Rifiuti, le 5 domande del Centrosinistra. Del Brocco: «Sono fonte di imbarazzo»

Quanti ricavi genera il riciclo a Ceccano? Perché i dati sulla plastica sono un mistero? Quanto è stato versato dal gestore? Perché la raccolta differenziata continua a scendere? Cosa c’è scritto nella relazione finale dell’appalto? Quesiti dell’opposizione a cui, dati alla mano, risponde l’assessore all’ambiente Riccardo Del Brocco. Stilettando anche Sara Battisti

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

«Nessuno vuole che stiano zitti, ma almeno parlino con cognizione di causa»: Riccardo Del Brocco stiletta anche il consigliere regionale Pd Sara Battisti nel rispondere alle cinque velenose domande poste dal Centrosinistra di Ceccano in materia di rifiuti. L’assessore all’Ambiente, dati alla mano, rivendica «un’operazione trasparenza mai vista prima». Il dirigente provinciale di FdI, indossando la veste politica, replica anche alla consigliera regionale del Pd. (Leggi qui “Il dovere dell’alternativa” a Ceccano. Sara Battisti: «No, non stiamo zitti»).

Il Consiglio comunale non viene riunito ormai da oltre tre mesi. Il ring è ormai fuori dalla sala consiliare di Palazzo Antonelli. A inizio anno, richiesta da tempo dall’opposizione, si era però tenuta una Commissione congiunta “Ambiente-Lavori Pubblici” in cui poter ottenere risposte. Ma dai tecnici comunali. È mancato il confronto politico, già avuto in Consiglio, perché Del Brocco era finito sotto i ferri per un’ernia ombelicale.  

Al centro delle polemiche, però, sono finite le prime stime fatte da un tecnico incaricato della verifica finale della conformità dell’appalto in via di scadenza dopo sette anni. I primi cinque come da contratto. E altri due per via della proroga in vista della nuova gara in corso per l’affidamento del servizio di raccolta differenziata e igiene urbana.

Polemiche sul “controllo qualità”

Il “controllo qualità” avviene in fase di passaggio al prossimo settennio in cui il Comune investirà quasi 21 milioni di euro sulla gestione dei rifiuti: tre milioni all’anno. La relazione finale, voluta dall’Amministrazione del sindaco Roberto Caligiore, stabilirà se il gestore ha reso il servizio previsto dal capitato d’appalto. «E questa verifica – mette in chiaro l’assessore Del Broccol’ha voluta il Centrodestra dopo gli annosi silenzi del Centrosinistra». Parole dirette ai figli della fu Stalingrado ciociara: soprattutto ai consiglieri d’opposizione Emanuela Piroli, Andrea Querqui, Mariangela De Santis ed Emiliano Di Pofi.

Le domande del Centrosinistra, in alcuni casi, sono provocatorie. In altre parole: lo dicano pubblicamente quello che è emerso. Chiedono, innanzitutto, quanti ricavi genera il riciclo dei rifiuti del territorio. Partono dalla stima del tecnico, che riteneva plausibile ogni anno «un introito orientativo, al lordo dei costi di preselezione, non inferiore a 250.000-300.000 euro». Per sette anni, nella migliore delle ipotesi, sarebbero almeno due milioni di euro.  

Del Brocco, invece, ha già fatto sapere in Consiglio che il Comune ha incassato il 10% di quanto stimato su due piedi dall’ingegnere: ovvero 30mila euro all’anno per ormai sette anni, quindi oltre 200mila euro in tutto. Vengono stornati dalla somma che si paga alla ditta con i soldi delle bollette della Tari per i servizi: il ritiro porta a porta dei rifiuti differenziati, lo spazzamento stradale e le bonifiche territoriali.

Contradditorio con il gestore uscente

Sono mancate però, rispetto agli accordi iniziali, anche le migliorie garantite in fase di gara: oltre al 100% dei ricavi del riciclo per il Comune, lo smaltimento di cento tonnellate di amianto e la fornitura di cinque compattatori e 500 cestini per parchi e scuole. L’assessore all’Ambiente ha già assicurato in Consiglio che «tutto ciò che non è stato fornito verrà riconosciuto tramite indennizzo al Comune o storno da quanto dovuto alla ditta». Ormai il Comune è in contradditorio con il gestore uscente, che altrimenti andrebbe incontro a un vero e proprio contenzioso.

«Perché i dati sulla plastica sono un mistero?», si chiedono e domandano poi gli otto gruppi della coalizione di Centrosinistra: Pd, Psi, Demos, Europa Verde, Progresso Fabraterno, Cives Ceccano, Nuova Vita e Democratici per Ceccano. Nel “Catasto dei rifiuti”, database dell’Ispra (Istituto superiore per protezione e ricerca ambientale), non compaiono più i quantitativi di plastica sin dal 2018. Ogni anno, in precedenza, si arrivava a raccoglierne oltre quattrocento tonnellate. «I dati – taglia corto Del Brocco non li deve fornire il Comune, ma la ditta».

È lo stesso anno da cui l’opposizione fa partire i conti della serva. Mentre accentuano che da allora la percentuale di raccolta è scesa di oltre quattro punti: dal 71.48% al 66.69% dell’anno scorso. L’Ispra pubblica i dati a distanza di un anno, quindi sono le percentuali attribuite al 2019 e 2022 ma sono i numeri del 2018 e 2021. La città di Ceccano, nel mentre, è stata anche premiata in Provincia come “Comune riciclone”: rispetto al 70.28% centrato nel 2020 e reso noto nel 2021. Tra i grandi centri, è risultata seconda dopo Alatri (71.5%).

«Perché la differenziata scende ancora?»

Riccardo Del Brocco, assessore all’ambiente di Ceccano

L’assessore Del Brocco è in carica dall’ottobre 2020. La percentuale di differenziazione, intanto, è calata dal 70% al 67%: dati del 2022 relativi al 2021. «Perché la raccolta differenziata continua a scendere?», incalza allora il Centrosinistra. Domanda girata a Del Brocco, che risponde anche a questo ma partendo dall’ultima domanda. «Cosa c’è scritto nella relazione finale dell’appalto? – sbotta -. È ancora in fase di redazione. Ed è questa Amministrazione comunale che l’ha voluta per far luce. Sarà resa nota dopo la conclusione dell’attuale contratto prorogato».

Assessore, partiamo dal riciclo. Il tecnico ha stimato un potenziale ricavo di 300mila euro all’anno e il Comune ne ha incassati soltanto 30mila. Perché?

«La stima non è oro colato bensì un’ipotesi. Dovrà essere oggetto di un ulteriore approfondimento e di confronto. Il tecnico è partito dai calcolo al chilo, ma non tutta la plastica può produrre ricavo. Il Comune raccoglie anche quella “sporca” assieme all’alluminio. Si chiama volgarmente “multimateriale”. Pertanto, non si può applicare un’equazione tra chili e ricavi. È più complesso. Se 30mila euro sono tanti o sono pochi? Sono sicuro di più di quelli che otteneva il Centrosinistra: zero».

La percentuale della differenziata, però, cala. E le bollette aumentano anche per via degli extra-costi per lo smaltimento fuori provincia. Si migliorerà con il nuovo appalto?  

«Uno degli obiettivi è proprio migliorare la qualità della differenziata. Otterremo così un prodotto che sul mercato frutta di più. Stavolta abbiamo stabilito una soglia minima di 90mila euro per il ricavo del riciclo dei rifiuti. Ovvero il triplo rispetto al passato. Ma lo abbiamo potuto fare perché, grazie all’esperienza, avevamo ottenuto nuovi parametri. Lo abbiamo messo nel capitolato, estendendo anche lo spazzamento stradale nelle zone più periferiche».

«Sarà un Comune ancor più riciclone»

Raccolta differenziata © DepositPhotos.com https://it.depositphotos.com/stock-photography.html
Nel capitolato d’appalto c’è scritto che si punta all’80% nel giro di sei mesi. Ad oggi, sarebbero oltre dieci punti in più. Lo ritiene fattibile?

«Pensiamo in grande. Il Comune di Ceccano, con il centrodestra al governo, ha già migliorato nettamente la percentuale di differenziata. Passando dal 55% al 72% (tra 2015 e 2020, Ndr), restando sempre saldamente oltre il 65% (la base che chiede l’Europa, Ndr), meritando addirittura l’attestato di “Comune riciclone”».

E riguardo ai cali percentuali degli ultimi anni?

«Le oscillazioni sono fisiologiche, dovute al Covid e alle tante attività commerciali che aprono. Incidono anche le centinaia di micro discariche che abbiamo bonificato, mai come prima, sul territorio. Lì certo bisogna decidere. Sacrifichiamo un punto percentuale o lasciamo i rifiuti per strada? La sinistra, forse, preferisce la seconda opzione. Guardasse oltre il proprio naso, perché riguarda tutta la provincia e siamo secondi solo ad Alatri».

Ha fatto discutere, per il costo, anche lo studio tecnico richiesto per il miglioramento della raccolta differenziata.

«Serve proprio per fare un ulteriore upgrade: tentare di arrivare all’80%. Ci siamo affidati a uno studio di ingegneria ambientale, esperti del settore, per circa 30mila euro. Credo sia davvero il minimo per migliorare un servizio che prevede un appalto da 21 milioni di euro. Come fanno a contestare un incarico tecnico per la progettazione di un appalto del genere?».

«Le loro domande sono fonte di imbarazzo»

La recente riunione del Pd con le forze di Centrosinistra
Arriviamo alla verifica dell’appalto in via di scadenza. Si attendono risposte.

«Ci siamo affidati a un professionista esterno, anche in questo caso esperto in materia. Non abbiamo nessun interesse da difendere e riteniamo valide alcune nostre considerazioni. Vogliamo che siano rispettati i cittadini di ceccano e le loro tasse fino all’ultimo centesimo. Cosa mai fatta fino ad oggi. E il Centrosinistra trova pure il coraggio di parlare. Dovrebbero ringraziarci per aver avviato questa procedura, che è ancora in corso. Chiedono risposte, non sapendo che è fonte di imbarazzo per il sottoscritto».

Assessore Del Brocco, perché imbarazzo?

«Perché non ci si può relazionare con un’opposizione impreparata su tutto. La mia esperienza in materia di rifiuti non mi permette di avere la loro leggerezza. Sono davvero sconcertato a volte del grado di approssimazione su tematiche serie. Non dico che tutti debbano aver avuto esperienze alla Saf (gestione rifiuti, Ndr) e all’assessorato provinciale all’ambiente, a suo tempo guidato dall’onorevole Massimo Ruspandini. O che si stiano laureando in ingegneria ambientale, sempre come il sottoscritto, per poter parlare di rifiuti. Ma almeno la decenza della serietà su materie complesse, quella sì».

Il Centrosinistra, in ogni caso, accusa però il Centrodestra di non essere trasparente…

«Stiamo facendo giudicare una gara d’appalto da 21 milioni di euro da una commissione esterna composta da cinque membri giudicati in base ai curricula. Anche in questo caso, per la prima volta. E accade con il Centrodestra. Andassero a chiedere se hanno mai visto uno di noi lì e se sanno se sono alto o basso, biondo o moro. Altro che stupidi manifesti di dubbio gusto».