Regione, presentata la Legge per cambiare le elezioni

Depositata la proposta di Legge per cancellare la norma messa a punto dalla Commissione Abbruzzese per varare un nuovo sistema elettorale con cui eleggere il Governatore del Lazio ed i Consiglieri. Cambia tutto

Superare il testo della Commissione Abbruzzese. Arrivare ad una nuova modalità per eleggere il presidente della Regione Lazio e gli altri 50 consiglieri. La proposta è stata depositata dal capogruppo di +Europa-Radicali Alessandro Capriccioli. Punta a sostituire l’attuale testo che venne messo a punto dalla Commissione speciale presieduta da Mario Abbruzzese. E che ha condotto alla rielezione di Nicola Zingaretti per il secondo mandato.

Da turno unico a doppio

Foto: Carlo Carino / Imagoeconomica

Oggi nel Lazio vige un sistema misto: Governatore e Consiglieri cioè vengono eletti con due criteri diversi. Il Governatore viene eletto con un sistema maggioritario secco a turno unico: cioè chi prende più voti ottiene la carica. Semplice ed immediato.

Invece il Consiglio viene eletto con un sistema proporzionale con preferenze. In pratica: i Partiti eleggono in proporzione ai voti che prendono, quello più votato ha diritto ad un premio che gli fa scattare un seggio in più (nelle province) o più seggi (a Roma).

La proposta presentata prevede di passare per l’elezione del Governatore al maggioritario con collegi uninominali (ed eventuale doppio turno); stesso criterio per 32 dei 50 Consiglieri Regionali; mentre per gli altri 18 resterebbe il proporzionale con le preferenze.

Come cambia

L’Aula della Regione Lazio

Il nuovo sistema elettorale proposto cambia l’elezione del Governatore perché, pur restando il maggioritario, non ci sarebbe più il turno unico ma un doppio turno. Se nessuno dei candidati raggiunge il 50% si procede la settimana successiva col ballottaggio tra i primi due che hanno ricevuto maggiore consenso.

Cambia soprattutto l’elezione dei 50 consiglieri. Oggi ci sono liste diverse in ognuna delle 5 Province; viene attribuito un numero determinato di Consiglieri a ciascuna Provincia in modo proporzionale: le liste vengono messe in graduatoria a seconda della percentuale raggiunta da ciascuna di loro. Poi all’interno delle singole liste vengono eletti i Consiglieri in base al numero di preferenze ottenuto dai candidati.

Con questa proposta di legge, invece, la Regione Lazio viene divisa in collegi uninominali con un numero omogeneo di elettori risultanti dall’ultima analisi dell’Istat; con la sola eccezione del collegio di Rieti che, essendo molto piccolo, sarà un collegio uninominale a sé.

All’interno di questi collegi ciascuna coalizione presenta il proprio candidato consigliere. Qualora nessuno dei candidati nei collegi raggiungesse più del 50% dei voti si procederebbe la settimana successiva al ballottaggi: verrebbe eletto in Consiglio il candidato che vincitore del collegio. Questo sistema si applicherebbe al 65% dei consiglieri, cioè 32 su 50.

Per quanto riguarda il restante 35% si continuerebbe ad applicare il sistema proporzionale con le preferenze.

Come si definiscono i Collegi

Foto: Andrea Panegrossi / Imagoeconomica

La proposta dell’esponente radicale prevede che una successiva legge definisca l’elenco dei Comuni che andranno a comporre ciascun Collegio.

Le preferenze restano sempre due e di genere diverso, pena l’annullamento della seconda. L’elettore riceverebbe due schede. Con la prima si vota per il candidato consigliere nel collegio uninominale e per le liste circoscrizionali. Ci saranno due riquadri. Se l’elettore deciderà di barrare unicamente il nome del candidato al collegio uninominale, il voto si estenderà anche alla lista se ce ne sarà una a sostegno del candidato; se invece l’elettore voterà solo per una lista circoscrizionale il voto si estenderà anche al corrispondente candidato uninominale.

Questo sistema ammette il voto disgiunto. Pertanto, sarà possibile votare il candidato uninominale appartenente a una coalizione e nella parte circoscrizionale (quella per l’elezione dei restanti 18 consiglieri) scegliere una lista di un’altra coalizione.

Le circoscrizioni saranno 4 e corrisponderanno con i territori della Città Metropolitana di Roma, della provincia di Latina, di quella di Frosinone e con l’accorpamento di quelle di Viterbo e Rieti.

La seconda scheda riguarderà l’elezione del presidente della Regione.

Crisi di credibilità

Alessandro Capriccioli (Foto: Alessia Mastropietro / Imagoeconomica)

Alessandro Capriccioli ha spiegato all’agenzia Dire che questa proposta nasce per contrastare la “crisi di credibilità della politica, l’aumento dell’astensione, la distanza di una parte consistente della società civile dalla politica. Una legge elettorale con i collegi uninominali garantisce che tutti i partiti e le coalizioni dovranno presentare chi è in grado di stabilire un dialogo ampio con la popolazione di quel collegio per vincerlo“.

La peculiarità dei collegi uninominali, per Capriccioli “sta nel fatto che, rispetto al sistema vigente, la persona che si candiderà avrà molta più importanza. Quindi sarà molto alta la possibilità di un voto disgiunto. Inoltre, rispetto a quanto accade ora, chi si candiderà all’interno di un collegio uninominale per essere eletto dovrà ottenere un consenso molto più ampio di quello che gli basta attualmente per entrare in Consiglio. Quindi, non più poche migliaia di voti all’interno del Partito con cui si è presentato ma il consenso della maggioranza degli elettori di quel collegio. Questo farà sì che una coalizione, all’atto di presentare in un certo collegio il suo candidato, non dovrà stare attenta al fatto che questa o quella persona abbia molte preferenze ma piuttosto l’autorevolezza o affidabilità per vincere quel collegio“.

Coagulazioni alternative

Alexandria Ocasio-Cortez

Un sistema che Capriccioli ha definito “americano“. L’elezione di Alexandria Ocasio-Cortez è l’esempio di come un sistema uninominale sia capace di coagulare un consenso altrimenti impossibile.

Perché? Nella normalità c’è una situazione blindata sui Partiti e, al loro interno, blindata su chi ha le preferenze. Con il collegio uninominale bisogna uscire dalla logica dei Partiti per passare alla logica del personaggio trasversale, capace di catturare consenso su entrambi i fronti: perché centra l’elezione al primo turno passa a quello di ballottaggio.

Ma i tempi ci sono?

la commissione Abbruzzese lavorò circa due anni per adeguare la Legge Elettorale regionale. Questa proposta, a un anno dalla fine della legislatura, ha realmente la possibilità di essere discussa in Consiglio?Non ho fatto previsioni in questo senso” ammette Capriccioli.

Per il capogruppo radicale “sarebbe una sconfitta se non si aprisse un dibattito su questi temi. Magari uscendo con una proposta parzialmente diversa da quella avanzata”. Teoricamente ci sarebbero i tempi per approvare la legge. Ma a chi interessa davvero cambiare la norma messa a punto dalla Commissione Abbruzzese?

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