I romani dicono no alla Commissione per Fardelli. Ma a Buschini conviene

di CARLO ALBERTO GUDERIAN

«Piuttosto mi bevo un bicchiere di cicuta, come Socrate»: la frase è stata pronunciata da un autorevole consigliere regionale del Lazio. Eletto a Roma, molto pesante nel gruppo Pd, il consigliere non vuole sentirne di cedere una presidenza di Commissione a Marino Fardelli. «E ai romani che je dimo? Che dovemo da sistemà Cassino?».

La presidenza di Commissione regionale è un passaggio strategico se si vuole sbloccare la situazione politica a Cassino. Insomma, evitare che il centrosinistra si frantumi fra i tre candidati sindaco Giuseppe Golini Petrarcone (l’uscente), il vice presidente del Cosilam Francesco Mosillo, il consigliere regionale Marino Fardelli. E soprattutto evitare il rischio di una vittoria del centrodestra.

Il signore delle preferenze nel Pd, l’ex parlamentare europeo Francesco De Angelis, sta appoggiando Mosillo: il padre Stefano (segretario dimissionario del circolo di Cassino) è stato uno dei suoi grandi elettori in città. E’ per questo che sta scavando una strada di collegamento che possa portare Marino Fardelli a rinunciare alla candidatura e ad appoggiare Francesco Mosillo. Occorre che dalla Regione però arrivi un riconoscimento chiaro ed evidente del peso elettorale di Fardelli: tale da rinunciare alla corsa per tentare di diventare sindaco. La prima cambiale politica gli è già stata pagata nel pomeriggio (leggi qui il precedente) con la nomina dell’imprenditore da lui indicato, Renato Di Carlo, a consigliere d’amministrazione del consorzio industriale Cosilam. La seconda cambiale è la presidenza di Commissione. Ma bisogna convincere i romani, primo tra tutti il capogruppo Massimiliano Valeriani recordman delle preferenze nella Capitale.

Per convincerlo è possibile che venga messo in campo l’assessore ai rapporti con il Consiglio regionale, Mauro Buschini. E’ l’unico capace di dialogare con i romani. E di convincerli.

Il primo a beneficiare di un eventuale riposizionamento di Fardelli è proprio l’attuale assessore. Perché alle prossime Regionali verrebbe a crearsi un asse elettorale Buschini – Fardelli, capace di esprimere potenzialmente dalle 23mila preferenze in su. E con la riforma elettorale regionale (via il Listino con i consiglieri che entrano automaticamente insieme al presidente eletto, cinquanta seggi interamente elettivi), il Pd potrebbe riuscire ad eleggere due consiglieri regionali; l’asse Buschini – Fardelli limiterebbe di molto le velleità di Antonio Pompeo che vorrebbe lasciare la guida dell’amministrazione Provinciale di Frosinone per puntare alla Regione, spinto dalla componente del senatore Francesco Scalia alleata con quella del deputato Nazzareno Pilozzi.

Proprio per questo Buschini potrebbe scendere in campo. E convincere i consiglieri romani a farsi una sana bevuta di cicuta.