Pompeo annuncia ai sindaci: «Presto la nuova discarica, Roccasecca ha già dato»

A Roccasecca, il vertice dei sindaci del Sud della Provincia per discutere dell'ordinanza sui rifiuti 'Salva Roma'. Il Presidente della Provincia annuncia che presto partirà l'iter per individuare la nuova discarica. "Il Sud della Ciociaria ha già dato".

I rifiuti di Roma? «Sono un’umiliazione». Perché con il loro arrivo non si è tenuto conto per niente «dei sacrifici fatti dai Comuni della Provincia di Frosinone: per dotarsi dello stabilimento Saf, per organizzare la raccolta differenziata con cui abbattere le quantità in discarica». E perché «nessuno ha coinvolto i territori» nel momento in cui Nicola Zingaretti ha preso in mano la situazione di Roma e deciso la soluzione per liberare la Capitale dall’emergenza spazzature. Ma quei rifiuti sono anche «una beffa: perché Roma nulla ha fatto per dotarsi di impianti ed aree che da anni sa benissimo di dover realizzare per evitare il caos». L’impressione è che l’abbia fatto apposta «perché tanto sa che prima o poi qualcuno deve intervenire per liberare la Capitale d’Italia».

L’assemblea dei sindaci del Sud della provincia di Frosinone non ha fatto sconti oggi pomeriggio. Né a Virginia Raggi né a Nicola Zingaretti. Una trentina di amministratori, di centrodestra e di centrosinistra: dal sindaco di Cassino del Pd Enzo Salera al presidente della Comunità Montana di Arce Gianluca Quadrini che è il vice coordinatore di Forza Italia nel Lazio. Dal sindaco Giuseppe Sacco di Roccasecca che è un ‘civico’ di centrodestra all’assessore all’Ambiente di Ceprano dove governa sindaco Marco Galli che è un civico di Centrosinistra. Non è un problema solo del Cassinate: da Mignano Montelungo è arrivato Antonio Verdone, da San Pietro Infine c’è il sindaco Mariano Fuoco.

Hanno detto che quei rifiuti sono un’umiliazione, sono inaccettabili, sono una beffa. Resa ancora più insopportabile dal fatto che oggi nessuno si è fatto vedere dei ben otto parlamentari eletti alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica tra Movimento 5 Stelle, Lega e Fratelli d’Italia. Non c’è stata traccia degli onorevoli Luca Frusone, Ilaria Fontana ed Enrica Segneri del M5S; non si sono fatti vedere gli onorevoli Francesco Zicchieri e Francesca Gerardi della Lega. Nessuna notizia dei senatori leghisti Gianfranco Rufa e Kristalia Papaevangeliu. Assente pure Massimo Ruspandini (FdI). E nemmeno si sono visti i consiglieri regionali: né del Partito Democratico, né del Movimento 5 Stelle, né di Forza Italia.

La croce di Roccasecca

Roccasecca ha la piaga della discarica di località Cerreto. Era stata realizzata per accogliere i rifiuti provinciali lavorati nello stabilimento pubblico Saf e che non potevano essere trasformati né in concime né in combustibile per i termovalorizzatori.

Una piaga infinita. In vent’anni sono stati scavati quattro invasi e sono stati riempiti da tonnellate di rifiuti, ora si sta alzando una collina di dieci metri. Non basta: è stato deviato il corso del fiume Melfa. Ed in Comune nessuno ne sapeva niente: se n’è accorta la Polizia Municipale. «Per ottenere un’autorizzazione edilizia per una casa occorre almeno un anno, per spostare il corso di un fiume vorremmo sapere come è stato possibile avre il permesso» ha chiesto uno dei sindaci.

Giuseppe Sacco ha evidenziato che «si tratta di un fatto grave, sul quale è intervenuta subito la Procura della Repubblica. L’area è stata immediatamente sequestrata dai nostri vigili. È in corso uno sbancamento di 600 metri che ha deviato l’argine scavato dalla natura nel corso di millenni. Sono state tagliate decine di querce e molte di queste erano lì da secoli».

Nessuno ha certezza che quelle tonnellate di metri cubi di rifiuti che stanno andando a formare la collina sopra all’argine, ora non vengano esaurite in un baleno dalle immondizie di Roma. Dando il pretesto per alzare un’altra collina, sempre fatta con i rifiuti. Per questo «Roccasecca è pronta a preparare un ricorso al Tar con cui impugnare l’ordinanza di Zingaretti» ha detto Giuseppe Sacco. È pronta a sostenerlo il sindaco Nadia Bucci di San Vittore del Lazio dove ha sede il termovalorizzatore Acea nel quale le immondizie trattate vengono bruciate producendo energia elettrica. Ha messo in guardia sullepossibilità che quel ricorso venga accolto, il sindaco di Colfelice Bernardo Donfrancesco.

Pompeo: presto la nuova discarica

Il presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo è tra quelli che nel Pd sono critici nei confronti dell’ordinanza adottata da Nicola Zingaretti. Perché? «Doveva coinvolgere i territori. Non è corretto che ogni volta ci venga imposto di risolvere i problemi di Roma senza nemmeno sentirci, come se fossimo dei cittadini di Serie B».

Antonio Pompeo è l’unico ad averci messo la faccia. Ma è in una posizione molto comoda. Perché è lui a dover dire dove si deve fare la nuova discarica una volta che sarà esaurita quella di località Cerreto a Roccasecca. Fino a quando lui non indica il nome, lì c’è il rischio che si continuino ad alzare colline artificiali fatte con i rifiuti. E fino ad oggi ha detto che non ci sono siti idonei in provincia.

Oggi, di fronte ai sindaci ha cambiato posizione. Ha detto «presto cominceremo l’iter con cui individuare l’elenco dei siti idonei per realizzare la nuova discarica provinciale che prenderà il posto di Roccasecca. Terremo conto del fatto che questa zona ha già pagato abbastanza ed ha già dato il suo contributo. Il Sud della provincia ha già dato: ha la Saf a Colfelice, la Mad a Roccasecca, il termovalorizzatore a San Vittore».

Per i sindaci presenti questo significa che la nuova discarica non sarà un nuovo allargamento di Roccasecca. E nemmeno sarà un nuovo impianto da realizzare in zona.

Virginia vieni ad imparare da noi

Il sindaco di Cassino Enzo Salera monta a cavallo della protesta. E si lancia contro Virginia Raggi, la sindaca di Roma. Dice che «la misura è colma, più dei cassonetti di Roma». Invita la sindaca a venire a Cassino e nei Comuni vicini per vedere «il servizio di raccolta differenziata che, con tanta fatica ma anche con tanta attenzione i nostri concittadini a Cassino fanno da anni, con un investimento economico importante da parte delle nostre Amministrazioni».

Rivendica la capacità della provincia, «così periferica, così tenuta ai margini dalla grande politica e dai grandi finanziamenti che con orgoglio, invece, si impone positivamente nella gestione più impegnativa tra tutte, ovvero il ciclo dei rifiuti».

Enzo Salera non va allo scontro frontale con Nicola Zingaretti, dice che di fronte all’emergenza «bisogna aiutare. Ma ma ci preme gridare con forza che stavolta deve essere veramente l’ultima! Non è possibile che ogni anno ci sia emergenza. Non è possibile che nelle altri grandi Capitali del mondo il ciclo dei rifiuti funzioni e solo nella capitale d’Italia questo non accada».

La rabbia dei ricicloni

Il sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi è tra i più arrabbiati. Il suo è uno dei Comuni Ricicloni 2019, premiato da Legambiente per i traguardi conquistati nel fare la raccolta differenziata.

«Noi ci siamo organizzati per evitare di ritrovarci nella situazione di Roma. Invece Roma è stata incapace. È stata svogliata. Siccome è la Capitale, sta lì senza fare nulla nella sicurezza che prima o poi qualcuno prenderà in mano la situazione per evitare una figuraccia nazionale».

Si accende uno scambio di battute con il presidente della Saf, Lucio Migliorelli che ad un certo punto teme si sconfini e dice «… però non buttiamola in cacciare, non finiamo nel populismo». Libero Mazzaroppi ribatte: «Noi abbiamo fatto i sacrifici, voi alla Saf fate i sacrifici: Roma deve rispettarli e deve organizzarsi».

E della Comunità Montana

C’è anche il presidente della Comunità Montana di Arce Gianluca Quadrini. Tuona contro Roma: «L’emergenza romana non può essere scaricata sempre sulle province». 

Ha invitato il sindaco Giuseppe Sacco a predisporre «un atto, come segnale forte, che possa ricevere il vaglio di tutte le giunte comunali, da sottoporre a tutti i sindaci per far approvare in giunta un documento contro il trasferimento dei rifiuti da Roma».

Ma Quadrini è anche consigliere provinciale di Frosinone. E per questo annuncia che «Per quanto mi riguarda controllerò in Provincia affinchè il presidente Pompeo e l’amministrazione provinciale individuino subito, così come si doveva fare da 4 anni a questa parte il sito alternativo per la discarica di Roccasecca che fra qualche mese come ha recitato il Consiglio dei Ministri cesserà di avere spazio per ricevere rifiuti».

La nuova discarica. Quella che Pompeo ha detto verrà fatta a Nord di Frosinone.