Renzi a gamba tesa: «Potrei tornare». Zingaretti: «Scommettiamo sull’unità»

Renzi su Oggi: "Potrei tornare al governo. Non voglio fare un Partito". Boccia: "Se stai dentro, mettici la faccia". Zingaretti: "Perso troppo tempo, scommettiamo sull'unità"

Lo spettro di Matteo Renzi torna a manifestarsi lungo la strada dei candidati alla Segreteria Nazionale del Partito Democratico. Lo fa con un’intervista al settimanale Oggi nelle edicole domani, entrando a gamba tesa sulla campagna elettorale per il Congresso. E dopo la bocciatura dei sondaggi all’ipotesi di formare un suo Partito assicura che non è tra i suoi pensieri.

“Non è all’ordine del giorno, roba da addetti ai lavori. È fantapolitica”.

Soprattutto si dice convinto di poter tornare al Governo del Paese.

“Non mollo di un centimetro. Non lascio il futuro a quelli che contestano i vaccini e fanno i condoni, a quelli che dicono che la cultura non è importante, a quelli che fanno i sottosegretari alla cultura e si vantano di non aver letto un libro”.


Se stai dentro schierati e mettici la faccia

Non gradisce la riapparizione di Renzi il candidato alla Segreteria Pd Francesco Boccia. All’agenzia AdnKronos dice «Lega e 5 Stelle io li combatto, cerco di costruire un’alternativa ma non faccio il vedovo. C’è invece un parte del mio partito che ha la sindrome della vedovanza e Renzi ne è il principale esponente, è lui che alimenta questa sindrome».

Il candidato non risparmia critiche al governo in carica. «Lega e 5 Stelle, stanno facendo sicuramente di peggio» rispetto a Renzi, «sono un partito di destra che restaura le peggiori pulsioni della destra» ma «se siamo finiti al 18 per cento è perchè gli italiani hanno detto basta. Quindi niente vedovanza ma cambiamo rotta e riportiamo il Pd ad essere un partito popolare. Se stiamo stati percepiti come il partito delle elite qualcosa evidentemente non ha funzionato».

Boccia invoca chiarezza. E con la fine degli atteggiamenti alla ‘Stai sereno’. «Basta con le ambiguità. Renzi esca dall’ipocrisia. Dico a Renzi: se stai dentro il Pd, allora schierati apertamente con il tuo candidato Giachetti. Volete restaurare il renzismo? Bene, si va nei circoli e ci si confronta. Ma Renzi non mi pare abbia il coraggio di metterci la faccia…».

Scommettiamo sull’unità

Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, in testa nei sondaggi per la segreteria nazionale Pd, evita la polemica. Poco dopo il lancio d’agenzia con cui si anticipa l’intervista di Renzi su Oggi, Zingaretti appare su Instagram con in video.

Parla di unità, dicendo «Vorrei proporvi un pensiero, un’azione, per costruire una speranza per il nostro paese. Il tempo della rigenerazione per tutti. Non esiste leader se dietro non c’è una comunità consapevole che combatte. Da ora meno polemiche e più idee, meno rabbia tra di noi e più passione tra di noi, meno paura delle differenze e più scommesse sulla forza dell’unità».

In mattinata, ai microfoni di Gr1 su Radio Rai, Zingaretti aveva detto che al Pd occorre un Segretario. «Pesa l’assenza di un segretario. Abbiamo perso troppo tempo prima di fare il congresso, ma ora ci siamo e bisogna combattere con passione. Noi ricostruiremo un paese che è quello che gli italiani meritano».

Trasformano la fiducia in arroganza

Nel corso dell’intervista al Giornale Radio ha analizzato anche il momento economico. Messo a confronto i numeri lasciati dal governo Gentiloni e quelli maturati in dieci mesi di governo pentaleghista. «L’Italia – ha detto Nicola Zingaretti – sta peggio e tutti i dati economici stanno peggiorando all’improvviso. Milioni di italiani hanno riposto in questi leader una immensa fiducia e loro questa fiducia la stanno usando contro gli italiani trasformando la speranza in arroganza».

Per il Governatore, non finirà presto. «E’ una pagina brutta quella che si sta scrivendo e, purtroppo, vede protagonisti due leader ancora popolari».

Martina contro i nazional Populisti

Renzi o non, tra pochi giorni cominceranno le assemblee nei circoli del Partito Democratico. L’ex ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, candidato alla Segreteria, scrive su Facebook che lavorerà «al massimo perché il percorso congressuale sia davvero uno strumento per unire, cambiare e aprire il nostro progetto».

Invoca «un riformismo radicale contro i nazionalpopulisti. La sinistra è cambiamento e il Pd deve avere un’identità chiara. Deve essere un partito con cinque matrici ben visibili. Un partito che si batte per l’uguaglianza. Un partito ecologista. Chi si occupi del lavoro, soprattutto del lavoro che cambia. Un partito europeista. Un partito che si batte per la democrazia».