona Salvini a Bertinotti, ma soprattutto effettua l’endorsement decisivo per il neo segretario del Partito Democratico. Al quale spetterà provare a ricostruire uno schema vincente sul modello dell’Ulivo. E fra Draghi e Conte non si vedono grandi differenze.

La mossa di Zingaretti: che lo renderebbe il nuovo Prodi

Si sta delineando lo scenario che l’ex segretario del Pd voleva prefigurare. Una nuova “Cosa” tra Dem, Cinque Stelle, Leu e altre forze e movimenti di centrosinistra. La corsa al Campidoglio sarà decisiva (anche se c’è il fattore Raggi). Ma a questo punto per il presidente della Regione Lazio il ruolo giusto potrebbe essere quello del “federatore”. Del nuovo Ulivo.

La profezia di Bettini e i sassolini di Bersani

La scelta di Zingaretti riapre vecchi ferite e spalanca nuovi scenari. La sinistra è spalle al muro. Goffredo Bettini sbarra la strada al ritorno del renzismo. L’ex segretario: “Zingaretti ha tre strade davanti: può dire ok sto qua, ok, non sto qua oppure sto qua a certe condizioni. Se scegliesse questa ipotesi spero che sia una cosa aperta”.

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