Salvini, Renzi e Zingaretti: il triangolo non l’avevo considerato

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Il leader del Carroccio sogna la rivincita alle regionali per espugnare le roccaforti rosse e affondare Zingaretti. Ma il segretario del Pd sta già lavorando al cambio della legge elettorale per spuntare la Lega. Mentre Matteo Renzi ha schemi di gioco: provare riprendersi i Dem o fondare un suo partito.

Il triangolo no, non l’avevo considerato. Cantava Renato Zero, riferendosi però a ben altri contesti. Il triangolo della politica italiana vede adesso tre protagonisti alla prova: Nicola Zingaretti, segretario nazionale del Partito Democratico. Matteo Renzi, senatore di Rignano, ex rottamatore e leader proporompente a prescindere dal ruolo che occupa. Matteo Salvini, capo assoluto della Lega, partito che ha portato dal 4% al 17% delle politiche e poi al 34% delle europee.

Nonostante l’autogol che ha innescato la crisi, resta il leader che ha maggiore consenso elettorale. Stando anche ai sondaggi. Le loro strade sono destinate ad incrociarsi.

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Nicola Zingaretti, fra le altre cose, sta già lavorando ad una riforma elettorale per… tagliare le unghie alla Lega. Dovendo tener presente della riduzione di 345 parlamentari voluto dai Cinque Stelle, l’obiettivo è trasformare la necessità in virtù. Vale a dire fare una legge elettorale proporzionale. In questo modo la “benzina” della quota maggioritaria verrebbe meno nel motore del Carroccio e qualunque tipo di vittoria non consentirebbe a Salvini di avere la maggioranza assoluta in Parlamento. Alla Camera e al Senato servirebbero sempre e comunque governi di coalizione. Su questa posizione sono d’accordo Cinque Stelle, Forza Italia, Leu e i partiti di minori. Si farà, se ci sarà il tempo.

Matteo Salvini vuole la rivincita subito, già il 27 ottobre, giorno delle regionali in Umbria. Una vittoria netta del Carroccio potrebbe rappresentare una prima spallata al governo giallorosso. Poi ci sarebbero le regionali in Emilia Romagna, Toscana e Calabria. Espugnare la roccaforti rosse equivarrebbe a mettere in enorme difficoltà Zingaretti. La strada di Salvini è questa.

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Matteo Renzi invece ha due schemi di gioco. Il primo è quello di rimanere nel Pd e provare a riprenderselo se le sconfitte alle Regionali dovessero essere politicamente ingestibili per Zingaretti. Il secondo è quello di iniziare a costruire un proprio soggetto politico, un altro partito, sul modello di quello di Macron in Francia. D’altronde Renzi governa i gruppi parlamentari del Pd e quindi può decidere lui come alzare o abbassare il pollice.

Un incrocio a tre che condizionerà fortemente gli scenari politici dei prossimi anni. In tanti vedono il duello finale tra i due Matteo quando si tornerà alle urne. Ma attenzione a Zingaretti: adora essere sottovalutato.